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Commenti a caldo: Psycho-Pass 3

Prime impressioni Psycho Pass 3

Indice contenuti

Introduzione

Psycho-Pass (サイコパス Saikopasu) è un anime giapponese del 2012, scritto da Gen Urobuchi, prodotto da Production I.G. Dopo una prima serie di 22 episodi, la seconda stagione, che vede cambiamenti significativi sia nel cast che nello staff, è terminata solo dopo 11 episodi. Il franchise di Psycho-Passsi è arricchito di un film uscito nelle sale giapponesi nel 2015. Nel 2019 è stata rilasciata la trilogia di film Sinners of the System.

Dopo una prima stagione magistrale firmata da Gen Urobuchi, la seconda si vede orfana del suo creatore. Questa mancanza si è sentita nel corso degli episodi, così come quella di personaggi chiave a cui si deve il fortunato successo dell’anime. Con questa nuova stagione, ritroviamo Urobuchi di nuovo come autore. La regia è assegnata a Naoyoshi Shiotani, il character design è affidato a Kyoji Asano (Shingeki no Kyojin) e Naoyuki Onda (Inuyashiki); Kanno Yugo (Jojo’s Bizarre Adventures) è confermato per le ost.

Trama

In un futuro prossimo è possibile misurare e quantificare istantaneamente il livello di criminalità delle persone, il cosiddetto Psycho-Pass. Il compito viene affidato a degli Ispettori, che lavorando fianco a fianco con dei criminali latenti, gli Esecutori, hanno il compito di estirpare il seme del crimine prima che questo possa fiorire.

Commenti a caldo

In questo articolo alcuni membri dello staff di Otaku’s Journal andranno a riportare le loro impressioni personali ad ogni episodio del succitato anime. L’articolo sarà aggiornato ogni volta che un nuovo episodio verrà rilasciato. Di seguito, quindi, i commenti di Psycho-Pass… Ovviamente aspettiamo anche i vostri!

Attenzione, sono presenti spoiler

Episodio 1 – La chiamata di Laelap

Prime impressioni Psycho Pass 3
Kilary

Era da tanto che aspettavo una terza stagione per Psycho-Pass, e finalmente l’ora è arrivata. Inizialmente ero un po’ scettica sulla durata degli episodi, andando così a far concorrenza ad una serie tv vera e propria. Però devo dire che il primo episodio è passato molto velocemente, e grazia alla sua lunghezza il regista ha avuto la possibilità di inserire molti indizi sulla piega che la storia prenderà nel corso della terza stagione. Inizialmente rivediamo solo pochi personaggi sopravvissuti alle precedenti stagioni, in quanto il cast è stato completamente rinnovato. I 2 nuovi ispettori promettono bene, anche perché sono approvati da Akane in persona. Qui sorge la prima domanda: dov’è Akane Tsunemori? Dalle immagini sembra rinchiusa in una specie di cella di isolamento. Ci toccherà aspettare per sapere la verità.
I nuovi esecutori non mi hanno particolarmente colpita, anzi il vecchietto e il barbetta li ho trovati abbastanza fastidiosi.
Molto interessante il primo crimine, in particolare l’associazione segreta Bifrost che avrà sicuramente un ruolo chiave in questa stagione.

Alepic
Axel

Finalmente dopo 5 lunghi anni di attesa abbiamo tra le mani la terza stagione di uno dei thriller psicologici più apprezzati degli utlimi anni: Psycho Pass. Ovviamente le apsettative sono altissime, soprattutto a seguito di una seconda stagione non proprio all’altezza della legendaria prima parte, ma andiamo a vedere cosa ci prospetta questa serie. La primissima impressione è abbastanza positiva, con un’ambientazione sci-fi degna dei suoi predecessori e un alone di mistero, accompagnato da un particolare senso di inquietudine che non guasta mai. Per quanto riguarda i personaggi, possiamo dire che gli esecutori non sembrano per niente voler seguire le tracce dei propri predecessori, anzi, quello con la barba e l’anziano sono davvero fastidiosi, gli altri due non mi hanno fatto ne caldo ne freddo, ma spero che verrà dedicato dello spazio anche a loro. Gli ispettori, al contrario, sembrano molto interessanti, soprattutto quello più giovane che anche grazie alla sua particolare abilità da mentalista riesce ad immergersi in un alone di mistero. la regia è singolare, con quei microtagli nel mezzo delle scene, vedremo come si evolveranno nel corso dei prossimi episodi. I piccoli riferimenti all'”ex-ispettore Tunemori” (la protagonista delle due stagioni precedenti) e la sua presenza in quella che sembra essere una cella d’isolamento fanno pensare che avrà un ruolo importante con il passare degli episodi. La regia della scena di combattimento contro i due fratelli è davvero ottima a mio parere, abbastanza dinamica da coinvolgere lo spettatore nell’azione, ma non così tanto da far venire il mal di mare. In generale il ritorno del primo autore, Urobuchi, si nota e ha reso i 45 minuti di durata dell’episodio molto interessanti e fluidi. Molte sono anche le domande che rendono insopportabile l’attesa del prossimo episodio.


Episodio 2 – Sacrifici Teumessiani

Psycho Pass 3 episodio 2
Kilary

Episodio molto intenso, sia per i colpi di scena che per le tematiche trattate. Anche con questa stagione Psycho-Pass si riconferma un anime di forte critica sociale. Ho apprezzato molto la spiegazione della speculazione e della bolla economica che ha causato la crisi del 2008 (qui ovviamente riportata nel futuro), la critica al capitalismo e le tematiche migratorie. Ovviamente non poteva mancare una frecciatina al mondo politico, rappresentato da un ex wrestler e da una ex idol che concorrono alla presidenza. Insomma le 2 figure meno appropriate per il governo di un paese. Un implicito riferimento a Trump? A me piace pensare di sì.
La storia si infittisce sempre più, lasciandoci con più domande che risposte: da dove sono saltati fuori Ginoza e Kogami? Akane sta per essere giustiziata? Qual è la verità di cui parla e che farà crollare la società intera? Qual è il passato di Shindou? L’attesa si fa sempre più insopportabile.
Finalmente rivediamo Kogami, dopo l’assenza nella seconda stagione, e Ginosa. Speriamo che la loro non sia stata solo una comparsa marginale, anche se i nuovi detective non stanno deludendo le aspettative.
L’episodio si chiude con un grande interrogativo sull’ex idol: che sia lei il nuovo nemico dietro la serie di omicidi? Ci resta solo che aspettare.

Alepic
Axel

L’episodio iniza in modo davvero fantastico, ritornando su un grosso tema di critica sociale: la bolla speculativa che ha causato la crisi mondiale del 2008 e lo fa in maniera molto esplicita senza tralasciare dettagli, pur mantenendo la cosa molto semplice in modo che sia comprensibile a tutti, ovviamente il tutto viene riportato in chiave futuristica. Continua, allo stesso modo, la critica contro il capitalismo e quanto brutale possa essere, ma in questo caso su una scala molto più piccola, quella di due persone. Non mancano le scene d’azione e di combattimento che, come al solito, sono ben strutturate riuscendo a far provare allo spettatore un senso di adrenalina sicuramente gradito. Inaspettato il ritorno di Shinya Kōgami e di Nobuchika Ginoza, rivedere volti conosciuti non guasta mai, ma il ruolo che hanno in questo episodio è alquanto insolito, non ci resta che aspettare e vedere come si evolverà la cosa. L’ombra di Akane è abbastanza evidente e finalmente, con la sua apparizione, abbiamo qualche indizio per quanto riguarda quello che le è successo. Ritorna il mondo fantapolitico in maniera molto preponderante, con la candidatura di un’ex idol e di un ex giocatore di wrestling (che ci sia qualche collegamento con l’attuale presindente degli Stati Uniti? Questo non potremo mai saperlo, ma è una teoria molto interessante, chissà se riceveremo qualche conferma in futuro). Alla fine dell’episodio, uno dei due detective ci instilla un forte dubbio: e se l’ex idol ed ora candidata alle elezione Karnia, non avesse solamente una mente forte, ma vere e proprie abilità da mentalista? Non potermo saperlo fino al prossimo episodio, ma un po’ di hype non guasta mai.


Episodio 3 – Heracles e le Sirene

Psycho-Pass ep 3
Kilary

Episodio incentrato particolarmente sulle indagini per scoprire maggiori informazioni sulle abilità di Komiya, la ex idol. Per questo non mancano scene di combattimenti animati in modo impeccabile. Il mistero si infittisce sempre più, sia per quanto riguarda il ruolo che il Bifrost ha in tutto questo, sia per riuscire a capire chi è davvero il colpevole. Nei 45 minuti a sua disposizione, il regista cerca di affrontare nel modo più semplice possibile la tematica dell’immigrazione: ovvero scatenando in noi emozioni di “pancia”. Chi non si è indignato nella scena dell’ospedale, quando l’ispettore Ignatov viene insultato per le sue origini? Sono curiosa di vedere come questa tematica verrà affrontata in futuro durante l’elezione per il nuovo governatore di Tokyo.
Nel corso della puntata viene svelato un assaggio del passato dei due nuovi ispettori… molto intrigante.
Sto cambiando idea sugli esecutori Todoroki e Irie: stanno iniziando a far breccia nel mio cuore, soprattutto Irie. Molto bella la scena in cui si recano nel suo quartiere natale, un luogo di criminalità ma dove è ancora possibile trovare della gente vera e di cuore, tema che richiama molto le poesie di Umberto Saba.
Però quanto è inquietante la tipa/o dai capelli grigi? Sono sicura che il suo sarà un ruolo importante in questa stagione.
Infine ecco un’altra ricomparsa, quella di Yayoi. Ormai il passato è alle porte e l’hype continua a crescere inesorabilmente.

Alepic
Axel

Finalmente siamo arrivati al terzo episodio e mi sembra doveroso dedicare due parole anche alla sigla, che personalmente ho apprezzato molto e trovo adatta all’opera. La prima cosa che ho provato dopo i primi minuti dell’anime, però, è perplessità: davvero un omone del genere è un candidato ad un ruolo così importante? Ma lasciando stare domande che comunque lasciano il tempo che trovano, è interessante vedere il piccolo riferimento alla famiglia dell’anziano esecutore, che viene definito un rifiuto. Continuano i riferimenti politici anche a correnti affermate in territorio nostrano e che, a mio parere, rendono la cosa molto più verosimile e “piccante”. L’atmosfera opprimente e cupa che avvolge i richiami mentali dell’ispettore Arata aiuta lo spettatore ad “entrare” nella testa del personaggio e lo fa in maniera molto prepotente, ma lasciando comunque spazio ad interpretazioni personali. A dispetto di molti altri anime, la qualità della CGI è davvero ottima, così come quella dei combattimenti che riescono a dare un senso di adrenalina molto forte dato che non sono a senso unico e, anzi, abbiamo un vero scontro. Alla fine dello scontro posso dire con sicurezza di aver provato almeno un pizzico dell’adrenalina e tensione che hanno provato i protagonisti. L’anime tratta anche un altro tema attualmente molto scottante: quello dell’odio razziale, anche questo viene proposto senza mezzi termini con una brutale uccisione a sfondo razzista (o almeno è quello che dichiarano i colpevoli) degna di un anime splatter. L’approfondimento del background degli esecutori è davvero molto interessante e rende l’anime ancora più godibile dato che ci permette, pur con qualche riserva, di avere il controllo sulla situazione generale dei personaggi. Tornando a parlare dell’eccezionale grafica dell’anime, un altro punto a favore dello studio sono i riflessi di luce, davvero spettacolari, soprattutto sulle superfici lucide (si notano anche meglio durante le scene ambientate nelle ore notturne. Il pugno al fratello dell’esecutore Todoroki è stato veramente liberatorio, inaspettato, ma liberatorio, quindi 1 – 0 per l’ispettore. Un’altra scena che mi ha colpito è stata quella in cui i due esecutori giocano a biliardo, trovo che sia un modo dello studio per mostrare la propria abilità con la CGI e devo ammettere che ci sono riusciti egregiamente, il moto naturale delle palle è davvero soddisfacente. Alla fine dell’episodio possiamo dire che l’ottima grafica, la caratterizzazione così approfondita di tutti i personaggi e la trama intrigante, rendono questo uno degli anime migliori di questa stagione, o almeno fino ad ora. Aspetto con ansia il prossimo episodio.


Episodio 4 – Scontro politico al Colosseo

Psycho-Pass ep 4

Siamo ormai giunti a metà stagione, e, com’è giusto che sia, la storia si sta incanalando verso il climax. Per questo è necessario chiudere l’arco delle elezioni. Ormai lo scontro politico è giunto al termine, e ha visto la vittoria a mani basse di Karina Komiya. L’episodio, ricco di scene d’azione magistralmente animate, si concentra sull’ultimo dibattito pubblico tra i due politici. Però una squadra di assassini, inviata da Edomiya (la donna a capo della malavita nei bassifondi) cerca in tutti i modi di uccidere la ex idol. Saranno stati assoldati dall’energumeno che si ritrova come avversario politico? Ebbene no, era tutta una messa in scena per favorire la vittoria di Komiya… ma quali interessi ci sono dietro? Chi è quell’uomo sconosciuto che compare ad ogni fine episodio? Cosa starà cercando di ottenere il Bifrost? Chiaramente l’arco delle elezioni serviva per presentare quella che sarà la vera piega che prenderà la storia da qui fino alla fine.
Ho molto apprezzato la presenza, seppur momentanea, di Yayoi: un tocco femminile serviva! Diciamo che questa è senz’altro la stagione dei ricordi.
Poi vogliamo parlare di Arata e le sue capacità di parkour? Davvero strabiliante. Lo scontro va così ad annoverarsi tra quelli più belli dell’intera serie di Psycho-Pass. Da elogiare anche le abilità dell’ispettore Ignatov che, nonostante la sospensione, non si è di certo tirato indietro.
Ho sperato fino all’ultimo che la ragazza incappucciata che si è incontrata con Arata nel parco fosse Akane, ma niente.
Sicuramente non dovremo aspettare ancora a lungo per sapere la verità: la volpe è sempre più vicina. E ricordatevi… il Sybil non è tutto.

Alepic
Axel

Ormai siamo a metà della stagione è il momento di tirare e somme e iniziare a rendere le cose ancora più interessanti. In questo episodio, come giusto che sia, vediamo il termine dell’arco delle elezioni, con una elezione di Karina Komiya abbastanza prevedibile. Anche se non è questo il punto nevralgico su cui mi voglio soffermare, bensì, ho trovato molto interessante i riferimenti alla teoria cognitiva e a come venga applicata nell’anime, se siete interessati all’argomento, quindi, vi consiglio di fare un giro su qualche sito specializzato. Ritornando a noi, l’invenzione del professore, Ma-Karina, è davvero molto intrigante ma allo steso tempo inquietante trovandosi perfettamente in linea con il resto degli elementi della serie. La metafora dell’utilizzo di Ma-Karina per fare critica sociale, a mio parere, è davvero un’ottima mossa, anche in questo caso si tiene in linea con il resto della serie senza cercare di mascherare troppo la cosa e mettendo brutalmente lo spettatore davanti alla realtà dei fatti. Una critica che non si limita al solo Giappone, ma che per certi versi interessa anche noi occidentali.
Interessante è anche il modo in cui vengono presentati i candidati durante il dibattito finale, quasi come fossero dei combattenti su di un ring (anche se effettivamente uno dei due lo è stato). Come al solito abbiamo delle ottime scene di combattimento fluide e realistiche. Inutile dire, che tutto il resto del comparto tecnico , a mio parere, è davvero ottimo e di sicuro sopra la media.
“Il sitema non è tutto”, mi ricorda qualcuno… Ad ogni modo, non risparmiano nemmeno qui una stoccata alla società moderna e al modo in cui sta evolvendo. Nonostante tutto lo spettro di Akane è ancora onnipresente e queste comparse di vecchi personaggi non fanno altro che alimentare la mia speranza in un ritorno in grande stile di Akane Tsunemori, che immagino avverrà presto. Alla fine dell’episodio abbiamo il punto di massima tensione, con il mistero delle volpi che si infittisce sempre di più e il riferimento a “due ispettori” uno morto e l’altro internato non fa che aumentare la tensione. Il prossimo episodio sarà di sicuro molto interessante e non vedo l’ora di poterlo guardare.


Episodio 5 – L’offerta di Agamennone

Psycho- Pass ep 5
Kilary

Siamo entrati nel vivo dell’azione: il vero nemico è questa fantomatica volpe. La sua ombra non si estende solo su questi casi, ma molto probabilmente è implicata anche in investigazioni passate (forse anche nel caso Tsunemori?). Ormai sappiamo che è anche riuscita ad infiltrarsi all’interno del Dipartimento di Pubblica Sicurezza.
Se negli scorsi episodi si sono toccati temi scottanti come il capitalismo, l’immigrazione, ecc, non poteva non mancare la religione, in particolare il fanatismo religioso e la segregazione. Infatti la costruzione di un quartiere ad hoc per i nuovi culti fa molto Germania nazista. Ovviamente non potevano mancare contestazioni sia degli abitanti che degli immigrati ( tanto che alcuni di loro stanno organizzando dei veri e propri attentati terroristici). Il secondo in carica dell’Heaven’s Leap mi sembra molto sospetto, ma anche l’ex militare convertito al buddhismo. Secondo me è stato uno dei due a far sparire anche la Sorella.
Aspetto con ansia la prossima puntata per vedere se l’operazione infiltrazione andrà a confermare o smentire i miei sospetti.

Alepic
Axel

Volpi, volpi ovunque, la parole “kitsune” (volpe ndr.) comincia a sentirsi troppo spesso così come le loro intormissioni all’interno della trama. La somiglianza, in stampo futuristico delle proteste politiche attuali è quasi inquietante, ma di certo questo è uno degli aspetti migliori di questa serie. A quanto pare, nonostante ora sia la governatrice Komya non ha rinunciato al suo lavoro di idol, anche se questo non potrebbe significare nulla di particolare io qualche collegamento con personaggi al centro dell’attualità per un motivo e per un altro ce lo vedo. Il discorso sulla religione fatto in questo episodio, a mio parere, è davvero interessante e affrontanto (come al solito) in maniera molto diretta e senza mezzi termini, un modus operandi che apprezzo molto. Il fatto che una setta possa avere in mano dei Dominator e il fatto che il Ministero del Benessere sia pronto a darglieli come se nulla fosse fa riflettere davvero molto e mostra in maniera brutale quanto possano essere potenti i “leader” di una religione. Allo steso tempo vedere il comportamento opposto degli stessi tra quando erano sul palco e quando sono stati rintracciati dagli ispettori è un palese attacco all’ipocrisia di alcuni leader.
Ad essere onesto la scena degli accoppiamenti per la missione mi ha fatto ridere molto, nonostante sia qualcosa di davvero scontato, ha il suo perché ed aiuta ad alleggerire l’atmosfera.
In questo episodio possiamo notare un uso molto massiccio della CGI, che come al solito è di ottima qualità, cosa molto apprezzabile data la quantità di scene in cui è presente. In generale la qualità grafica non è calata e nemmeno quella delle animazioni, anche se non abbiamo potuto godere di scene di combattimento.


Episodio 6 – Le monete d’oro di Cesare

Psycho Pass 3 episode 6
Kilary

Arriva sempre quell’episodio in cui iniziamo a temere sempre più per la vita dei nostri personaggi preferiti. Ed anche per questa stagione è arrivato il momento.
Molto sconcertante la parte sull’infiltrazione nella setta, i suoi scheletri nell’armadio (letteralmente se si considera il corpo in stato vegetativo del suo fondatore) e i suoi legami sempre più stretti con il mondo politico. Fin dall’antichità la religione e la politica si sono influenzate reciprocamente, ma questo può essere accettato in mondo futuristico dove è la Scienza ad avere vinto la titanica battaglia contro la Religione? Sulla carta no, ma la piega che sta prendendo la storia non sta facendo ricredere solo noi, ma anche i nostri investigatori. Soprattutto Ignatov e l’esecutrice la stanno pagando a caro prezzo.
Continuano le indagini sui kamikaze e Asuma ci lascia già prematuramente, anche se con un grande fardello: decine di donne straniere salvate dalla prostituzione e un magazzino di armi di contrabbando. Cosa ne farà di loro la pubblica sicurezza? Sembra proprio che Psycho-Pass non si lasci scappare nemmeno una critica al mondo moderno.
Ovviamente non potevano mancare dei colpi di scena: Kurisu O’Brien non è morto nell’attentato, ma vivo chissà dove.
La moglie di Ignatov viene rapita da dei seguaci della setta, sicuramente per usarla contro il nostro amato ispettore.
Il nome degli Affari Esteri viene citato sempre più, possiamo aspettarci la comparsa di Kogami e Ginoza nella prossima puntata? Speriamo di sì.

Alepic
Axel

Un inizio con un colpo di scena durato qualche decimo di secondo, che dire… Di certo mi aspettavo la comparsa di Akane in videochiamata con un esecutore dell’attuale prima sezione, possiamo definirla una piccola chicca dopo tanto tempo di attesa. La morte di Asuma è stata alquanto inaspettata, soprattutto il modo in cui è morto, o meglio, il motivo: proteggendo decine di persone; e dire che lo consideravo uno dei maggiori sospettati per il caso dei kamikaze.
Ormai dovremmo averci fatto l’abitudine, ma è stupefacente come quest’opera trovi tanti punti in cui attaccare la società moderna: ovviamente parlo dello sfruttamento delle prostitute e del contrabbando di armi, ma anche di altre piccole chicche che vedremo più tardi.
La scoperta fatta dai due infiltrati sul fondatore, devo dire che non era del tutto inaspettata, soprattutto dopo aver scoperto a chi erano stati dati quegli orologi, ma è comunque qualcosa che aggiunge un po’ di pepe alla storia e un pretesto per un’altra stoccata davvero ben mirata. La rivelazione delle coperture dei due agenti potremmo definirla addirittura un cliché, ma devo ammettere che a volte non si può far altro per proseguire in modo sensato la storia. In questo momento siamo nel punto fi massima tensione, i due infiltrati sono più in pericolo che mai è l’intera prima sezione potrebbe cadere insieme a loro, ma di certo un momento di “leggerezza”, rappresentato dall’incontro con la moglie di Ignatov non fa altro che aumentare la tensione e rafforzare il legame con i personaggi; un trucco vecchio quanto il mondo, ma di sicuro sempre efficace.
Non ce la faccio, è più forte di me, ma anche nel caso del contrabbando di armi attraverso le macchine a noleggio, non vedo altro che collegamenti con l’attuale situazione internazionale.
Devo ammetterlo, mi era mancato un bel combattimento corpo a corpo e le abilità “parkouristiche” del nostro giovane ispettore, ovviamente il tutto accompagnato da ottime animazioni che pochi anime riescono a portare davanti al pubblico.
Kurisu O’Brien è vivo e la moglie di Ignatov è stata rapita. Due elementi finali con una vicinanza così corta traloro che lascia davvero stupefatto lo spettatore. Le due informazioni sono interrotte da un breve ricordo che ci mostra qualcosa in più sul passato dei due ispettori.
Di certo il preossimo episodio sarà uno dei più corposi ed interessanti della serie.


Episodio 7 – Non pronunciare il nome di Dio invano

Psycho Pass 3 episode 7
Kilary

Manca solo una puntata alla fine e non potevano creare più hype di così con il finale, ma andiamo per ordine.
La mente dietro agli attentanti terroristici non è altro che Kurisu O’Brien, per “sensibilizzare” la società giapponese al problema degli immigrati. Ma come tutti sappiamo, usare la violenza è inutile e non fa altro che alimentare l’odio. Altro che creare un mondo giusto per il figlio in stato vegetativo. Però il suo piano di uccidere la nuova governatrice viene sventato da Arata, che protegge O’Brien dal Dominator. E qui facciamo una scoperta che riporta alla mente vecchie conoscenze: il coefficiente di criminalità dell’ispettore è 0, ciò fa di lui un criminale asintomatico. Non vi ricorda qualcuno? Già, Makishima.
Ma le citazioni alla prima stagione non finiscono qui. Vi ricordate quando Akane deve scegliere se uccidere Makishima e salvare la sua amica? Anche in questa stagione viene riproposta una scelta simile, ma i protagonisti e il finale sono diversi: Ignatov deve salvare sua moglie dal capo di Heaven’s Leap. Ma mossa inaspettata, Maiko prende in mano la situazione e uccide il nemico. Finalmente non è la donna che si salva da sola, andando così a infrangere i soliti stereotipi di genere.
E così ci saluta Torri, personaggio non molto approfondito a mio parere. Un po’ come il Bifrost e i suoi componenti del resto. Spero che queste lacune vengano colmate con l’episodio finale. Alla fine “il piano finale si può capire solo quando si hanno tutti i pezzi del puzzle”.
Crescono così le aspettative anche per quanto riguarda la situazione di Akane e degli Affari Esteri con Ginoza e Kogami.
Sono sicura che con l’episodio 8 ne vedremo delle belle!

Alepic
Axel

Siamo quasi arrivati alla fine, manca solo una puntata al gran finale di questa serie che, fno ad ora, ha dimostrato di essere una delle migliori di quest’anno e oserei dire al pari della prima, leggendaria, serie.
Kurisu O’Brien non è solamente vivo, ma è anche la mente dietro i vari attentati terroristici, direi che era abbastanza prevedibile dopo quello che è successo durante lo socrso episodio. Come al solito è arrivto il momento del solito attacco alla scietà moderna, ma stavolta sembra molto più contorto, di certo quello che si intende è che punire la violenza con altra violenza non fa alto che peggiorare le cose, ma sono convinto che ci sia qualcosa in più sotto, ma lascio a voi l’interpretazione di questo messaggio.
La liberazione di Ignatov è stata alquanto inaspettata, personalmente mi aspettavo uno sfondamento ad armi spianate, ma non ci possiamo lamentare. Soprattutto perché poco dopo l anostra fame di azione viene placata da una sparatoria che mi ha lasciato (letteralmente) a bocca aperta, non solo perr il tempismo, ma per la qualità delle animazioni e dei disegni in generale, ovviamente anche la CG gioca un lavoro fondamentale e come al solito è veramente stupenda. Parilando di animazioni, di certo qualche difetto non manca, ma penso che sia trascurabile se comparato a tutto quello che quest’anime ha da offrire.
In tutto questo tempo non mi sono mai soffermato sulle OST, per questo lo farò ora brevemente. Durante l’arco di tutta la serie non sono molte le melodie preponderanti, ma aggiungono quel fondamentale tocco in più che solo della musica di qualità saprebbe dare. In sintesi, posso dire che il perfetto equlibrio da comparto audio e video è l’ennesimo punto a favore di quest’opera.
Ritornando a noi, finalmente arriva la lunga sequenza d’azione in cui la maggior parte dei problemi posti in questa puntanta e nelle precedenti verranno risolti. La morte di Kurisu O’Brien è davvero uno dei momenti più emozionanti della serie, così come la vertiginosa discesa del coefficiente di criminalità di Arata, davvero spettacolare e inaspettata. L’assalto avviene, giustamente, con un approccio metodico ma molto veloce, mentre le scene di combattimento tra gli agenti degli Affari Esteri e quel sicario aggiungono quel pizzico di adrenalina in più.
Alla fine non solo rimangono moltissime questioni irrisolte, ma gli sceneggiatori hanno deciso di aggiungere altra carne sul fuoco, per questo l’hype per il prossimo episodio è più alto che mai.


Episodio 8 – Cubismo

Psycho pass 3 commenti a caldo ep 8
Kilary

Con l’ultimo episodio è giunta l’ora di tirare un po’ le somme, ma partiamo dall’ottavo episodio.
Mi aspettavo una puntata finale nel vero senso della parola, con la risoluzione del caso, la rivelazione dell’identità del Bifrost, un po’ di chiarezza su personaggi che fanno fatica a trovare un loro posto all’interno della serie, ma soprattutto la verità su Akane Tsunemori. Sotto questi aspetti l’episodio è stato deludente, in quanto dovremo aspettare il film, previsto per la primavera 2020, per avere delle risposte. Avrei preferito che producessero altri 2 episodi in più piuttosto.
Diciamo che viene messa troppa carne al fuoco in solo 45 minuti: il litigio tra Shindo e Kei, la scoperta di una talpa all’interno dell’Unità Uno, la collaborazione tra Kei e il Bifrost, il mistero intorno ad Akane stessa… lasciate così senza risposta.
Nel complesso la stagione è stata a livello della prima, anche se si è sentita la mancanza di un nemico del calibro di Makishima. È stato un piacevole ritorno nel mondo di Psycho – Pass, sempre pronto a farci riflettere su questioni di attualità molto importanti, caratteristica che davvero apprezzo di questa serie.
Dal punto di vista grafico bisogna fare un encomio speciale alla Production I.G. per l’ottima qualità della CGI, soprattutto durante i combattimenti.
Ora non ci resta che attendere il film per scoprire cosa succederà ai nostri amati ispettori!

Alepic
Axel

E anche qusta stagione è finita… O forse no? No, direi proprio di no. Rimandare il finale al film, atteso per la primavera 2020 è stata una mossa che non ho gradito motlo. Mi spiego meglio, questo episodio sarebbe dovuto essere un episodio finale vero e proprio, con la risoluzione di tutte le questioni irrisolte e dei casi rimasti in sospeso, ma al contrario, abbiamo un episodio che aggiunge fin troppa carne al fuoco.
D’altro canto stroncare tutte le questioni in un solo episodio sarebbe stato ancora peggio, penso che la migliore alternativa sarebbe stata quella di fare qualche altro episodio in modo da finire con calma la serie, ma evidentemente non è stato possibile.
Per quanto riguarda l’episodio in sè ho percepito fretta e una certa tensione nell’aria (probabilemnte dovuta al litigio tra Kei e Shindo), come se si volesse mettere più carne al fuoco possibile per aumentare l’hype per il film in prossima uscita. Il risultato di certo non è stato dei migliori perché lo spettatore non ha il tempo materiale di poter assaporare per bene quello che sta succedendo, dato che viene subito catapultato in un’altra situazione. Alla fine della fiera, possiamo dire che lo studio abbia fatto un ottimo lavoro (come del resto ho sottolineato più volte), ma l’episodio lascia una sensazione di amaro in bocca che spero verrà elleviata con l’uscita del film.

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    • Per rispondere correttamente bisognerebbe aver visto la versione blu ray. Forse sono state censurate alcune scene considerate troppo splatter, ma questa è solo una speculazione. Comunque ti ringraziamo per averci seguito durante questa stagione!

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