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La pietra filosofale: dall’alchimia di Fullmetal Alchemist alla scienza di Dr. Stone

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L’uomo, durante i secoli, è riuscito a evolversi grazie alla sua sete di conoscenza e alla consapevolezza che nel suo animo fossero presenti due forze contrapposte: il desiderio di benessere e la paura della morte. 

La prima può tramutarsi, se portata all’estremo, in smania di ricchezza e di potere, mentre, per la seconda, l’essere umano ha spesso cercato un modo per evitare l’inevitabile fine, o almeno allontanarla da sé il più possibile. 

Queste due tematiche hanno avuto fortuna nel mondo dei manga in due opere in cui fa da protagonista la cosiddetta pietra filosofale, detentrice di un potere che fa gola a chiunque veda in essa la fonte del dominio assoluto su ogni cosa.

In questo articolo vedremo il ruolo della pietra filosofale legata all’alchimia e alla scienza in riferimento ai manga Fullmetal Alchemist e Dr. Stone.

Cenni storici e mitologici sulla pietra filosofale

Prima di affrontare i due manga sopra citati andiamo a scoprire l’origine della pietra filosofale nel mondo reale.

La pietra filosofale, detta anche “pietra dei filosofi” è il simbolo per eccellenza dell’alchimia. Si dice che avesse tre poteri: la produzione dell’elisir di lunga vita, capace di donare l’immortalità o di guarire da qualsiasi malattia, la facoltà di donare la conoscenza di tutto, e la capacità di trasformare i metalli vili in oro.

Sull’origine di queste credenze vi sono molte teorie, e una di queste fa riferimento alla mitologia greco-latina. Si narra che il dio Saturno (Chronos per i greci) avesse l’abitudine di divorare i propri figli, ma una tra le sue amanti, Rea, sostituì il neonato Zeus con una pietra, che Saturno ingoiò in un sol boccone. Quando il dio si accorse dell’inganno, vomitò quel grosso sasso sulla Terra. Nel lasso di tempo in cui era rimasta nel suo stomaco, la pietra acquistò la particolare proprietà di tramutare i metalli in oro.

Atre fonti dicono che l’origine della pietra filosofale sia invece da attribuire a Jabir Ibn Hayyan, personaggio illustre nel Medioevo per quanto riguarda l’alchimia, nato in Persia e adoperatosi nello studio di moltissimi elementi. In sintesi, Jabir considerava il mercurio e lo zolfo i metalli primari per ottenere l’oro, il cui legante era proprio la pietra filosofale.

Se facciamo un salto temporale fino al XVII secolo, arriviamo ai tempi della Rivoluzione Scientifica. In questa epoca si trovano i principali testi di alchimia, tra i quali Il libro delle figure geroglifiche (1612), attribuito allo scrivano e alchimista francese Nicolas Flamel (figura chiave del primo libro della saga di Harry Potter, Harry Potter e la pietra filosofale), un altro presunto inventore della famigerata pietra.

Alchimia, rappresentazione allegorica

L’arte creativa dell’alchimista

Abbiamo citato molte volte la parola “alchimista”, ma chi è costui? Qual è il suo compito? Gli alchimisti erano chiaramente coloro che praticavano l’alchimia, ovvero una scienza esoterica che aveva come fine la trasmutazione dei metalli vili in oro e argento.

Gli alchimisti erano dei creativi: partivano da una sostanza di origine minerale, la sottoponevano a una serie di trattamenti per purificarla e così facendo cambiavano la materia, sia nel colore che nell’aspetto. 

Durante il processo, la sequenza cromatica era la stessa: il colore nero del materiale trattato si trasformava in bianco, poi in un giallo intermedio e infine in un rosso brillante. Alla fine del procedimento la sostanza diventava pura, di colore rosso o aranciato, con aspetto cristallino e molto denso. 

Era questa la pietra filosofale, famosa per concentrare in sé l’energia vitale del cosmo. Oltre alle già citate proprietà di trasmutazione dei metalli, la pietra filosofale, grazie al suo effetto purificante, agiva sugli organismi viventi, in particolare sugli esseri umani, preservandone la salute e prolungandone la vita. 

Fullmetal Alchemist – I fratelli Elric

L’alchimia di Fullmetal Alchemist

La pietra filosofale è uno degli elementi centrali del manga Fullmetal Alchemist (鋼の錬金術師 Hagane no renkinjutsushi, lett. “L’alchimista d’acciaio”) di Hiromu Arakawa. La storia è ambientata nel regno immaginario di Amestris, in cui vivono i fratelli Edward e Alphonse Elric. 

Appena adolescenti, i due, utilizzando l’alchimia e il principio dello scambio equivalente, decidono di effettuare una trasmutazione umana, spinti dal desiderio di riportare in vita la madre venuta a mancare tempo prima.

Con un misto di ingenuità e presunzione, Edward e Alphonse credono di poter raggiungere il loro scopo. Purtroppo, il tentativo fallisce, e i due fratelli pagano un caro prezzo. Edward perde la gamba sinistra e il braccio destro, mentre Alphonse viene privato del suo intero corpo. Di lui rimane quindi solamente l’anima, che Edward lega a un’armatura.

Da quel momento di atroce rivelazione e consapevolezza dei propri limiti, i fratelli Elric decidono di scoprire, sempre attraverso l’alchimia, un modo per riavere i propri corpi. Ben presto realizzeranno che, per riaverli, esiste un solo modo: usare la pietra filosofale.

Ma cos’è la pietra filosofale e come si ottiene? 

Si tratta del risultato ottenuto grazie a un processo alchemico: una sostanza dal colore rosso rubino, che da liquida può diventare solida, e viceversa. Un ingrediente necessario per la sua produzione è il sacrificio di vite umane e la pietra diventa tanto più grande quanto più è alto il numero di vittime. 

Ha il potere di guarire da qualsiasi ferita o malattia e la capacità di aprire “il portale” che determina il confine tra la vita e la morte: per questo motivo, Edward e Alphonse vedono in essa l’unica soluzione possibile per realizzare il loro obiettivo.

Comprensibilmente, considerando la rarità e le proprietà della pietra filosofale, i due fratelli non saranno gli unici a volerla e il loro cammino si rivelerà pieno di ostacoli…

Il manga di Harakawa, pubblicato originariamente sulla rivista Monthly Shōnen Gangan tra il 2001 e il 2010, è ora disponibile nella sua versione Ultimate Deluxe Edition, con pagine a colori, edita da Planet Manga. Lo scorso 3 febbraio è uscito il volume 9, su un totale previsto di 18 volumi.

Dr. Stone – Senku

Il regno della scienza di Dr. Stone

Un breve accenno alla pietra filosofale si trova anche nel manga Dr. Stone (ドクターストーン Dokutā Sutōn) di Riichirō Inagaki, pubblicato in Italia da Star Comics nella collana Dragon

La storia inizia con un evento straordinario: una luce misteriosa colpisce il pianeta Terra e trasforma tutti gli esseri umani in statue di pietra. Gli altri essere viventi, animali e vegetali, non vengono toccati; tranne le rondini, che per motivi sconosciuti, subiscono la stessa sorte degli esseri umani. Anno dopo anno ogni costruzione diventa polvere, lasciando posto a una natura selvaggia e incontaminata.

Dopo 3700 anni, il giovane Senku riesce a frantumare la pietra che lo ricopre e si risveglia, probabilmente perché non ha mai smesso di contare i giorni e si è mantenuto cosciente tenendo la mente allenata. Proprio per la sua spiccata intelligenza, riesce a sopravvivere traendo vantaggio dalla sua più fervente passione: la scienza. 

Grazie a essa accende un fuoco, costruisce armi, una casa di legno, fabbrica dei vestiti con le pelli di animale e scopre il rimedio per rimuovere la pietrificazione dagli altri esseri umani. Il suo intento si rivela da subito quello di riportare in vita la civiltà e di fondare il Regno della Scienza. 

Tuttavia, il suo piano dovrà fare i conti con uno dei nuovi risvegliati, Tsukasa Shishio, che vorrebbe invece creare un mondo fondato sulla forza bruta. Senku sarà quindi costretto a portare avanti il suo sogno altrove prima di scontrarsi con Tsukasa. 

Fondamentale sarà per lui la scoperta di un villaggio abitato da altri uomini scampati alla pietrificazione: tra di essi troverà man forte nel giovane Chrom, che si auto-definisce lo stregone del villaggio, avendo accumulato, anno dopo anno, numerose tipologie di pietre. Senku riesce a riconoscerle tutte, tra le quali “il cinabro, detto anche pietra filosofale. Se si scalda, si ottiene il mercurio”.

Nello specifico, il cinabro, dal colore rosso vermiglio, diffuso specialmente in Cina, si forma a temperature inferiori ai 100°C, vicino ai vulcani. Ha la capacità di trasformarsi in mercurio e, nella forma sia naturale sia sintetizzata, veniva usato per realizzare il pigmento vermiglione.

Il cinabro, insieme a tutte le altre pietre presenti nella collezione di Chrom, sarà fondamentale per la creazione di materiali più complessi, utili per lo sviluppo del Regno della Scienza.

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Conclusioni

Fullmetal Alchemist e Dr. Stone sono solo alcuni dei manga in cui appare la pietra filosofale. Portare la scienza e l’alchimia in un mondo fantastico è un modo efficace per indurre chi legge a porsi domande e a scavare più a fondo. 

Dr. Stone si fa manifesto scientifico attraverso il suo protagonista Senku, che poco a poco riesce a costruire lampadine, una centrale idroelettrica, persino un telefono, utilizzando come base materiali semplici e nozioni di fisica. L’autore invita i lettori a non imitare Senku, anche se ogni procedimento rispetta davvero quanto l’uomo ha appreso negli anni grazie agli studi scientifici.

L’alchimia di Fullmetal Alchemist è altrettanto affascinante, e quasi si avvicina alla chimica moderna. Nel primo film Il conquistatore di Shamballa si parla anche di un mondo in cui l’alchimia attivata dal cerchio alchemico non funziona: è il “nostro” mondo, che si contrappone a quello fantastico in cui sono vissuti Edward e Alphonse.

Il messaggio, in entrambi i manga, vuole palesare la natura dell’uomo: la sua ambizione, la voglia di sapere e la sete di potere, anche se, per fortuna, le conseguenze estreme di queste caratteristiche vengono combattute e alla fine sconfitte.

Ipotizzando un mondo diviso tra alchimisti e scienziati, voi da che parte vorreste stare?

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