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Kodomo: l’infanzia tra divertimento e pedagogia

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La stragrande maggioranza dei giapponesi legge manga. Questo perché possono trattare diversi argomenti, come storie per bambini o d’amore, avventura, fantascienza, sport, letteratura, fantasy, erotismo e tanto altro ancora.

La varietà dei temi ha sicuramente contribuito a farli diventare una lettura per tutti e ha originato una vasta gamma di generi e sottogeneri. I primi servono a suddividere il pubblico cui si rivolgono per sesso ed età, mentre i secondi il tipo di contenuto trattato.

Tratterò di volta in volta i vari generi per cercare di dare una visione ampia e chiara sull’importanza dei manga nella cultura giapponese, dove questi vengono considerati un modo di comunicare e di apprendere.

I manga per bambini

Kodomo (“bambino”) indica i manga per bambini fino ai dieci anni di età.

Prevedono trame semplici, il più delle volte formati da una serie di episodi autoconclusivi o comunque da archi narrativi molto brevi. I protagonisti di solito sono bambini delle elementari o simpatici animaletti parlanti. I disegni tendono ad essere semplici senza troppi particolari e con linee molto morbide, dolci e tondeggianti. I colori chiari e i fondali creano un’atmosfera da fiaba un po’ come avviene per i manga shojo, quelli dedicati alle ragazze.

Manga per bambini - My Melody
My MelodySogni di magia basato sui personaggi della Sanrio

Parlare del genere Kodomo implica anche un discorso sull’educazione infantile poiché il Giappone si discosta abbastanza dalla pedagogia occidentale.

Una delle basi del metodo educativo giapponese è quella di responsabilizzare il bambino sin dalla prima infanzia. Non sono rare immagini degli alunni che si recano a scuola da soli o che sono intenti a pulire aule e corridoi alla fine dell’orario scolastico. Questo genere di attività aiuta il bambino a crearsi delle responsabilità, un obiettivo e un senso di comunità che va al di là dell’individualismo.

Nascita del Kodomo

La nascita del kodomo risale al XIX secolo. In quell’epoca si intrapresero campagne per l’alfabetizzazione dei bambini, con risultati soddisfacenti in fatto di istruzione. Il governo centrale iniziò la diffusione di piccoli volumi di quindici pagine per incentivare la lettura tra le fasce di età più giovani.

Attraverso questo genere si mostrava un chiaro intento didattico e pedagogico rivolto al miglioramento della popolazione. La diffusione fu tale che già nel 1914 erano presenti pubblicazioni dedicate ai più giovani, come Shonen Club edito dalla Kodansha. Il nome della rivista faceva riferimento ai manga shonen, i manga per i ragazzi e i giovani adulti, ma molti erano rivolti anche a fasce di lettori più giovani.

Proprio tramite questo magazine il Giappone conoscerà, il 3 Aprile del 1952, uno dei manga (e successivamente anime) più conosciuti e apprezzati al mondo. Quello che è considerato una pietra miliare nella categoria kodomo: Astro Boy di Osamu Tezuka edito in Italia dalla J-Pop.

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Astro Boy

Manga per bambini - Astro Boy
Astro Boy

La storia del robottino Atom contiene elementi di fantascienza e molto sentimento, inoltre presenta anche alcuni caratteri tipici dell’educazione giapponese. C’è un bambino con poteri superumani che va a scuola e segue le regole della propria società ed educazione come tutti gli altri ragazzini della sua età. È un bravo bambino giapponese con una famiglia robotica che lo protegge e lo cura.

La vicenda si incentra sulla crescita interiore di Atom. Essere un robot vuol dire anche subire una forte discriminazione a causa della sua diversità e il piccolo dovrà fare subito i conti con una realtà spesso feroce. Le tematiche di crescita, convivenza e rispetto presenti in Astro Boy sono proprie di un romanzo di formazione. Nel manga lo scopo dei protagonisti è quello di diventare umani e le tematiche presenti tengono conto sicuramente del periodo storico in cui è stato scritto.

L’occupazione statunitense nei territori giapponesi si concluse infatti poche settimane dopo la prima storia del manga e Tezuka sembrò voler suggerire un percorso di crescita per la nuova generazione. Bisognava ricercare non solo un miglioramento interiore e personale, ma un benessere rivolto all’intera società e al mondo per fare in modo che gli orrori passati non si ripresentassero in futuro.

Il Fantasī nei Kodomo

Il sottogenere Fantasī è quello forse più usato nei kodomo. Basato su storie e personaggi di fantasia, spesso ambientate nel Giappone contemporaneo nel quale arrivano extraterrestri o simpatici mostri, è quello che gode di maggiori consensi tra i bambini. Ne sono esempi Hamtaro di Ritsuko Kawai e Mirmo!! di Hiromu Shinozuga. 

Hamtaro è il criceto di Hiroko Haruna, una ragazzina delle elementari. Appartiene agli Hai-Ham, una banda di criceti che ogni giorno vive una nuova avventura alla scoperta del mondo. In questo modo imparano a conoscere i loro simili dei quali diventeranno di volta in volta amici o nemici. Da questo manga per bambini è stata tratta una serie televisiva anime di 296 episodi.

Manga per bambini - Hamtaro
Hamtaro

Mirmo!! è il principe del regno dei folletti inviato sulla Terra per aiutare Kaede ad esaudire il desiderio di far innamorare di lei il compagno di scuola Setsu. Iniziano così una serie di magiche avventure che vedono coinvolti non solamente Mirmo e Kaede ma anche altri folletti, ognuno affiancato ad un umano in qualche modo legato a Kaede. Questo manga nella categoria kodomo si è aggiudicato il Kodansha Manga Award nel 2003 e lo Shogakukan Manga Award 2004.

Manga per bambini - Mirmo!!
Mirmo!!

Il caso Memole

Quasi tutti i manga per bambini sono stati trasportati in anime. In Italia la famosa “pacifica invasione” televisiva degli anni ’80 ne ha fatti conoscere molti, tanto che furono creati dei contenitori pomeridiani appositamente per il pubblico dei più piccini.

Un caso particolare è Memole, nato come anime televisivo giapponese nel 1984 e da cui solo successivamente è stato tratto il manga di Rie Takahata. In Italia Memole ha conosciuto una grande popolarità. Questa piccola folletta, alta solo 16 centimetri, arriva dallo spazio remoto insieme ad altri 243 folletti. Tutti vivono in un villaggio ai confini tra Francia e Svizzera perché preferiscono rimanere lontani dagli esseri umani. Memole però non resiste alla sua innata curiosità e quindi alla tentazione di superare i confini proibiti. Diventa così amica di Mariel, un giovane fanciulla malata affidata ad una dispotica governante. Le due diventeranno inseparabili e la loro amicizia vincerà qualsiasi ostacolo.

Manga per bambini - Memole
Memole

Un sottogenere Kodomo: l’Aniparo

Un sottogenere kodomo è l’Aniparo (Anime parody), la cui caratteristica peculiare è quella di avere i personaggi in stile super deformed. Sono cioè ridisegnati per assumere le proporzioni e la fisionomia di neonati: occhi enormi, corpo tozzo e rotondeggiante, la testa che occupa un terzo dell’altezza corporea. A volte vengono aggiunti particolari come orecchie da gatto o code da volpe, una qualsiasi stravaganza, per dar vita a tutti quei personaggi bizzarri che sono molto accattivanti per i bambini. L’Aniparo genera infatti un merchandising di notevoli dimensioni, costituito per lo più dai gadget dei protagonisti super deformed (portachiavi, pupazzi, magliette ecc.). Come resistere infatti a non avere qualcosa di kawaii che rappresenti i simpatici protagonisti di queste storie?

Esempi di manga Aniparo con personaggi in versione super deformed sono Keroro e Carletto principe dei mostri.

Keroro
Keroro

Tra tutti quello sicuramente più popolare fuori dal Giappone è Doraemon, opera degli artisti Hiroshi Fujimoto e Motoo Abiko, noti come Fujiko Fujio. Questo sorridente gattone blu ha avuto successo in tutto il mondo ed è divenuto negli anni un vero e proprio ambasciatore della cultura e della cucina giapponese sponsorizzando il suo dolcetto preferito: il buonissimo dorayaki.

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Doraemon

La storia di Doraemon è un racconto di formazione tipicamente giapponese che si incentra sul futuro del giovane protagonista: Nobita.

Il sistema di istruzione nipponico infatti prefigura il percorso di un ragazzo già al compimento dei dieci anni. Così Nobita, pur essendo un ragazzo gentile e premuroso, sembra destinato a un completo fallimento nella vita poiché è pigro e sfortunato. I suoi genitori sono disperati ma un discendente, proveniente dal XXII secolo, torna indietro nel tempo per aiutarli. Nobita è affidato così a Doraemon, un gatto robot che ha il compito di guidarlo verso un futuro migliore.

Doraemon e Nobita
Doraemon

La caratteristica del personaggio è quella di avere uno stile grafico basato su forme geometriche elementari come cerchi ed ellissi per conferirgli un aspetto grottesco e divertente. Il colore blu serve per far risaltare Doraemon sulle riviste nelle quali l’opera era pubblicata, che solitamente avevano la copertina gialla e titoli di colore rosso.

Doraemon è un gatto robot furbo, allegro e intelligente, in grado di provare emozioni umane ed è golosissimo di dorayaki. Il suo nome è composto da giochi di parole e riferimenti legati all’assonanza per creare un voluto effetto comico. Possiede molti gadget futuristici (chiusky) che vengono usati per aiutare gli altri personaggi. Tra i tanti “chiusky” visti nel manga quello che è apparso di più è il copter, un’elica di bambù che posta sulla testa permette di volare. Ci sono poi la macchina del tempo e la docodemo una porta che permette di spostarsi ovunque nel mondo. I chiusky si caratterizzano per essere affidabili e facilmente trasportabili. L’autore li inserì per dare una visione ottimistica del rapporto tra l’uomo e la tecnologia.

Il compito di Doraemon

Le avventure di Doraemon sono tutte indirizzate a garantire a Nobita il successo nella vita. Diventano quindi un monito per tutti quei ragazzi che, per sorte o indolenza, non riescono a compiere quel salto di qualità che consenta loro una perfetta integrazione nella vita adulta.

La vita di Nobita è quella di un qualsiasi ragazzino giapponese di dieci anni: i suoi giorni sono fatti di scuola, studio e compiti, di amicizie e situazioni familiari altalenanti. Il gattone blu rivoluziona la sua vita, migliorando anche i suoi rapporti con le persone care.

Il manga sembra suggerire che tutti i bambini avrebbero bisogno del proprio Doraemon personale. Qualcuno cioè che sappia indirizzarli verso il giusto percorso di crescita e di conseguenza verso gli adeguati obiettivi nella vita.

Il superamento dei propri limiti e il desiderio di migliorarsi per essere utile alla comunità è uno dei tratti caratteristici di molti kodomo. Il messaggio che trasmettono questi manga per bambini è quello di porsi un obiettivo e combattere per esso.

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