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Romanticismo e omosessualità: il mondo dei Boys Love

Indice contenuti

Con il termine Boys Love-BL, ovvero “amore tra ragazzi”, vengono indicati quei manga e anime appartenenti al genere per adulti che esplorano le diverse fasi del romanticismo attraverso relazioni omosessuali.

Il genere Boys Love nasce negli anni ’70 ma si afferma dagli anni ’90 in poi insieme alla parola yaoi. Questa è un acronimo di Yama nashi, Ochi nashi, Imi nashi, cioè “nessun climax, nessun colpo di scena, nessun significato”.

Nel genere yaoi l’atto sessuale è esplicito ed erotico, non velato o solo parzialmente “coperto” dal rapporto affettivo. Le storie, più o meno idealizzate, danno però importanza ai sentimenti, all’introspezione psicologica e alla caratterizzazione dei personaggi, a tutta una serie di sensazioni che ruotano intorno all’amore, anche se il sesso resta sempre centrale. Spesso i due protagonisti vivono dei veri e propri conflitti interiori e non, che arrivano anche da agenti esterni e che cercano di superare insieme.

Lo yaoi include molte storie e ambientazioni che trattano tematiche differenti. In tutti le vicende e le dinamiche tra i personaggi sono fondamentali. Non viene richiesta l’identificazione, ma di provare empatia per loro e di appassionarsi ad una narrazione essenzialmente sentimentale-romantica in cui l’atto sessuale è la parte integrante del coinvolgimento emotivo.

Perché piace alle donne

Solitamente gli autori di Boys Love sono donne che si rivolgono ad un pubblico femminile.

Keiko Takemiya è stata una delle autrici che nei primi anni ’70 fecero da pioniere del manga per ragazze che avevano come soggetto l’amore omosessuale maschile. Nel dicembre 1970 Keiko Takemiya pubblicò una breve storia In the Sunroom che è probabilmente il primo manga shōnen-ai contenente un bacio omosessuale. Takemiya è stata la prima autrice a combinare il romanticismo con la sessualità. Le sue innovative raffigurazioni dei “rapporti apertamente sessuali” e i temi tendenti al dramma favorirono ampiamente lo sviluppo del genere amoroso yaoi a cui contribuì a dare una decisiva svolta.

In the Sunroom di Keiko Takemiya

Sicuramente lo yaoi richiede un’apertura mentale riguardo certi argomenti e favorisce la curiosità verso il mondo omosessuale. Permette alle donne di immedesimarsi nelle vicende dove i rapporti fra i personaggi hanno origine da impulsi e sentimenti diversi dai classici manga a loro indirizzati. Infatti le protagoniste shōjo sono desiderose di un amore puro mentre quelle josei si confrontano con l’altro sesso in maniera più adulta.

Negli yaoi tutto sembra attirare l’attenzione. Dalle differenti tematiche affrontate e le ambientazioni che sono svariate, come la scuola o il lavoro se non addirittura la yakuza, fino al fatto che non è mai necessario spiegare o dichiarare il proprio orientamento sessuale. Gli stessi protagonisti infatti spesso non si considerano affatto omosessuali. Le lettrici semplicemente si affezionano ai personaggi “vivendone” la quotidianità e si innamorano di uno di loro, oltre che per il character design che unisce tratti maschili e femminili in egual misura, anche per la loro personalità.

Il sottogenere Bara

Anche se spesso confuso con l’etichetta generica di yaoi, il vero e proprio manga a tematica gay (GEI Comi) è chiamato Bara (letteralmente “rosa”) o Men’s Love (Menzu Rabu). Esso si rivolge ad un pubblico gay maschile e tende inoltre ad essere prodotto principalmente da autori maschi omosessuali o in alternativa bisessuali e serializzato per riviste espressamente gay. Il bara viene considerato ufficialmente un sottogenere dell’hentai, ovvero manga pornografici.

Anche nel sottogenere Bara non mancano temi considerati scandalosi come il bondage, il sadomaso e dinamiche legate all’età o allo status sociale. Spesso queste sono evidenziate sempre dalla fisicità dei personaggi: muscolosi o robusti a volte anche con peluria sul corpo. Questo dettaglio è completamente assente nei Boys’ Love, poiché si cercano figure più androgine. 

Tuttavia tra i manga per adulti che trattano di omosessualità, ci sono anche alcune storie che non rientrano nel genere hentai. Ad esempio Il marito di mio fratello di Gengoroh Tagame, edito in Italia da Planet Manga, si concentra su tematiche importanti quali accettazione da parte della famiglia, differenze culturali e omofobia.

l Bara hanno una narrazione completamente diversa. Sono meno romanzati, poiché pubblicati in forma one-shot (mentre il Boys Love viene serializzato in più capitoli). Inoltre sono più incentrati sul sesso mentre nei BL vengono approfonditi di più i sentimenti dei personaggi.

Lo yaoi in Italia

Tra tutti i generi e sottogeneri proposti, i manga Boys Love sono sempre stati quelli meno diffusi in Italia. Il fatto è che all’inizio venivano pubblicati solo da case editrici di nicchia. Questo faceva sì che, anche per motivi legati all’acquisto dei diritti, bisognava aspettare molto tempo prima di leggere il volume seguente.

Negli anni c’è stato un aumento di appassionati del genere e di conseguenza le case editrici italiane si sono adeguate. In quasi tutti i cataloghi ci sono titoli Boys Love e sembra che il trend sia destinato ad aumentare.

La casa editrice Magic Press nel 2010 ha lanciato l’etichetta Black Magic dedicata al fumetto erotico giapponese (hentai). A inizio 2012, in seguito al successo riscontrato è stata la prima a promuovere l’etichetta yaoi chiamata Boys Love 801. Tra i titoli più famosi vi sono Brother x Brother di Kisaragi Hirotaka e Il tiranno innamorato con lo spinoff Challengers di Hinoko Takanaga.

In seguito anche la Flashbook si è dedicata alla pubblicazione di yaoi con titoli di successo come Does the flower blossom? di Shoko Hidaka.

e ancora…

La larga diffusione dei Boys love si è dovuta poi alla Goen, alla Planet Manga e soprattutto alla J-Pop che, dopo l’uscita di diversi yaoi come Super Lovers di Miyuki Abe e Ten Count di Rihito Takarai, ha pubblicato da poco il primo volume di Love Stage!! di Eiki Eiki, uno dei manga più popolari da cui è stata realizzata una serie animata di successo.

Lo yaoi oggi si è diffuso oltre i confini giapponesi: sono disponibili manga tradotti e creati in altre lingue in molti paesi asiatici e occidentali.

J-Pop ha pubblicato in formato cartaceo e interamente a colori i primi tre volumi di Blood Bank del fumettista coreano Silb; una web Comic soprannaturale ambientata nel mondo dei vampiri.

Il lavoro delle case editrici

Grazie sicuramente all’opera di queste case editrici, ora in Italia come in Giappone si sta esplorando il genere yaoi in maniera più matura e realistica

C’è voglia di dare una possibilità a tutto ciò che ci può portare a fantasticare e al contempo riflettere, così come volevano le prime autrici di questo genere, come Keiko Takemiya, ma senza quell’elemento tragico che caratterizzava le sue opere.

Si avverte un forte desiderio di libertà, di comprendere e vivere appieno la propria sessualità senza pregiudizi né scandali e per questo i Boys Love stanno pian piano acquistando popolarità anche tra il pubblico maschile.

Tra i titoli di maggior successo in Giappone sono arrivati in Italia, grazie alla Goen, manga come Junjo Romantica, Sekai Ichi Hatsukoi e Hybrid Child dell’autrice Shungiku Nakamura.

Stereotipi di coppia

I Boys Love propongono approcci e canoni estetici differenti tra loro. Questi sono i più conosciuti e utilizzati quando si tratta di parlare dei ruoli e delle caratteristiche di una coppia yaoi.

Misaki Takahashi e Akihiko Usami (Junjo Romantica)

La principale è indubbiamente la presenza di uno stereotipo nella relazione. Uno dei due partner ha il ruolo del seme (attivo), l’altro è invece l’uke (passivo).

Entrambi i termini hanno origine dalla relazione maestro-discepolo intercorrente tra i samurai che ritenevano l’omosessualità un modo onorevole di vivere all’interno della loro cultura.

Rappresentano rispettivamente il soggetto “attivo/dominante” (seme, da semeru, cioè attaccare) e quello “passivo/sottomesso” (uke, da ukeru, cioè accettare). Il rapporto si sostanzia quasi sempre nella completa sottomissione del secondo da parte del primo non solo a livello fisico, ma anche dal punto di vista caratteriale.

Le differenze fisiche e caratteriali

Seme e Uke sono entrambi riconoscibili grazie al loro aspetto e alla loro diversa personalità.

Un personaggio Uke ha tratti delicati e occhi grandi. È più basso, di solito più giovane, infantile, insicuro e si imbarazza facilmente. È in netta contrapposizione quindi al personaggio Seme, con i lineamenti mascolini e gli occhi più piccoli, più alto, più maturo e protettivo.

Generalmente il lettore si identifica di più con l’Uke. È lui infatti quasi sempre il protagonista della storia, quello che riceve le attenzioni romantiche e sessuali del Seme caratterizzato a sua volta da una personalità misteriosa ed intrigante.

Nei primi BL non vi erano differenze così nette. Nel manga simbolo di questo genere ovvero Il Poema del Vento e degli Alberi di Keiko Takemiya si dà più importanza a temi piuttosto pesanti come prostituzione, abuso di droghe, stupro e pedofilia.

Bishōnen

Altre espressioni utilizzate per identificare manga che mostrano relazioni tra personaggi maschili sono bishonen manga o shonen’ai (rispettivamente “manga con bei ragazzi” e “amore tra ragazzi”).

Negli yaoi l’irruenza con cui si consuma l’atto sessuale è una misura della reciproca passione. I bei ragazzi che vengono amati e posseduti hanno ancora un’innocenza quasi angelica.

Lo Shonen’ai tratta una relazione affettiva omosessuale da un punto di vista ancora più romantico vissuta tra adolescenti o giovani ragazzi spesso affini ai canoni bishōnen. Qui i sentimenti sono i veri protagonisti di storie che concentrano l’attenzione sulle emozioni e sulla relazione più che sulla fisicità come negli yaoi.

Nei Boy’s Love generalmente i protagonisti sono maschi ambigui, sia nell’aspetto che nei comportamenti, molto attraenti e spesso sessualmente disponibili. Questi maschi sono detti appunto bishōnen e vengono raffigurati magri, non molto muscolosi, con un mento affusolato e un’apparenza delicata, più o meno effeminata o androgina.

Akihiko Usami (Junjou Romantica) realizzato da © Elena Paoletta

Il motivo di questa androginia è che il pubblico di questo genere di manga è principalmente femminile, ma è anche molto apprezzato da alcuni maschi omosessuali.

➡️ Ti potrebbe interessare: Gli stereotipi nei manga e negli anime

Dal manga all’anime: Love Stage!!

Da molti manga yaoi sono state tratte serie animate di successo. Tra le tante quella che mi ha colpito in modo particolare è Love Stage!!. La serie è una commedia che affronta temi delicati con una certa dose di ironia che però induce a riflettere.

Composta di dieci episodi da venti minuti ciascuno, la storia racconta l’amore tra due ragazzi nel mondo dello spettacolo.

Izumi Sena è uno studente diciottenne, pecora nera di una famiglia di artisti poiché sembra non avere nessun particolare talento. È un otaku introverso e timido, grandissimo fan del manga/anime Magic Angel Lala-Lulu disegnato dalla sensei Saotome e il suo sogno è quello di diventare un mangaka, proprio per la grande ammirazione che nutre per quell’artista.

Il ragazzo passa le giornate a disegnare chiuso nella sua stanza o nel club di manga dell’università. Non si stacca un attimo dalla lettura dei suoi volumi preferiti e vive con un brutto ricordo dell’infanzia. Da piccolo aveva preso parte ad uno spot pubblicitario e per farlo era stato costretto dai suoi genitori a travestirsi da bambina per recitare insieme a un bambino di nome Ryoma.

Crescendo Ryoma è diventato un popolare attore e dopo dieci anni vorrebbe incontrare nuovamente quella bella bambina dello spot che gli è rimasta nel cuore. L’occasione è fornita da un nuovo spot sequel del primo in cui si vogliono riproporre gli stessi protagonisti diventati grandi. Izumi è obbligato a presentarsi sul set vestito e truccato da donna. Ryoma scopre però che in realtà quella bambina a cui aveva sempre pensato è un ragazzo e decide ugualmente di riverargli che è innamorato di lui.

Prevale il sentimento

Anche se alcune situazioni sono un po’ estremizzate e ridicolizzate, Love Stage!! è una storia omosessuale trattata in modo spontaneo e leggero, indicata per chi vuole approcciarsi al mondo Boys Love.

I sentimenti di un ragazzo verso un altro ragazzo sono mostrati con avvicinamenti di tipo fisico come baci, carezze e infine il sesso, ma mai in modo esplicito. Le scene di passione sono sempre rispettose e in parte sfumate e l’atto fisico finale è solo intuibile.

Anche in questo caso il messaggio che passa è quello dell’accettazione di se stessi. Entrambi i protagonisti infatti non hanno mai avuto esperienze con persone dello stesso sesso e per questo cercano di autoconvincersi che il loro amore è sbagliato, ma il sentimento alla fine prevale.

Il successo dipende anche dalle fujoshi

I media giapponesi usano il termine fujoshi per riferirsi alle donne otaku, ma questo uso è considerato offensivo da tutte le otaku di sesso femminile che non sono appassionate di yaoi.

La maggior parte delle fan dello yaoi sono ragazze adolescenti o giovani donne. Il termine fujoshi è un gioco di parole che denota il loro modo di vedere le relazioni omosessuali nei media: significa “ragazza marcia”.

Le fujoshi sono coloro che urlano durante le fiere del fumetto alla vista di due cosplayer in atteggiamenti non proprio casti e puri. Sono le ragazze che parlano per ore delle loro coppie preferite o restano sveglie la notte per finire di leggere i manga yaoi.

Kiss him, not me!

La Planet Manga ha pubblicato i primi due volumi di Wotakoi di Fujita. La storia affronta in modo divertente la passione per il genere yaoi e spiega le difficoltà che incontra una fujoshi nella vita quotidiana. La protagonista è infatti una office lady amante dei Boys Love. Questa ragazza fa di tutto per mantenere segreta la sua vita da otaku e fujoshi per evitare pregiudizi e seccature nel mondo lavorativo e nella sua vita privata.

L’opera ha vinto il Web General Election e ha dato vita ad un adattamento anime e un film live action.

➡️ Ti potrebbe interessare: Wotakoi – L’amore è complicato per gli Otaku

Una fujoshi come protagonista

Tra le opere che hanno per protagoniste le fujoshi c’è una serie di light novel: Fujoshi kanojoconosciuta anche col nome inglese di My Girlfriend’s a Geek.

Oltre ai romanzi è presente un adattamento manga, accompagnato dalle illustrazioni di Rize Shinba Fujoshi kanojo (My Girlfriend is a BL Fangirl).

Il giovane Taiga, durante uno stage lavorativo presso una società d’abbigliamento, conosce Yuiko, un’impiegata poco più grande di lui. Subito tra i due scatta il colpo di fulmine. Dopo essere riuscito ad ottenere un appuntamento con lei, le si dichiara non immaginando però che Yuiko ha qualcosa da confessargli: è una otaku e per la precisione una fujoshi.

Da quel momento si aprono a Taiga le porte di un mondo sconosciuto, quello della sottocultura yaoi e shōnen’ai, tra appuntamenti al Comiket e ai Butlers Café, conversazioni a tema dojinshi e fanfiction, tutto rigorosamente a carattere Boy’s Love.

Deciso a continuare la difficile relazione con Yuiko, Taiga fa di tutto per sopportare le manie della fidanzata e il mondo di fantasie omosessuali, frutto delle menti femminili fujoshi. Disposto persino a tollerare le sue amiche otaku e le scherzose fantasie riguardanti lui e il suo compagno di scuola Koji.

Fujoshi kanojo (My Girlfriend is a BL Fangirl)

L’amore è accettazione

Dopo alti e bassi, litigi e fraintendimenti, i due innamorati non possono che giungere ad una conclusione: il sentimento che li unisce è troppo grande per cedere di fronte alle difficoltà e alle stranezze di una delle due parti. 

Taiga, convinto da Yuiko, riesce persino a pubblicare una fanfiction shonen’ai e a guadagnarsi le simpatie di un potenziale pubblico di fudanshi. Questo termine indica gli uomini a cui piacciono gli yaoi. Come le donne fujoshi, anche loro si emozionano immaginando relazioni tra i personaggi omosessuali che non erano previsti nell’intento dell’autore.

Il live action

Dal manga Fujoshi kanojo è stato tratto nel nel 2009 un live action diretto da Atsushi Kaneshige, con il titolo Fujoshi KanojoMy Geeky Girlfriend (My Girlfriend is a GeekHow to Date an Otaku Girl). Il film ha i toni della commedia romantica e ricalca la trama della light novel e del manga, anche se cambiano i nomi dei personaggi.

Hinata Suwa, studente universitario, durante uno dei suoi lavori part time si innamora di Shirosaki Yoriko, suo capo e più grande di lui. Quando le dichiara il suo amore lei risponde: «Sì, ma sono una Fujoshi». Hinata però non sa cosa significhi, di conseguenza non sa cosa lo aspetta. Ben presto si ritroverà catapultato in un mondo fatto di manga yaoi, cosplay e Butler’s Cafè.

How to Date an Otaku Girl

Kiss him, not me! – Come faccio ora che sono popolare?

Un altro manga/anime che ha per protagonista una fujoshi è Kiss him, not me! Pur trattandosi di un manga shojo non convenzionale, tratta tematiche yaoi che spiegano il motivo per cui questo genere piace tanto alle ragazze.

Mentre in Giappone la serie è completa, in Italia il manga è edito dalla Goen e sono 14 volumi.

È stato scritto e disegnato da Junko, apprezzatissima e popolare mangaka giapponese dedita principalmente a yaoi e doujinshi (fanfiction nelle quali i protagonisti hanno relazioni sessuali più o meno esplicite o comunque rapporti più o meno platonici).

La storia narra di una ragazza che non è alla ricerca del grande amore ma preferisce fantasticare su improbabili accoppiamenti tra ragazzi dello stesso sesso.

Questa sua prima opera shojo è valsa a Junko il Kodansha Manga Award nel 2016.

Kiss him, not me!

La trama

Kae è una paffuta ragazza, buona e generosa che frequenta il secondo anno di liceo ed è una fujoshi appassionata di tutto ciò che riguarda il mondo yaoi. Le piace fare fantasie a sfondo omosessuale su coppie di ragazzi anche nel mondo reale. Trascorre le sue giornate ad occhi aperti e adora osservare i bei ragazzi interagire tra loro: quando li vede insieme non può fare a meno di accoppiarli.

Quando il protagonista del suo anime preferito muore, subisce un tale shock da perdere rapidamente peso. Diventa improvvisamente una ragazza molto attraente agli occhi dei suoi compagni di scuola, anche se era molto amata prima del suo cambiamento fisico.

Quattro ragazzi entrano così nella sua vita: il maturo Matsumi, il glaciale Shinomiya, l’eccentrico Nanashima e il bel tenebroso Igarashi. Lei non nutre un reale interesse per nessuno di loro, mentre c’è chi è attratto dalla sua fisicità o dalla sua eccentricità o chi nutre da sempre per lei una forma di affetto.

Amare Kae vuol dire amare ciò che lei è e ciò che ama. Vale a dire il mondo degli otaku con la cultura delle convention, le coppie negli anime/manga e le forme di ossessioni che possono nascere amando questi personaggi.

Kiss him, not me!

Il suo comportamento da accanita fujoshi la porta infatti a pensare che il suo kouhai Shinomiya-kun ed il suo senpai Mutsumi starebbero bene non insieme a lei, ma tra loro… insomma il suo motto è: “bacia lui e non me!”.

Infatti chi l’ha detto che al fianco del principe azzurro debba esserci per forza una principessa?

Yaoi fandom

Lo yaoi fandom coinvolge interi gruppi di lettori interessati alla lettura di questo genere di manga. Gli appassionati partecipano inoltre all’organizzazione di convention a tema, creano fansite, fanfiction e fanart.

Ci sono anche community virtuali apposite, luoghi in cui gruppi di utenti, uniti da questi stessi interessi, si incontrano e dialogano in tempo reale. Gli appassionati di yaoi possono così riversare nel proprio avatar aspetti della propria personalità che nella vita reale trovano impedimenti legati a freni inibitori o vivere in prima persona le stesse emozioni che provano quando leggono un Boy’s Love.

A Tokyo: negozi e ritrovi a tema Boys Love

Se l’attenzione al genere yaoi è ancora poco valorizzato in Italia, in Giappone e soprattutto a Tokyo non è certamente così.

Nella capitale si trovano quartieri e negozi nei quali è possibile fare acquisti a tema yaoi e boys love negli immensi negozi a più piani dedicati esclusivamente ai manga. Basta una semplice regola da seguire per trovare la sezione yaoi: cercare l’unica parte o piano del negozio dove si trovano solo ragazze.

Akihabara

Per esempio nell’Akiba Girls Station, nel quartiere di Akihabara, ci sono sette piani di manga e merchandise pensati solo per un pubblico femminile. Si vendono manga, doujinshi, oggettini e gadget di vario tipo. Alcuni dei piani sono dedicati esclusivamente a cd, dvd e videogiochi a tema, mercati ancor più di nicchia. Il materiale legato a manga di natura yaoi può trovarsi anche in versione chibi (letteralmente “piccola”, stilizzata e carina).

Anche al Mandarake di Akihabara l’ultimo piano è tutto dedicato allo yaoi, un piccolo paradiso per fujoshi. Ragazze giapponesi carinissime e inappuntabili girano serene tra gli scaffali con i cestini forniti dal negozio pieni di manga e doujinshi divisi per opere e coppie e qualche gadget.

Tra le tante copertine che raffigurano ragazzi avvinghiati tra loro e/o personaggi di popolari manga e anime in forme particolarmente carine, si trovano anche riviste e manga dove vengono accoppiati personaggi più o meno popolari. Anche quelli provenienti da manga di tutt’altro genere, che però molte lettrici vedrebbero benissimo insieme. Sono celebri la coppia Naruto/Sasuke dall’omonimo manga, Goku/Vegeta da Dragonball, Shinji/Kaworu da Evangelion, Levi/Eren di Attack On Titan e e i vari accoppiamenti dall’anime Free! e dal manga/anime Haikyū!!.

Eren/Levi di Attack on Titan

Shibuya

Anche a Shibuya, il quartiere giovanile per eccellenza, si trovano l’Animate e il Mandarake (catene di negozi specializzati in manga e anime) e fortunatamente nello stesso palazzo. Una mappa, posizionata fuori dalle porte d’ingresso, indica i piani da raggiungere.

Nell’Animate una grande parte è interamente occupata da volumi e volumi di manga di vario genere, mentre un angolo è dedicato solo ai manga BL. Il negozio presenta poi diversi scaffali di gadget tutti divisi per opere molte delle quali esclusivamente per le appassionate di yaoi (Free!, Yuri on Ice, Kuroko no basket…).

Nel Mandarake di Shibuya, specializzato in robottoni, mangamodellini raffiguranti i personaggi, doujinshigadget di tantissimi tipi come portachiavi, braccialetti, asciugamani e bento, si trova invece solo una piccola sezione del negozio adibita al boys love. Per individuarla basta cercare, come al solito, l’unico punto del negozio dove siano presenti solo ragazze.

Ikebukuro

Se c’è un quartiere conosciuto per la sua anima boys love è Ikebukuro. La sua Otome Road (Strada delle ragazze, dal giapponese otome-ragazza e l’inglese road-strada) è un susseguirsi di negozi grandi e piccoli di manga/anime/cd/videogiochi yaoi.

Otome Road è un microuniverso dove una ragazza può lasciarsi alle spalle ogni pesantezza della vita e gettarsi per una mattinata o un pomeriggio in un mondo alternativo. Un mondo fatto di storie piene di ragazzi più o meno affascinanti provenienti da manga yaoi e non. Moltitudini di ragazze perse in quei luoghi per loro mistici respirano quella libertà e tranquillità in merito all’argomento difficile da trovare in altri posti.

A Ikebukuro sono presenti ben due Animate e un Mandarake a tema BL, ma forse la cosa più curiosa è la presenza di un famoso Cafè a tema.

Ikebukuro Boys Love Academy 

A circa 10 minuti a piedi dalla stazione di Ikebukuro si trova infatti la Ikebukuro Boys Love Academy (in giapponese 池袋 男子 BL 学園 Ikebukuro Danshi BL Gakuen o anche più corta chiamata Ike-Gaku ) nascosta al secondo piano di un vecchio edificio. All’interno c’è una sala ben arredata con un bar e una lavagna nera che riporta alla mente la scuola. Tutti i membri dello staff sono maschi e sono vestiti con uniformi scolastiche che lasciano intendere il grado scolastico dal colore della cravatta.

Al bar un libro di scuola dà informazioni e immagini di tutti gli studenti e i loro account social media sul sito web del caffè. Al Boys Love Café si paga in base al tempo del soggiorno. Si può restare solo a leggere tranquillamente i manga shonen’ai e yaoi preferiti oppure scegliere un pacchetto più costoso che comprende cibo, bevande e alcuni giochi particolari.

I giochi

Il più richiesto è il Pocky game che prevede, oltre ai famosi bastoncini di cioccolato simili ai nostri Mikado, l’invenzione della sceneggiatura di una scenetta da parte del cliente. Questa verrà poi recitata proprio di fronte a lui dai membri dello staff. Si possono decidere i personaggi, dire chi deve essere seme e uke, se uno è segretamente innamorato, dove sono e cosa fanno e così via. La recita però deve finire sempre nello stesso modo: entrambi i protagonisti mangiano un Pocky, ognuno da un lato, che alla fine li riunisce con un bacio.

Il Boys Love Cafè ha le sue regole che vengono comunicate all’entrata, una delle quali è che non è permesso toccare i membri dello staff. Non è neppure consentito richiedere indirizzi di contatto privati, né scattare loro foto. ​

Un posto affascinante che racchiude l’essenza yaoi e permette a tanti appassionati di vivere per qualche attimo nel mondo dei Boys Love.

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