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NANORI e i nomi parlanti: Demon Slayer

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Eccoci

Bentornati su NANORI, la rubrica che cerca il significato di alcuni nomi “parlanti”, prendendo in esame vari personaggi di famosi anime o manga.

In questo secondo appuntamento, ci focalizzeremo sull’antagonista principale e i quattro protagonisti del popolarissimo Kimetsu no yaiba, conosciuto anche come Demon Slayer.

竈門 炭治郎 KAMADO TANJIRŌ

Il nome del nostro giovanissimo protagonista rivela poco del suo carattere, ma molto sulla sua “professione” e no, stranamente non si sta parlando di uccidere demoni!

Partendo dal cognome, il primo carattere che incontriamo è quello di “kama” 竈 (かま), ossia una fornace a carbone tipica giapponese, usata principalmente in cucina e “do” 門 (ど) che sta per portale o cancello.

“Do” non ha una valenza semantica particolare in questo caso, ma riprende dei cognomi simili che si possono trovare nelle province di Ōsaka, Hyōgo o Kumamoto. Tutte e tre sono situate dal centro-sud in giù, seppure il personaggio sia di un paesino vicino alla città di Okutama, nella prefettura di Tokyo (centro-nord).

Questo è un tratto interessante, proprio perché il cognome Kamado sembri voler ridare una certa importanza al duro lavoro del carbonaio, chi lavora il legno per trasformarlo in carbone, sottolineando come la famiglia di Tanjirō, tempo prima, si fosse spostata più a nord per trovare fortuna.

Un altro tratto interessante è il primo kanji che compone il nome di di Tanjirō: “tan” 炭 (たん), il carbone, che lo accomuna sia suo padre Tanjūrō che con il suo antenato, Sumiyoshi.

Vi starete domandando, “Tanjirō e Tanjūrō si capiscono, ma Sumiyoshi cosa c’entra?”. Beh, è qui che l’ambivalenza dei kanji ci sorprende. Lo stesso carattere 炭 può essere letto anche come “sumi” (すみ), legando quindi i tre della famiglia Kamado all’elemento del carbone.

Gli altri due caratteri che formano il nome proprio dell’ammazza-demoni sono “ji” 治 (じ) e rō” 郎 (ろう), due kanji che danno la specifica maschile al nome, usati anche in molti altri di uso comune.

KAMADO TANJIRŌ, immagine per il character design
© Ufotable / Gotōge Koyoharu

竈門 禰豆子 KAMADO NEZUKO

Come abbiamo visto per suo fratello, il cognome di Nezuko ha a che fare con la professione del carbonaio, ma il suo nome?

L’utilizzo di un kanji desueto, “ne” 禰 (ね), lo rende abbastanza particolare, proprio perché il suo significato è relativo alla religione, legandosi all’idea di un idolo sacro shintō: in alcuni rituali tradizionali, si utilizzano delle bambole di carta come “corpo” vuoto per invitare la divinità sul piano terreno.

L’idea che si nasconde in relazione al personaggio di Nezuko è proprio l’essere un corpo posseduto da uno spirito ultraterreno, come quello demoniaco.

Il secondo carattere che ci troviamo davanti è quello di fagiolo, “zu” 豆 (ず), anche conosciuto con la lettura “mame”. I fagioli sono importanti nell’iconografia demoniaca giapponese, proprio per via del mamemaki, uno dei riti annuali per la buona fortuna tenuti fra il 2 e il 4 febbraio per la più lunga festività del setsubun, fatto per celebrare l’arrivo della primavera.

Durante il mamemaki, uno o più membri della famiglia possono travestirsi con delle corna o maschere da oni (demoni) e presentarsi alla porta di casa, dove i bambini, poi, faranno finta di scacciarli tirando loro dei fagioli di soia, mentre dicono “Oni wa soto! Fuku wa uchi!” 鬼は外! 福は内! (おにはそと!ふくはうち!), cioè “Fuori i demoni! Dentro la fortuna!”.

Il terzo kanji lo abbiamo già visto nello scorso articolo, “ko” 子 (こ), sta per bambin*, ma è una specifica per il nome di genere femminile.

Il nome Nezuko, in ogni caso, può essere trovato anche nella vita reale, seppur raro. Chi lo sceglie per la propria bambina cerca di sottolineare un legame molto forte con i propri antenati o la propria famiglia, sperando che questa possa proteggerla fino all’età adulta.

KAMADO NEZUKO, immagine per il character design
© Ufotable / Gotōge Koyoharu

嘴平 伊之助 HASHIBARA INOSUKE

Inosuke è sicuramente il personaggio più bizzarro del nostro quartetto e dal suo nome possiamo capire la sua indole selvatica!

Cominciamo con i caratteri del suo cognome: “hashi” 嘴 (はし) sta per ‘becco’, ma ricollegandosi all’idea di qualcosa di appuntito, si può trasferire l’idea di affilato, per esempio una spada e, come sappiamo, Inosuke è noto affilare le sue tutto da solo.

“Bara” 平 (ばら) è una lettura particolare del kanji che indica qualcosa di ‘piatto’, come una pianura. La sua lettura più comune, nel contesto dell’onomastica, sarebbe “hira” o “taira, dando l’idea di qualcosa o qualcuno di ‘comune’ o ‘normale’, magari usato per sottolineare per opposti  l’esuberanza violenta di Inosuke.

Se invece ci concentriamo sul nome proprio, troviamo un gioco di parole che sfrutta la lettura dei primi due kanji “i” 伊 (い) e “no” 之 (の), “ino”, rimandando alla pronuncia della parola cinghiale, cioè “inoshishi” 猪 (いのしし).

Il –“suke” (すけ) finale è un altro carattere utilizzato come estremo per alcuni nomi maschili, per esempio, riprendendo sempre nomi famosi di personaggi d’animazione o del fumetto, Jōsuke (仗助) o Sasuke (佐助).

HASHIBARA INOSUKE, immagine per il character design
© Ufotable / Gotōge Koyoharu

我妻 善逸 AGATSUMA ZENITSU

Per Zenitsu abbiamo una divertente parabola che inizia proprio con il suo cognome.

“Aga” 我 (あが), letto normalmente anche “ware”, è un antico modo giapponese di dire “io”, l’equivalente dei più famosi e contemporanei “watashi” 私 (わたし), “boku” 僕 (ぼく) o “ore”俺 (おれ). In cinese, tutt’oggi, si utilizza proprio lo stesso carattere quando si sta parlando in prima persona (wǒ)! Se si scava più approfonditamente, possiamo applicare anche il significato di egocentrico o testardo, proprio per l’accezione referenziale.

“Tsuma” 妻 (つま), invece, sta per… moglie! Messo per denotare la voglia di Zenitsu di sposarsi, la lettura del cognome per intero può sembrare “mia moglie” o anche “sono una moglie”, per quelli che hanno un’immagine più divertente di Zenitsu in mente.

Il suo nome ha il carattere “zen”  善 (ぜん), cioè ‘bravo’ o anche ‘buono’. Viene utilizzato nella parola “zennin” 善人 (ぜんにん), ossia “brava persona”, chiaro riferimento al fatto che il giovane è sicuramente una persona buona d’animo.

Invece, “itsu” 逸 (いつ) esprime due concetti diametralmente opposti: indica sì, una persona talentuosa, ma anche il suo contrario, cioè una persona che viene soccorsa o scampa da qualcosa o qualcuno.

Quindi il nostro Zenitsu è una brava persona, un po’ fifona, che vorrebbe sposarsi. Porta tutto!

AGATSUMA ZENITSU, immagine per il character design
© Ufotable / Gotōge Koyoharu

鬼舞辻 無惨 KIBUTSUJI MUZAN

L’antagonista della storia è Kibutsuji Muzan, il cui nome completo è molto evocativo, andiamo ad analizzarlo per benino!

I tre caratteri che compongono il suo cognome sono rispettivamente “ki” 鬼 (き), meglio conosciuto anche con la lettura “oni”, come i demoni che abbiamo citato precedentemente nella parte di Nezuko, “bu” 舞 (ぶ), danzare e “tsuji” 辻 (つじ) incrocio, metaforicamente anche l’incrocio di vite umane o la società.

Il suo nome è l’aggettivo “muzan” 無惨 (むざん) normalmente usato per descrivere qualcosa di spietato o terrificante.

Quindi, se uniamo cognome e nome ci ritroviamo il significato di “spietato demone che danza fra le persone”, che si ricolloca perfettamente nella storia, dipingendo un pericoloso nemico che serpeggia fra la folla senza problemi.

KIBUTSUJI MUZAN, immagine per il character design
© Ufotable / Gotōge Koyoharu

Concludiamo

Come abbiamo visto, i nomi sono molto più che semplici appellativi, ma possono nascondere addirittura tutta la storia del personaggio e dirci anche qualcosa in più!

Ricordo sempre che potete utilizzare jisho per cercare i kanji nei nomi dei vostri personaggi preferiti e, se avete qualche suggerimento per i prossimi articoli di NANORI, lasciate un commento, sarà sicuramente ben gradito.

Ci vediamo alla prossima!

Immagini di riferimento: Settei Dream

Comments

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  1. Molto interessante! Bello vedere anche i singoli kanji spiegati da un punto di vista filologico, non si trovano spesso queste analisi così dettagliate. È bello vedere con quanta cura alcuni mangaka affinino la loro storia tramite questo tipo di simbolismo anche grafico.

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