Di recente sul quotidiano giapponese Mainichi Simbun, sono stati annunciati i vincitori del premio Hasida e tra questi risulta anche il primo anime ad essere stato premiato. Questa è la ventottesima edizione della premiazione ed è stato proprio l’anime più lungo della storia (tutt’ora in corso) a vincerlo ovvero: Sazae-san (サザエさん). La ragione dell’assegnazione a questo anime è da ricercare nel fatto che l’anime ha “servito” il Paese come “programma nazionale” del Giappone.
È stato inoltre annunciato che l’anime avrà una nuova sigla che sarà ambientata nuovamente a Tokyo dopo ben 10 anni. Ogni sigla dell’anime è ambientata in un luogo diverso del Giappone. Questa sarebbe la seconda volta che la opening viene ambientata nella capitale dopo che è stata mandata in onda nel 2010.
La trama
L’anime parla della vita quotidiana di una giovane donna giapponese di nome Sazae Fuguta che abita assieme ai fratelli, al marito e al figlioletto. Lo scopo dell’opera è quello di rappresentare la vita quotidiana dei giapponesi in chiave umoristica e l’evoluzione di questa a partire dal dopoguerra in poi.
La storia dell’anime
L’opera originale è un manga pubblicato giornalmente a partire dal 22 aprile del 1946 terminando nel 1974 da cui poi è stato tratto un anime che va avanti dal 5 ottobre 1969 e conta più di 7500 episodi. Non c’è quindi da stupirsi che un premio così importante in Giappone venga assegnato ad un’opera di questa portata e che ha, per decenni, mostrato in maniera ironica la vita delle famiglie giapponesi. L’opera ha un enorme successo in Giappone dove raggiunge mediamente il 18% di share, rimanendo stabilmente in testa alle classifiche. Grande aiuto è arrivato, inoltre, da Toshiba che ha sempre fatto da sponsor fisso per l’anime cercando di apparire come una marca di elettrodomestici che fanno parte della quotidianità giapponese.
🌐 FONTE
Da anni appassionato di cultura giapponese e tutto ciò che la riguarda, sono sempre alla ricerca di notizie e curiosità dal mondo nipponico. Anime e manga sono solo una piccola fetta di quello che adoro, ma li devo ringraziare per avermi fatto conoscere una cultura così interessante.
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