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Neon Genesis Evangelion: gli Angeli

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Analizziamo i più emblematici, tentando di capirli più a fondo.

Neon Genesis Evangelion è molto probabilmente una delle serie di animazione più importanti e influenti di sempre. (Ricordiamo che dallo scorso 21 giugno è anche disponibile sulla piattaforma di streaming Netflix). Alcuni degli aspetti che rendono l’opera così famosa, anche vari anni dopo il suo debutto, sono il carico emotivo posto su ogni personaggio e la costruzione del mondo in cui si svolge la vicenda. Hideaki Anno e il suo team hanno realizzato un’opera dai molteplici punti di osservazione, pregna di vari riferimenti, tra cui creature ispirate ai miti cristiani. Evangelion si basa anche su Kabalah e gnosticismo per tessere la sua trama.

Se consideriamo la Cristianità come un fandom, possiamo considerare la Bibbia come canonica. Tuttavia ci sono svariate teorie molto antiche e “non canoniche” (apocrife) che non sono state inserite nella Parola di Dio, come l’angelologia e la demonologia, che analizzano le gerarchie di Paradiso e Inferno. Ti basterà sfogliare qualsiasi copia di qualsiasi manga faccia riferimento a demoni, angeli, al Re Salomone o simili, per vedere come Tommaso d’Aquino e il De Coelesti Hierarchia sono validi ancora oggi. Il fascino che avvolge questi argomenti rende difficile capire quali sono storici e quali solo un’accozzaglia di vaneggiamenti di qualche predicatore.

I continui e molto frequenti riferimenti cristiani presenti in Neon Genesis Evangelion sono affascinanti, ma la consapevolezza non è l’unico modo per godersi il prodotto al 100%. Andremo ora, quindi, ad analizzare appunto alcuni degli angeli presenti nella serie, nella maniera più spoiler free possibile. Prenderemo in esame le descrizioni degli angeli con qualche riferimento biblico, nella speranza che questo possa illuminarci sulle loro personalità e modi di agire.

Sachiel

Sachiel

Probabilmente uno degli angeli più iconici della serie, di cui può essere considerato quasi una mascotte. Ha una forma umanoide ed è il primo ad attaccare la Terra nella linea temporale presente (non cioè in un flashback). È anche il primo ad utilizzare un raggio a forma di croce, simbolo che diventerà molto importante nel corso della serie.

Il nome di Sachiel significa “rivestimento di Dio“, e appare all’incirca nel 1200 d.C. in antichi libri occulti ebraici; lo ritroviamo in seguito nel 16° secolo nel grimorio dell’ Eptameron, anche se le sue origini sono molto più antiche. Il Libro di Enoch lo colloca con gli Arcangeli (tra i molto più conosciuti Gabriele, Raffaele e Uriele). Non ci sono testi che parlino di interazioni tra Sachiel e gli esseri umani; in alcuni testi occulti greci, invece, è raffigurato al pari di un dio. Si suggerisce di invocare e pregare Sachiel per ricevere un aiuto in ambito legale ed economico.

Shamshel

Le sue braccia a frusta ricordano vagamente il flagello di alcuni batteri. Questo angelo possiede tattiche combattive sia aeree che terrestri, e la sua arma principale è costituita dalle sue braccia fatte di fruste di luce.

La scelta di chiamarlo Shamshel potrebbe derivare proprio dalle sue armi, che sembrano bruciare velocemente i suoi nemici. Il suo nome significa “sole di Dio“, e il libro mistico ebraico Zohar lo collocava a guardia dell’Eden. Nel Libro della Genesi (3:24) lo si descrive appunto alla guardia del Paradiso terrestre mentre brandisce una spada di fuoco.

Ramiel

Ramiel è probabilmente uno degli angeli più interessanti della serie, partendo dal suo inusuale design. Sembra unire una sacralità geometrica all’auto-riflessione, e può polverizzare qualunque cosa sul suo cammino. Quando si focalizza sul bersaglio può annientarlo con estrema precisione e riemergere alla sue spalle.

È descritto nel Libro di Enoch, un testo apocrifo redatto, presumibilmente, dal bisnonno di Noè (sì, quello dell’Arca). Il libro parla di angeli caduti, in particolare di quelli corrotti in seguito alla loro associazione agli esseri umani, con cui si erano uniti dando vita alla progenie chiamata Nephilim. Questi sono gli eventi che portarono al Diluvio Universale, motivo per cui Noè costruì l’Arca. Ramiel è descritto come uno dei leader di questi angeli caduti. Nell’Apocalisse di Baruch si dice abbia il controllo delle “visioni reali”. Il design di Ramiel potrebbe alludere a questo, ma molto probabilmente è riconducibile ad un riferimento di Anno all’anime Future Police Urashiman.

Israfel

E dicono (il coro delle stelle
E le altre entità in ascolto)
Che l’ardore

Sia dovuto a quella lira
Cui vicino siede e canta,
Al tremare della vita sul filo
Di quelle strane corde.
(Israfel, Edgar Allan Poe)

Israfel è uno dei pochi angeli la cui origine sembra aver giocato un ruolo importante nella trama generale della serie. Quest’angelo, come dimostrato nel poema di Poe, è legato alla musica. Alcune storie lo vorrebbero nei panni di musa ispiratrice, a cui i musicisti possono rivolgersi per trarre ispirazione. Il testo arabo del 14° secolo “Le meraviglie del creato” raffigura Israfel (Israfil) mentre suona un tamburo. Il testo afferma che quest’angelo sarebbe colui il quale suonerebbe il tamburo prima dell’Apocalisse, provocando la morte di ogni essere vivente sul pianeta. Mentre rimane in attesa dell’ordine di Dio di terminare ogni forma di vita, Israfel piange di fronte all’Inferno. Si dice inoltre che abbia istruito Maometto.

Nella serie, Israfel si sdoppia, costringendo Asuka e Shinji a coordinarsi perfettamente al fine di sconfiggere entrambe le metà. Come lo fanno? Facile: jazzercise.

Sandalphon

Nella serie questo angelo ha delle sembianze fetali abbastanza inquietanti, e piange addirittura come un bambino. Vi è forse un collegamento tra Sandalphon e gli umani? La storia narra che quest’angelo altri non sarebbe se non il profeta Elia, che perse la sua forma umana in favore di quella angelica una volta asceso in Paradiso. Elia è solitamente associato a nascituri e bambini; la tradizione ebraica riserva a questo profeta un ruolo importante nel presiedere le circoncisioni. Sandalphon avrebbe la capacità di raggiungere qualsiasi luogo sulla Terra.

Tabris

Come avrete notato, il nome di quest’angelo è diverso dagli altri. Il motivo è che sono nomi teoforici, ovvero contenenti al loro interno il significato del nome stesso, nonché l’essenza del dio/angelo a cui si riferiscono. Si ottengono solitamente aggiungendo -el ai nomi di tradizione giudaico-cristiana. Ma non c’è alcuna presenza divina in Tabris, al contrario degli altri angeli. La sua origine può essere cercata in due storie. Una si intreccia alle vicende di Mosè, mentre l’altra ha a che fare con il Nuctemeron, libro occulto scritto da Apollonio di Tiana. La parte che si lega a Mosè è interessante in quanto spiega la relazione che si instaura tra Tabris (aka Kaworu) e Shinji.

In alcune righe della Bibbia vi sono allusioni al fatto che Mosè avesse una moglie, Tharbis, principessa dell’attuale Etiopia. Il figlio del Nilo stava guidando un attacco egiziano contro questo paese e vinse. Tharbis si innamorò di lui, osservando il modo in cui combatteva. Si unirono poi in un matrimonio di (probabilmente) convenienza, in quanto Mosè accettò solo dopo che la principessa gli concesse la città di Mer. Ma il profeta non voleva rimanere a Mer, e cercò un modo per divorziare. Con la magia, forgiò due anelli; uno lo diede a Tharbis. Il suo effetto era di farle dimenticare il marito, mentre lui avrebbe indossato l’anello che mai gli avrebbe permesso di dimenticarla. Lasciò così l’Etiopia e tornò in Egitto.

Il Nuctemeron identifica Tabris come il “genio del libero arbitrio” e come uno dei governatori della sesta ora. L’esoterista francese del 19° secolo Eliphas Levi disse di Tabris che “il mago è libero. È il re occulto della Terra”, interpretando gli scritti di Apollonio. Una descrizione piuttosto appropriata della saggezza che Kaworu tenta di trasmettere a Shinji.

Lilith

Lilith è senza dubbio un personaggio controverso, che col tempo ha incarnato diversi significati, siano essi demoni o lotte femministe. Come tutte le storie, anche quella di Lilith ha un inizio. Secondo la tradizione sarebbe stato il primo partner creato per Adamo, ma a differenza di Eva venne creata dalla stessa polvere del primo uomo. Lei lo sgrida e per questo viene bandita. Le popolazioni mesopotamiche avevano un’intera classe di demoni al seguito di Lilith, conosciuta per la sua promiscuità e per i suoi pisolini.

Secondo alcuni racconti del folklore ebraico, dopo aver rifiutato Adamo iniziò una storia sentimentale con Samaele, l’arcangelo della morte. Lilith è un nome molto spesso usato per vampiri o per altri esseri dall’alto potenziale seduttivo. Il personaggio ha tuttavia avuto un po’ di redenzione negli ultimi anni, durante i quali il suo nome è stato associato anche all’emancipazione femminile, mentre il suo lato demoniaco sarebbe interpretato come un’estremizzazione del giudizio che molto spesso si dà alle donne nelle società maschiliste.

Il ruolo demoniaco di Lilith nella mitologia può essere trovato anche, e forse in misura ancora maggiore, in Neon Genesis Evangelion. Se l’umanità è davvero la sua progenie, come si legherebbe questo ad angeli, mostri e all’essenza dell’umanità stessa?

Alla luce di quanto detto, ti potrai essere accorto della profondità di questi personaggi, e di conseguenza dell’intero universo narrativo di Evangelion, a cui essi sono indissolubilmente legati. Quindi… un consiglio: dai una possibilità a quest’opera se ancora non hai avuto modo di vederla!

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