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L’Istituto Giapponese di Cultura a Roma

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L’ultima lezione del mio corso di lingua giapponese, mi dà lo spunto per parlare di un luogo che ho amato fin dal primo giorno.

L’Istituto Giapponese di Cultura in Roma sorge nella zona di Valle Giulia, di fronte alla Facoltà di Architettura e vicino alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna, dove si trovano molte altre Accademie straniere.
Si propone come base per la diffusione e vetrina della cultura giapponese in Italia.

Dal 1972 la gestione di questo e degli altri istituti giapponesi all’estero è affidata a The Japan Foundation, istituzione legata al Ministero degli Esteri del Giappone.

La palazzina che ospita l’Istituto richiama nell’estetica una dimora signorile dell’epoca giapponese Heian (IX-XII secolo) e si inserisce armoniosamente nell’ambiente, dominando dall’alto Valle Giulia.

Picture © Elena Paoletta

L’architetto Yoshida Isoya volle riprendere le forme dell’architettura tradizionale nipponica di epoca medievale, rivisitate attraverso l’uso del cemento armato. Anche gli interni sono allestiti secondo le usanze del Paese del Sol Levante con un largo uso del legno e di stoffe decorate.

Il bel giardino, che segue i precetti dell’arte dei giardini giapponesi, è meta di molte visite guidate che registrano immediatamente il tutto esaurito appena vengono annunciate.

Il giardino

Realizzato negli anni Sessanta dal noto architetto Ken Nakajima (responsabile anche del progetto per l’area giapponese presso l’Orto Botanico di Roma), racchiude tutti gli elementi essenziali e tradizionali del giardino giapponese sen’en (giardino con laghetto): la cascata, le rocce, le piccole isole, il ponticello, la lampada di pietra (tôrô) e naturalmente il laghetto.

É il primo giardino realizzato in Italia da un architetto giapponese.
Il percorso proposto dalla visita guidata accompagna con discrezione il visitatore lungo una passeggiata, dove tutti gli elementi della natura presenti sono studiati con cura: dall’acqua che circonda l’Istituto rendendolo una sorta di isola virtuale, alle rocce provenienti dalla Toscana e disposte in modo da ricordare l’arcipelago giapponese.

Tra le tante piante presenti si trovano il ciliegio, il glicine, gli iris e i pini nani, che sembrano appartenere ad una stampa artistica dei maestri dell’ukiyo-e (“immagine del mondo fluttuante”).


L’immancabile ciliegio (sakura), la pianta simbolo per eccellenza del Giappone insieme all’acero, si unisce in un abbraccio simbolico all’ulivo, rappresentante della civiltà mediterranea. Questa unione porta un messaggio di amicizia tra Italia e Giappone, che hanno celebrato i centocinquanta anni dalla firma del primo trattato delle relazioni commerciali, e non solo, tra i due Paesi.

Sicuramente l’alternarsi delle stagioni propone di volta in volta un nuovo spettacolo ricco di particolari, ma il giardino resta un luogo ideale per mantenere o ritrovare la calma dello spirito.

Oltre ai vari corsi di lingua, l’Istituto ospita mostre, spettacoli, rassegne cinematografiche e conferenze che hanno per oggetto la storia e l’arte del Giappone e dispone di una biblioteca specializzata.

La biblioteca

Dotata di circa 35.000 volumi, la Biblioteca, oltre a essere adibita al servizio di consultazione e prestito, è fornita di wi-fi e angolo relax a disposizione del pubblico e si propone come luogo ideale per lo studio e il tempo libero. Si può effettuare una ricerca del materiale presente in biblioteca. I microfilm e le microfiches, il materiale audio e video, i cataloghi delle mostre hanno inventari cartacei.

I volumi conservati nella biblioteca a scaffale aperto possono essere presi e consultati liberamente, mentre il materiale che si trova nella sala separata e chiusa al pubblico deve essere richiesto allo staff da chi desideri consultarli.

Sono molto felice e onorata che la mia tesi di laurea magistrale “La comunicazione artistica degli anime” sia catalogata tra i libri consultabili.

Sala mostre

È una grande sala espositiva con duplice affaccio e vista sul giardino giapponese, corredata di ampie finestre con shōji e tokonoma (spazio rialzato adibito all’esposizione di oggetti d’arte). Ospita mostre importanti e di grande interesse culturale come l’ultima in ordine cronologico:
Ai vostri posti On your marks Ichinitsuite ovvero “La fotografia sportiva in Giappone” (20 marzo – 22 giugno 2019).

Picture © Elena Paoletta

Il salto, il lancio, la corsa, il tuffo, la bracciata, la parata, la presa, il calcio, la stoccata. I corpi degli atleti compiono le azioni primordiali dell’uomo, affinate nell’esercizio e per la sfida. Verso Tokyo 2020, una carrellata mozzafiato dei migliori scatti del gotha della fotografia sportiva in Giappone, in collaborazione con Japan Camera Industry Institute. Foto di A. Mizutani, T. Ozawa, H.Sato, E. Yamamoto e molti altri.

Takenoma

È una piccola sala con soffitto in bambù e finestre corredate di shōji, con affaccio sul Museo Etrusco di Villa Giulia. Utilizzata come spazio di rappresentanza, ospita anche eventi didattico culturali e alcuni corsi di lingua giapponese.

La cineteca

Qui circa un centinaio di film a soggetto e una settantina di documentari, esistenti presso l’Istituto, sono a disposizione di enti culturali, accademie e università allo scopo di far conoscere la cultura e la tecnica cinematografica giapponese. Sono pellicole in 16mm e la maggior parte dei film ha l’audio originale in lingua giapponese con i sottotitoli in italiano e i documentari sono doppiati in italiano o in inglese.

L’auditorium

È una sala polivalente che può ospitare spettacoli, concerti, proiezioni cinematografiche e conferenze.
Dotata di aria condizionata, impianto dolby stereo per il cinema con 150 posti a sedere.

Sul palco si susseguono tutto l’anno spettacoli vari di danza e musica che vedono protagonisti artisti famosi come Leonard Eto, un percussionista taiko di fama mondiale esibitosi in oltre 50 Paesi del mondo o il duo Todoroki che unisce le sonorità di flauto e tamburo. Due strumenti tra i più semplici e primordiali che danno vita ad una combinazione di personalità musicali che si muovono con disinvoltura tra la tradizione musicale giapponese classica e contemporanea.

Varie sono anche le rassegne cinematografiche e molti i film in lingua originale a cui poter assistere gratuitamente nell’Auditorium.

Per i cinefili una chicca è stata Cinema VariEtà: dall’universo dell’infanzia, a quello della terza età. Spaziando dall’horror all’animazione, è stata proposta una selezione di Japanese movie all’insegna della varietà, o meglio delle “Varie Età” che hanno potuto sintonizzarsi sul film più affine alla propria lunghezza d’onda o stato d’animo.

Prime visioni come l’esilarante commedia interpretata da attori bambini Ninja Kids!!! Summer Mission Impossible! (2013); successi del passato rigorosamente in pellicola; come L’amore di Nabbie (1999) o Una scuola stregata (1995); un assaggio del J-horror di Hideo Nakata con The Complex (2012) che vede il ritorno di spiriti vendicativi cari alla tradizione letteraria e cinematografica giapponese.

Ma soprattutto original net-anime come Time of Eve (2010) e vere e proprie perle dell’animazione giapponese, come The Garden of Words (2013) di Makoto Shinkai e altri ancora.

Time of Eve

É un science-fiction film, di Yasuhiro Yoshiura, che indaga sulla coesistenza di uomini e androidi sempre più simili al genere umano: al crescente utilizzo di automi si associa tuttavia un clima di tensione, intolleranza e razzismo.

The Garden of the words di Makoto Shinkai

Un introverso studente di quindici anni sogna di diventare stilista di scarpe e nei giorni di pioggia diserta la scuola per disegnare modelli di calzature femminili, in un gazebo all’interno di un enorme parco cittadino. È lì che incontra una giovane donna misteriosa…

Chibi Marukochan: Ôno-kun to Sugiyamakun

L’anime di Tsutomu Shibayama e Yumiko Susa è tratto da un manga di Momoko Sakura, recentemente scomparsa, e pubblicato su una rivista di fumetti per ragazze. La storia narra le giornate di Maruko-chan, vispa alunna di terza elementare e le sue scorribande insieme agli amici Ono e Sugiyama.

Pop in Q

È un fantasy animato, di Naoki Miyahara, che procede a ritmo di musica e danza. Al centro della storia cinque giovani studentesse catapultate nel fantastico mondo della Valle del Tempo, su cui incombe una grave minaccia.

I corsi di lingua

Ovviamente l’obiettivo principale dell’Istituto resta l’insegnamento della lingua giapponese per la quale sono previsti diversi corsi di vari livelli. Gli insegnanti, tutti rigorosamente giapponesi, rendono le lezioni sempre interessanti e coinvolgenti. In aula, oltre ai kanji, alla grammatica e alle conversazioni, si apprendono molte cose anche riguardo la cultura e le usanze del Giappone. Il tutto sempre in modo appassionante e divertente tanto da invogliare il proseguimento dello studio linguistico anche grazie ai supporti online che l’Istituto mette a disposizione sul sito Marugoto.

L’Istituto propone anche Wai Wai Shaberiamo, incontri a tema in cui si conversa in giapponese liberamente, in completo relax. Secondo i canoni della gentilezza nipponica, chiunque è benvenuto, qualunque sia il suo livello di competenza, per conversare con i madrelingua partecipanti su vari argomenti stabiliti di volta in volta.

Tu parli manga?

Altra cosa che affascina e invoglia molti ragazzi ad un approccio alla lingua giapponese è il fatto di poterlo imparare attraverso i personaggi manga preferiti.

Il workshop “Tu parli manga?” ha infatti l’obiettivo di rendere familiare il giapponese utilizzato negli anime e nei manga.

L’analisi linguistica di queste forme di intrattenimento pop è un importante strumento per la comprensione del Giappone e della sua cultura, utile a risvegliare l’interesse per la lingua o potenziare le proprie competenze linguistico-espressive.

Si può prendere confidenza con il giapponese parlato attraverso una presentazione personale alla maniera di un popolare personaggio manga o anime. In modo ancora più divertente, con quiz sulle espressioni linguistiche dei vari personaggi, con un’esperienza di doppiaggio di una determinata scena di un anime a scelta, oppure con l’interpretazione di una scena tratta da uno specifico manga.

“Giapponese degli Anime e Manga A1 (Saluto) con insegnante”

Un altro corso di questo tipo è “Giapponese degli Anime e Manga A1(Saluto) con insegnante” .
É adatto a coloro che studiano la lingua giapponese per la prima volta, vivono in Italia e possono seguire la lezione in lingua italiana.

Tutti gli amanti di anime e manga che avessero voglia di salutare gli amici con le espressioni dei protagonisti dei personaggi preferiti, possono apprendere il linguaggio caratteristico di questo genere in tutta serenità, visto che l’insegnante utilizza l’italiano durante la lezione per essere accessibile ai principianti.

Il fascino dell’Istituto Giapponese è dunque indiscutibile: un autentico pezzo di Giappone e allo stesso tempo una vera e propria oasi di pace nel cuore di Roma.

Picture © Elena Paoletta

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  1. Ho letto con molto piacere questo tuo post. La prima volta che ho visitato il giardino era nella primavera del 2010 e da allora ci volevo sempre tornare fino a quando settembre scorso mi sono iscritta al corso di lingua giapponese sabato 1. Sono già stata altre due volte nel giardino e concordo con te l’istituto è veramente un posto che trasmette pace e serenità.

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