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Golden Kamui: i complessi personaggi di Noda Satoru

Eyecatch dell'intervista a Noda Satoru del 2016

Indice contenuti

Kono manga wa sugoi! WEB è sempre pronto a proporci interessanti interviste ad autori che ancora non hanno raggiunto il picco della loro popolarità e qui di seguito ne abbiamo una, datata 2016, proprio con Noda Satoru!

La chiacchierata

La sua opera più famosa e anche la più affascinante è sicuramente Golden Kamui, in Italia edita da JPOP. Kono manga aveva già parlato dell’opera e della sua particolare integrazione di personaggi Ainu, della loro cultura e, specialmente, della loro cucina.

Questa volta, però, si sono voluti focalizzare sul colorato cast presentato da Noda, oltre a chiarire in cosa consistesse il suo processo creativo e quali fossero le sue radici in quanto fumettista!

Noda Satoru (野田サトル)

Nato nella regione dello Hokkaidō. Debutta nel 2003 con la storia breve Kyōko’s Misfortune (Kyōko-san no kyō toiu kyō), pubblicato su Bessatsu Young Magazine.

Uno dei suoi primi lavori è Spinamarada!, un’opera di sei volumi inedita all’estero, che racconta la passione di uno studente delle superiori per lo hockey su ghiaccio. Attualmente, Golden Kamui è serializzato su Weekly Young Jump.
Blog: Il blog di Satoru Noda
Account twitter: @satorunoda

I suoi personaggi poliedrici e sfaccettati

— Qual è il processo che la porta a creare e disegnare personaggi con un carattere così ben definito ?

Noda: Anche il peggior carcerato avrà un lato del suo carattere che non si riesce a odiare, per esempio… potrebbe essere un giocherellone, oppure un esteta. Cerco di costruire i miei personaggi partendo da questa versatilità caratteriale.

Pagina con Tsurumi e Sugimoto.
Il tenente Tsurumi comanda l’invincibile settima divisione. Pur avendo un carattere eccentrico, il suo scopo è quello di instaurare un governo militare per riscattare i propri compagni dispersi: questo ci sottolinea il suo lato mirato alla giustizia. La sua natura così particolare è proprio uno dei suoi punti di forza!

— Perché?

Noda: Credo che un’opera perda di qualità quando si crea un personaggio cosiddetto “cattivo” e lo si lasci così, semplicemente come “cattivo”, affibbiandogli solo delle etichette. “Trasformatevi!”, penso spesso, “Fatemi disegnare personaggi più complicati e variegati!”.

— I suoi disegni sono facilmente comprensibili, anche durante le scene d’azione. Ha dei punti che tiene a mente mentre disegna?

Noda: Faccio poche linee, ma per evitare di disegnare un’illustrazione troppo semplifice, cerco la tridimensionalità tramite le pieghe dei vestiti.

Sono anche molto attento con gli schizzi preparatori. Sicuramente non sono dei dipinti d’arte contemporanea, lo so anche io che fanno schifo. Non mi piacciono gli uomini che non hanno questa virilità testosteronica, tipo gorilla! Ecco perché faccio anche barba e peli del petto.

— Si dice spesso che i personaggi “si muovano”, ma ce n’è uno in particolare che sfugge al suo controllo e fa un po’, diciamo, come vuole?

Noda: Shiraishi. Shiraishi è proprio Katsuo* di Sazae-san. Ci sono tanti episodi che girano attorno a quello che vorrebbe Katsuo o del suo essere un po’ furbetto, un po’ mascalzone. È dal 2006 che mi registro gli episodi di Sazae-san

* Isono Katsuo è un bambino birbante e spesso viene rimproverato dalla sorella maggiore, Sazae, la protagonista che dà il titolo all’omonima serie in corso dal 1969. L’opera è estremamente famosa in Giappone, si potrebbe dire un cult vero e proprio, data la lunghezza e longevità dell’opera, che conta più di 7000 episodi. NdT

La famosa scena in cui Shiraishi scivola nella cella di Sugimoto.
Shiraishi gioca spesso un ruolo comico nel fumetto. Tuttavia, le sue abilità nell’evadere hanno salvato la vita di Sugimoto!

— Ha un personaggio a cui è particolarmente legato?

Noda: Nihei Tetsuzō. L’avevo pensato come uno dei protagonisti. Erezione (bokki).

Nihei Tetsuzō, il cacciatore di orsi.
Il preferito di Noda. “Il demone cacciatore di orsi: Nihei Tetsuzō”. Magari molti lettori hanno sentito nel proprio cuore risvegliarsi un “maschio” animalesco, ispirati da un personaggio così mascolino!

— Alla fine, però, i personaggi principali sono un ex militare e una bambina Ainu.

Noda: Se uno sporco e vecchio cacciatore fosse stato il personaggio principale, sarebbe stato immediatamente cecchinato (ride).

— Ci sono delle scene che le piacciono in particolare?

Noda: La mia scena preferita è quando il serial killer Henmi e Sugimoto cercano di uccidersi a vicenda (presente nel 5° volume). È molto romantica. L’ho disegnata mentre avevo un’erezione (bokki).

La scena romantica fra Sugimoto ed Henmi.
Anche se sembra si stiano dichiarando amore eterno l’un l’altro… stanno cercando di uccidersi a vicenda. La visione definitiva del classico “gli uomini parlano con i pugni”!

—  Qual è, per lei, la cosa più divertente da disegnare?

Noda: Le scenette comiche. La strana faccia di Asirpa l’ho dovuta ridisegnare non so quante volte perché continuavo a scoppiare a ridere.

Solitamente è una bella ragazzina, ma la strana faccia di Asirpa ha un incredibile potere distruttivo. Chissà se anche questo è un nuovo tipo di moe.

— Sarà stato faticoso dover ridisegnare così tante volte. Lei come si approccia ai bozzetti originali? Sono tutti disegnati in tradizionale? Oppure segue il più comune metodo del disegnare gli schizzi e la matita in tradizionale, per poi inchiostrare in digitale?

Noda: Nel mio caso è tutto 100% fatto in digitale.

Bisogna essere precisi, però senza esagerare

— I manga sulla cucina fanno tendenza e sono abbastanza popolari in questo momento…

Noda: In realtà non ho mai avuto molto interesse per i manga sulla cucina, non ne leggo.

— Davvero?

Noda: Sì, però in Golden Kamui ho pensato che fosse una parte essenziale della storia e mi ci sono messo d’impegno per disegnarla. Alla fine, se si evitano tutte le cose che non ci piacciono, di sicuro non verrà mai fuori un bel lavoro.

Sachi tatsuta-age.
Nel 5° volume (il più recente durante l’intervista), pur non essendo cucina Ainu,  è comparso un piatto molto creativo a base di carne di orca cotta in salsa di soia, coperta di amido e poi fritta, il sachi tatsuta-age. Chissà che altri piatti appariranno in futuro!

— Non avrei mai pensato non le piacesse la cucina!

Noda: Be’, un’altra cosa che non mi interessa particolarmente sono le armi da fuoco. Quando le disegno, le forme sono spesso strane perché ometto delle parti, per facilità. Cerco di disegnarle il meglio che posso.

— Nella sua storia ci sono molti elementi della cultura Ainu, dell’equipaggiamento militare di epoca Meiji (1868-1912) o anche quello da caccia. È molto difficile raccogliere materiali o documenti per disegnarli correttamente?

Noda: Anche ora che sono pubblicato con costanza, continuo a comprare e collezionare materiali. Guardando adesso il cappello di Sugimoto che ho disegnato nel primo volume… è abbastanza brutto, proprio perché avevo pochi riferimenti.

— Ha aggiunto un gran numero di riferimenti alla fine del fumetto, infatti.

Noda: Le uniche cose che aggiungo sono sempre in relazione alla cultura Ainu. Se dovessi mettere tutti i materiali che prendo come riferimento, diventerebbe una mole eccessiva di documentazione.

— Visto che cerca di essere sempre il più preciso possibile, dov’è che trova più difficoltà?

Noda: È complicato riuscire a descrivere il modo di vivere dell’epoca, cercando di mantenere coerenza con i tempi. Per esempio, mi chiedo quanto potessero essere popolari le lampade a gas in città o se magari fossero più comuni quelle a olio.

— Cerca di essere il più realistico possibile, quindi?

Noda: Lo sviluppo della storia e la precisione sono due elementi che si legano. Se prendiamo lo sci, questo non era ancora popolare in Giappone in quel momento storico, ma lo era già in Russia.

Mi sono detto che non sarebbe stato strano vedere degli sci a Otaru, essendo una città con un fiorente mercato commerciale. Ovviamente, cade tutto se sul legno degli sci ci troviamo una marca come “Rossignol”.*

* Produttore francese di attrezzature per sci, alpinismo e snowboard fondata nel 1907. NdT

Il realismo non sta nel capire come fosse effettivamente la vita al tempo, ma come questa si possa fondere perfettamente e senza intoppi nella storia. Interessante!

— È come se si dosasse la realtà in piccole quantità.

Noda: Anche in Yōjinbō (it. La sfida del samurai, 1961) di Kurosawa Akira troviamo che la sciarpa e la pistola del personaggio di Nakadai Tatsuya non esistevano all’epoca, ma sono state messe per rilevanza al personaggio.

Credo che la miglior linea di pensiero sia quella del “se è interessante, va bene”, proprio perché mette la parte dell’intrattenimento come la più importante. Non sono qui per scrivere libri di testo.

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Le origini del Noda fumettista

— Qual è stato il primo manga che ha acquistato?

Noda: Kinnikuman.

— Molti artisti che lavorano per Jump amano Kinnikuman!

Un amatissimo eroe di Jump, la cui serie è iniziata nel lontano 1979! Un nuovo fumetto è stato pubblicato nel 2010 per la prima volta dopo 22 anni e un nuovo progetto ha iniziato la serializzazione nel 2011, dal titolo Kinnikuman, dopo un vuoto di ben ventiquattro anni.
“Non ho nemmeno bisogno delle mie scoregge!”*

*La frase simbolo del protagonista della saga. NdT

Noda: Quando ero bambino, mi piaceva molto Hana no Keiji (it. Keiji il magnifico, 1990-94). Quando Keiji sembrava quasi schizzare pipì sulle persone, mi continuavo a domandare come mai prima si sfregasse i genitali. Quando ci ho poi provato io, è venuta fuori proprio un’altra cosa.

— Ah, okay, un’altra cosa, certo… Quand’è che ha deciso di diventare un fumettista?

Noda: Appena sono nato stavo già indicando un manga.

— Quali sono le opere che la hanno influenzata particolarmente, prima di diventare un fumettista professionista?

Noda: Chidaruma kenpō: onorera ni tsugu (Bloody Daruma Swordsmanship: Heed my Words, 1962). Dopo aver letto questo manga, ho trasformato la rabbia in motivazione.

Un capolavoro di gekiga* il cui il protagonista Inoko Gennosuke, spinto dalla rabbia, dà inizio ad una folle vendetta. Andò subito fuori stampa dopo l’obiettiva discriminazione presente nell’opera, ma dopo 42 anni, nel 2004, venne ristampato.

* Il gekiga, letteralmente “immagini drammatiche”, rappresentano uno stile più realistico del manga e normalmente si incentrano su storie in costume. NdT

— Anche se è nato nello Hokkaidō, si è trasferito a Tokyo per continuare la sua carriera di fumettista?

Noda: Ho preso la palla al balzo per trasferirmi nella capitale quando mi venne offerto un posto come assistente di Kubo Mitsurō (Yuri!! on Ice, Again!!). Ho lavorato al suo progetto per due anni. Per quanto riguarda Kubo, di lei mi è rimasto impresso solo quando mi disse che “gli occhiali sono assolutamente necessari quando si mangia il riso”.

— Cos’ha imparato?

Noda:  Mi dicono in molti che si vede lo stile narrativo della mia “maestra” anche nelle mie storie, ma io non vedo la somiglianza. Probabilmente è perché non sono stato a contatto solo con Kubo, ma anche con Kunitomo Yasuyuki (JUNK BOY, Shiawase no jikan). Lo stile è lo specchio del carattere dell’autore. Non credo di poter imparare anche il mio stesso carattere da un maestro.

Un lavoro rappresentativo del maestro Kunitomo Yasuyuki, Shiawase no Jikan. Il sequel, Shin – Shiawase no jikan, è terminato quest’anno (ovviamente, si parla del 2016. NdT). Per commemorare l’avvenimento, è stato prodotto un CD commemorativo contenente la canzone dallo stesso titolo dell’opera, cantata dallo stesso Kunimoto.

— Mi è sembrato molto eloquente. Per concludere, ha qualche manga che vorrebbe consigliarci?

Noda: No. Gli altri artisti sono tutti nemici.

— Fantastico! Per quanto riguarda il futuro sviluppo di Golden Kamui, i lettori dovranno aspettarsi altri momenti legati ad uccisioni “romantiche”, come ci ha detto prima?

Noda:  Quando Shiraishi sarà in copertina.

— Vuole lasciare un messaggio ai lettori?

Noda: Dungeon Meshi*, non ti perdonerò mai.

*Dungeon Food è un manga di Kui Ryoko del 2014, edito in Italia da J-POP.

— (Ride) Grazie mille!

Fonte: Kono manga wa sugoi!
Traduzione: Cami

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