in ,

5 cm al secondo: un amore fiorito tra i ciliegi

Indice contenuti

秒速5センチメートル Byōsoku go senchimētoru (Cinque centimetri al secondo) è il film che ha fatto conoscere in Italia il regista Makoto Shinkai, da qualcuno già nominato in Giappone come l’erede del maestro Hayao Miyazaki.

Il film è uscito nel 2007 in Giappone ed è arrivato in Italia nel 2010 sotto forma di DVD prodotto dalla casa di distribuzione francese Kazé. Grazie Nexo Digital viene ora proposto al cinema nelle sale italiane il 13, 14 e 15 maggio 2019.

Questo anime è diviso in tre episodi che accompagnano la crescita dei due protagonisti, Takaki Tōno e Akari Shinohara, dall’infanzia all’adolescenza fino all’età adulta.


«Sai…è di cinque centimetri al secondo»
«Cosa?»
«La velocità con cui cadono i fiori di ciliegio».

In questo breve dialogo tra i due ragazzi è racchiusa la spiegazione del titolo del film.
Cinque centimetri al secondo si riferisce infatti alla velocità con la quale cadono i petali di fiore di ciliegio durante la primavera, un simbolo a volte usato nel film e che si collega al legame tra i due protagonisti. Amori e rimpianti accompagnano ii protagonisti verso la fine della giovinezza, effimera come i fiori di ciliegio.

La delicatezza dei ciliegi, il loro colore pallido, la brevità della loro esistenza, sono per i giapponesi il simbolo della fragilità, ma anche della bellezza dell’esistenza. Sono sentimenti che condizionano la vita di tutti, anche se gli occidentali non sono abituati a questa misura, visto che parlano solo in chilometri orari e non hanno mai “perso” tempo a guardare un ciliegio che sfiorisce.

Un’amicizia romantica

La storia ha inizio fra i petali di ciliegio, filtrati dallo sguardo splendidamente puro dei bambini, che sostano sotto gli alberi, mentre la pioggia ne fa cadere i petali e loro ne misurano la velocità.

«Vedi? Sembra quasi neve, non ti pare? Spero che anche l’anno prossimo potremmo guardare i fiori insieme».

Dall’esterno tutto sembra fluido, uno scorrimento naturale, come la vita dei due amici, ma le atmosfere si fanno cupe in contrasto con i colori pastello dell’infanzia, quasi a preannunciare l’imminente separazione tra i due.

Il tempo diventa presto nemico, il caso e la lontananza portano un vento che trascina via lettere colme di parole, consegnandole al silenzio.

I tre episodi, in cui il film è suddiviso, raccontano tre momenti diversi della vita di Takaki e Akari.

Episodio 1 – Ōkashō (“Fiori di ciliegio”)

Il primo episodio presenta immagini tratte da un universo onirico, che appare più come configurazione di una dimensione interiore, dove la vita desiderata prosegue il suo corso, indipendentemente da quella reale.

Storie di appuntamenti mancati e di rimpianti, di ostacoli che rendono un amore impossibile o forse lo incrementano, trasportandolo nella dimensione del sogno.

Dopo aver concluso le scuole elementari, i due amici per la pelle sono costretti a separarsi. Akari infatti si sposta nella prefettura di Tochigi e Takaki va in una scuola di Tokyo.

Collage by Elena Paoletta

Continuano così a scriversi lettere, ma quando Takaki apprende di doversi trasferire di nuovo, stavolta nella lontana Kagoshima, capisce che ha solo un’ultima possibilità di vedere Akari prima di partire. Fissa quindi un appuntamento con lei e decide di raggiungerla in treno, nonostante il tragitto sia complesso e debba cambiare linea e carrozza più volte.

Per via della neve però ritarda l’arrivo di diverse ore. Quando stremato e affranto arriva a destinazione, a notte fonda, pensa che Akari ormai se ne sia andata. Proprio quando sta per cede alla disperazione, trova però la ragazza ad attenderlo. I due, dopo un bacio pieno d’amore, passano una notte insieme, dopodiché le loro strade il mattino seguente tornano a dividersi.

Episodio 2 – Cosmonaut (“Cosmonauta”)

Il secondo episodio vede Takaki già al terzo anno delle superiori.
In questa seconda parte i contatti tra i due ragazzi sono interrotti. Il protagonista infatti continua a scrivere mail sul suo cellulare dirette in modo più che evidente ad Akari, ma non le invia mai a nessuno.

La sua compagna di scuola, Kanae Sumita, è particolarmente interessata a lui e, sebbene sia molto timida, fa di tutto per stargli accanto tentando inutilmente di confessargli il proprio amore.

Una sera, proprio quando sente finalmente di poter esprimere i propri sentimenti al ragazzo, osservando un razzo per lo spazio partito dalla vicina base militare, Kanae si rende conto che Takaki è in realtà innamorato di un’altra ragazza. Per questo sembra sempre perso ad osservare l’infinito; quei cieli senza fine, così magistralmente dipinti da Shinkai, sembrano inghiottirlo nel loro silenzio cosmico. La giovane reprime quindi i suoi sentimenti e rinuncia alla sua dichiarazione d’amore.

Episodio 3 – Byōsoku 5 Centimeter (“5 centimetri al secondo”)

L’ultimo e più breve episodio vede Takaki e Akari ormai adulti. Lui si trova a Tokyo come programmatore di computer e gira per la città con un’espressione malinconica. Anche Akari vive a Tokyo e lui la pensa continuamente, incapace di farsi una propria vita.

Fatalmente i due si intravedono per un solo istante ad un passaggio a livello, ma entrambi sanno che ormai è troppo tardi per loro. E’ tempo di proseguire su strade diverse, anche se contemporaneamente pensano la stessa frase:

«Ieri ho fatto un sogno. Ho sognato un tempo lontano; in questo sogno noi due avevamo tredici anni. Là in un grande prato coperto di neve, si vedevano solo le luci di qualche casa sparsa qua e là. Intorno c’erano solo le tracce dei nostri passi sulla neve fresca e così eravamo tutti e due sicuri che un giorno, avremmo rivisto insieme i ciliegi in fiore».

Tutto in una canzone

Un lungo e struggente flashback accompagna il ricordo felice dei giorni vissuti insieme, ma che ormai appartengono al passato.

Montato come un video musicale sulle note della canzone One more time, one more chance, del cantante giapponese Masayoshi Yamazaki, il flashback tratta il tema della giovinezza e dell’amicizia perduta e resta forse il pezzo più forte di tutto il film.
È un racconto intenso e toccante che, con estrema delicatezza, ma senza illusioni, dipinge la difficile lotta delle emozioni contro il tempo e la distanza.

Il coinvolgimento emotivo

Un anime lento, che preferisce le sfumature ai colpi di scena; pochi dialoghi che tendono a lasciare spazio alla voce interiore dei personaggi, quasi sempre avvolti nella solitudine dei loro pensieri.
I lunghi silenzi sono accompagnati da immagini eccezionali realizzate con grande maestria, attraverso una tecnica molto innovativa che rielabora digitalmente i disegni tradizionali di un’inedita purezza, creando atmosfere quasi surreali.

L’attenzione del regista è orientata all’investigazione delle distanze spaziali e temporali e alla risonanza che questi possono avere sui rapporti umani. Questi, per quanto siano saldi, finiscono per mostrarsi in tutta la loro fragilità di fronte alle forze maggiori.

È un film che lascia sicuramente un senso di profonda tristezza e malinconia, quasi di amarezza. In questo modo sfugge alla banale soluzione di un lieto fine, creando una storia che, seppur con estrema delicatezza, si avvicina alla vita mostrandone luci ed ombre. Le difficoltà e le paure adolescenziali, il rifiuto di accettare i cambiamenti e l’incapacità di gestire le emozioni senza farsi travolgere sono alla base di questa storia.

Collage by Elena Paoletta

Ogni dettaglio del film è seguito e creato con particolare cura, dai fondali alla trama, dalla musica ai sentimenti, tutto per creare un perfetto connubio degno dei migliori film d’autore.

La storia trasmette delle emozioni intense e reali e la grafica è sostenuta da un’ottima scelta musicale, sia dal punto di vista della realizzazione tecnica che dal contenuto. Un anime intenso e sensibile allo stesso tempo.

Il punto di forza del regista

Makoto Shinkai l’ha realizzato quasi esclusivamente da solo; si è occupato della regia, della sceneggiatura, dei disegni e del montaggio, orchestrando perfino quella musica che poeticamente accompagna le immagini.

Dopo il successo ottenuto con questo lungometraggio animato, Shinkai ne ha ricavato una trasposizione letteraria con il suo stile delicato e profondo. Il romanzo è uscito in Italia ad aprile 2017 edito da J-pop. Anche il manga di due volumi, disegnato da Yukiko Seike, che la Star Comics ha pubblicato in Italia, rende in modo efficace il messaggio dell’autore.

Comments

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Loading…

0

Intervista: Masaaki Yuasa: il regista di Devilman Crybaby

Perché Alice nel Paese delle Meraviglie è così popolare in Giappone?