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Nekomonogatari Kuro: analisi

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Nekomonogatari Kuro

Per ordine cronologico, è la seconda serie a collocarsi sulla linea temporale dell’intera opera. Si pone ventuno giorni dopo gli eventi narrativi di Kizu, in un periodo di tempo che va dal 29 Aprile fino all’8 Maggio, coprendo tutta la durata della Golden Week.

Trama

Hanekawa Tsubasa: una mente brillante, voti eccezionali, maniere ineccepibili, un modello di perfezione assoluta. È la storia dei ricordi distrutti della ragazza che fu ammaliata da un gatto.
La testimonianza degli eventi accaduti in quei nove giorni che risplendono come l’oro.

29 aprile: sentimenti

Koyomi è alle prese con un classico dei problemi adolescenziali: provare per la prima volta interesse romantico verso un’altra persona. Il quesito che il mezzo vampiro si pone è piuttosto semplice, ma essendo alle prime armi, soprattutto con questa tipologia di sentimenti, non può fare a meno di consultarsi con le sue sorelle: Tsukihi e Karen.

Per quanto il tema della discussione possa risultare un pretesto per sfociare in scene colme di fanservice, con inquadrature provocanti ed un quantitativo rilevante di doppi sensi, il risultato finale è un lavoro pressochè perfetto.

La presenza di una sceneggiatura ricca come questa, mista ad una regia impeccabile, fa sì che anche un semplice scambio di battute risulti un vero e proprio capolavoro scenico.

Fino a che punto i sentimenti per qualcuno rientrano nella sfera del “neutrale”, e a che punto diventa amore?

Koyomi, dopo l’esperienza provata durante le vacanze primaverili, è rimasto folgorato dalla premura ricevuta da parte della capoclasse. Non riesce a comprendere la natura di queste emozioni e, soprattutto, fatica a trovare una collocazione alla figura di Hanekawa e a ciò che realmente prova per lei.

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29 aprile: il demone chiamato famiglia

Hanekawa è abile a nascondere le sue emozioni, o per essere precisi, a nasconderle di fronte ad Araragi. Non vuole che qualcuno provi pietà per lei, e non ha la forza per esporsi e mettere in prima linea la propria vita privata. Ciò che non ha potuto evitare, questa volta, è lo sguardo preoccupato del ragazzo sul livido che porta in volto.

Tsubasa non ha una famiglia e non considera tali le persone che vivono con lei. Non sa chi sia il suo vero padre e su di lui ci sono poche informazioni. La sua madre biologica aveva diciassette anni quando rimase incinta e, prima di dare alla luce Tsubasa, sposò un altro uomo. Tuttavia, subito dopo il parto, si suicidò.

Il patrigno, incapace di gestire la situazione da solo, si risposò con un’altra donna, la quale riveste l’attuale figura materna di Tsubasa. Lui morì per affaticamento lavorativo (karōshi 過労死), mentre lei, dopo l’accaduto, si mise insieme a colui che attualmente rappresenta la figura paterna della ragazza. In parole semplici, gli attuali genitori non hanno alcun legame di sangue con Hanekawa.

La sua è una situazione familiare difficile, quasi impossibile da sopportare. Il livido al volto le è stato causato dal padre adottivo in una delle loro classiche discussioni. Ma ciò che spaventa maggiormente è il comportamento di Hanekawa: la ragazza non si rispecchia in una persona vittima di violenza domestica, ma anzi, si addossa la maggior parte delle colpe, in un tentativo ripugnante di commiserazione nei confronti dei suoi genitori.

Quel giorno, il padre adottivo di Hanekawa si arrabbiò, colpendo la figlia talmente forte da farla sbattere contro la parete. Quest’ultima, dopo essersi piegata dal dolore, rispose al gesto con un sorriso stampato in faccia.

Hanekawa è spaventosa. Spaventosamente benevola. Più spaventosa di un’anomalia.

Non credi che sarebbe normale arrabbiarsi un po’ e perdere il controllo?

I suoi genitori non sono propriamente delle splendide persone, ma bisogna provare ad immedesimarsi nel loro punto di vista. Hanno vissuto per quasi vent’anni con una persona così virtuosa, con una figlia che non faceva altro che mettere a nudo la loro ignoranza.

Le persone dotate devono essere consapevoli dell’effetto che le loro azioni hanno su chi sta loro intorno.

30 aprile: Interfelino

Un gatto argenteo senza coda. Un mammifero della famiglia dei felidi, dell’ordine dei carnivori. È una delle leggende metropolitane che lo stesso Oshino sta raccogliendo ed analizzando.

Qualcosa di quotidiano come seppellire un gatto investito da un’auto potrebbe sembrare un atto moralmente innocente, ma il fatto che ad averlo incontrato sia stata proprio Hanekawa, è lo scenario peggiore che potesse capitare. Lei è un’ospite perfetta per l’interfelino.

In quella notte, Oshino affida ad Araragi il compito di accertarsi sulle condizioni di Hanekawa. Quest’ultima è stata “posseduta” dall’anomalia, ha cambiato leggermente aspetto fisico ed ha assunto alcune caratteristiche peculiari del felino.

In un bagno di sangue, il mezzo vampiro affronta per la prima volta il “volto” nuovo della capoclasse; con in mano il corpo dei suoi genitori adottivi, la ragazza si mostra per quello che è diventata: la materializzazione dei suoi sentimenti repressi. Considerando il suo livello attuale di immortalità, Araragi dovrebbe essere in grado di gestire ferite ben peggiori rispetto a quella procuratagli dall’interfelino, e guarire all’istante da ogni colpo non letale. Questa volta però, la natura del suo avversario gli gioca a sfavore.

Dover continuare a mantenere quella finta apparenza da “ragazza normale” può essere il motivo per l’enorme stress accumulato. La rappresentante e l’interfelino si sono uniti in un unico essere, con lo scopo di liberare la ragazza dalle relazioni interpersonali che quotidianamente la tengono legata e chiusa in se stessa.

Sono passate dodici ore dall’incontro con l’interfelino. Araragi si risveglia, con il corpo fasciato e dolorante, sotto lo sguardo di lei, un tempo considerata una nobile e fiera vampira, ora ridotta a vivere in una condizione pietosa.

Il potere rigenerativo di Araragi diventa forte ed efficace quando si trova nei pressi della vampira. Lentamente, dei sentimenti di rimorso si stanno facendo strada nel cuore del ragazzo, dato che, dopo tutto quello successo durante le vacanze primaverili, è stato lui a scegliere di tenere Kiss-Shot in vita in queste condizioni.

Ciò che sta cambiando, rispetto ai primi giorni dopo gli avvenimenti del campo sportivo, è un leggero riavvicinamento tra i due: più per compassione reciproca che per altro.

2 maggio: la vera natura dell’uomo

Nei primi due giorni di Maggio, le voci sull’apparizione del mostro felino si erano già diffuse. Dato che, a causa della Golden Week, le vacanze sarebbero iniziate il giorno dopo, per Araragi era arrivato il momento di escogitare un piano d’azione.

Hanekawa ancora non si presentava a scuola, e la sua condizione stava peggiorando sempre più. In questo lasso di tempo, Oshino ha lottato 20 volte contro l’interfelino, perdendo ogni singolo scontro.

L’interfelino è un’anomalia così potente? così forte da sopraffare uno specialista come Oshino?

La verità è ben lontana dalla realtà dei fatti. L’interfelino, in quanto alla pura forza posseduta, è un’entità debole, e le sue abilità non possono essere minimamente paragonate a quelle possedute da uno specialista o da un vampiro.

L’energy drain, ovvero la capacità di assorbire energia vitale, è una caratteristica distintiva di questi ultimi, ma non esclusiva. Il vampiro lo usa per cibarsi, mentre quello dell’interfelino è più una maledizione.

Quest’ultimo, con il suo solo tocco, può prosciugare la vitalità del proprio avversario, ma l’intensità di questa mossa è molto più debole rispetto a quella posseduta dalle creature della notte. “Questa entità è così di basso livello che potrebbe sconfiggerlo anche un principiante alle prime armi.”

L’interfelino è un mostro di tipo sostitutivo, fa finta di essere morto sulla strada per poi impossessarsi dell’umano che vi si avvicina per compassione. Ciò che fa la differenza in tutta questa storia è la presenza di Hanekawa.

In quanto ospite dell’anomalia, la capoclasse ha condiviso con quest’ultimo tutta la sua immensa conoscenza, scatenando una reazione irregolare e trasformandolo in qualcosa di molto pericoloso.

Black Hanekawa in questo modo non ha avuto difficoltà a battere uno specialista come Oshino, il quale non ha potuto fare affidamento sulle proprie antiche tecniche e contromisure per le anomalie, dato che la rappresentante sapeva come contrastarle perfettamente.

Un’entità che usa strategie e tattiche per attaccare è un qualcosa di raro, e proprio per questo ora potrebbe rivaleggiare alla pari persino contro un vampiro.

L’aspetto positivo di tutta la faccenda è che la coscienza di Hanekawa continua ad essere presente, e forse, in realtà, sin dall’inizio lei non è mai stata veramente posseduta.

Un gatto bianco giace morto sulla strada. Provando pietà, un uomo gentile di passaggio lo seppellisce e prega per lui. Quella sera, l’uomo gentile inizia a comportarsi in modo strano. Incapaci di fermarlo, i suoi amici e la famiglia chiamano un prete per esorcizzare il gatto. Ed ecco il colpo di scena… Il vero volto dell’interfelino. L’uomo gentile fin dall’inizio non era mai stato posseduto.

3 maggio: la tomba di un gatto

L’interfelino, di sua natura, non attacca le persone. Ma Black Hanekawa lo fa per distrazione, divertimento, sfogo personale. Lei ha vissuto in quella casa, con quella famiglia, per 15 anni. È facile immaginare quanta pressione abbia dovuto sopportare

Perchè l’anomalia dovrebbe fare tutto questo per salvare Hanekawa?

Non dovrebbe avere alcuna ragione per aiutarla.

Il suo è più un capriccio, non ha una ragione specifica per essere grato alla capoclasse, a parte la conoscenza che lei gli ha donato. L’interfelino sta restituendo un favore, contro la sua natura. Hanekawa non ha provato un briciolo di compassione, ha raccolto il gatto e lo ha seppellito come se fosse un atto quotidiano.

Non provava alcuna pietà. Lei ha seguito una prassi, un qualcosa di moralmente e civilmente giusto, ma senza metterci emozioni. Proprio per questo, siccome si tratta di un caso più unico che raro, il gatto, di sua spontanea volontà, ha deciso di liberare la ragazza dai propri “demoni”.

La causa del malessere di Hanekawa sono i suoi genitori, ed è per questo che uccidere le persone per cercare di alleviare lo stress non servirà. Una volta ritornata dentro quelle mura, l’oppressione inizierà a farsi risentire, ed il ciclo di morti non avrà fine.

3-7 maggio: Golden Week

Araragi passa il resto della Golden Week con la faccia rivolta verso terra, in ginocchio, supplicando la vampira affinchè gli potesse prestare la Kokorowatari, la spada demoniaca conosciuta anche come sterminanomalie. Una katana forgiata per uccidere mostri.

Che venga posseduta da un’anomalia o che lei stessa ne stia possedendo una, Hanekawa rimane sempre se stessa. Il carattere può cambiare, ma la personalità no. Se lei ricevesse un messaggio da parte di un amico che chiede aiuto, non importano le circostanze, accorrerebbe senza pensarci due volte.

Hanekawa non sa tutto, non può sapere tutto, ed è proprio grazie alla sua “imperfezione” che Araragi riesce nell’intento di sorprenderla utilizzando la sterminanomalie: un’arma ancora a lei sconosciuta. Il mezzo vampiro è pronto a sacrificarsi, ricambiando il favore e la gentilezza subita durante le vacanze primaverili.

È stato solo grazie all’intervento della vampira – che chiaramente non ha intenzione di far morire Araragi in questo modo, soprattutto considerando ciò che quest’ultimo ha fatto per tenerla ancora in vita – se il caso si è momentaneamente risolto ed il ragazzo è riuscito a sopravvivere a morte certa.

</p> <h3>Come ha fatto Araragi a nascondere la Kokorowatari all'interno del suo corpo?</h3> <p>

Come si denota dall’immagine (clicca la domanda per visualizzarla), la katana ha un’estensione maggiore rispetto all’altezza del ragazzo; ne risulta che sarebbe impossibile farla scomparire all’interno del corpo di quest’ultimo.

La risposta ci arriva verso fine scena, nel momento in cui la parte inferiore del busto di Araragi si vaporizza. In quell’istante si può notare che la spada è stata conficcata nel terreno, colmando così la differenza dei centimetri in eccesso. Ecco perchè, per tutta la durata della scena, Araragi rimane immobile nella sua postura.

8 maggio: il ricordo dei nove giorni che risplendono come l’oro

Nella Golden Week del suo terzo anno di superiori, nel maggio dei suoi diciotto anni, Araragi ebbe il cuore spezzato per qualcosa che non era il suo primo amore. E così salì quelle scale…

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