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Junji Ito’s cat diary: yon and mu

Indice contenuti

Se ti piace l’horror e ami i tuoi amici a quattro zampe, non puoi perderti Junji Ito’s Cat Diary. In quest’opera il grande mangaka Junji Ito condividerà con te il misterioso mondo dei gatti domestici e le disavventure del padrone medio giapponese quando si trova ad accudire questi felini imprevedibili.

          

Chi è Junji Ito

PRIMO PIANO Junji Ito’s Cat Diary

Prima di parlare dell’opera, è necessario capire chi sia l’autore di questo manga one-shot, uscito nel 2009.

Junji Ito, il fumettista dell’orrore, nasce nel 1963 nella prefettura di Gifu, in Giappone.

Nel 1987 debutta su Monthly Halloween. Prima aveva lavorato come odontotecnico.

Nel 1990 inizia a lavorare come mangaka a tempo pieno. Oltre a Junji Ito’s Cat Diary, troviamo: Totaie, Shibito No Koiwazurai, Uzumaki e altri.

Nel 2019 vince il prestigioso Eisner Awards, tra i più importanti riconoscimenti americani in campo fumettistico.

Personaggi

Copertina Junji Ito’s Cat Diary

  • J è Junji Itou, rappresentante del fumetto horror giapponese.
  • La sua fidanzata A-ko, che costringe J a tenere in casa i due gatti.
  •  Muu, un gatto norvegese proveniente da terre straniere.
  • Yon, gatto dal muso maledetto che, a causa del suo atteggiamento, allontana i suoi simili.

I personaggi secondari sono ridotti all’essenziale: idraulico, i due suoceri, i visitatori della mostra felina.

Tutti i personaggi sono stati inseriti secondo un ordine particolare, dato la trama  è ispirata a eventi realmente accaduti.

Trama

Trama Junji Ito’s Cat Diary

Il manga è suddiviso in 10 capitoli.

E’ ambientato nella prefettura di Gifu, a casa del mangaka Junji Ito.                                  

Noto con molto piacere che ogni capitolo è infarcito di scene di vita quotidiana, in cui possono prendere vita le vicende più stravaganti. Non mancheranno le espressioni facciali da paura, le illusioni e tutti quei piccoli dettagli che ti faranno immergere nella sua casa da paura.

Il primo gatto ad arrivare a casa Ito è proprio Yon, il più spaventoso di tutti: macchie a forma di teschio dietro la schiena, occhi penetranti e un desiderio morboso di mettere nei guai sé stesso e gli altri . Per non parlare del fatto che sbuca da ogni angolo e anfratto della casa, dandoti quasi una sensazione di jumpscare.

A-ko, la moglie di J, accoglie Yon, quando questo è particolarmente piccolo e indifeso. E questo costringe J a proteggere le pareti della nuova casa con della pellicola trasparente.

In questo modo, J ha trasformato la sua casa dei sogni in un incubo senza uscita.

Dopo il pestifero animale, faremo la conoscenza di Muu: il mio preferito. E’ un gatto affascinante, dotato di un pelo morbidissimo, che ha la mania di mordere la mano a J, anche dopo una semplice carezza.

J prenderà il morso come segno di buon auspicio.

Povero J, non sai cosa ti aspetta…

Infatti, la dolce fidanzata A-ko, per non far mancare nulla ai suoi animali domestici, delega la costruzione di una altissima torre per gatti al suo povero marito e, in seguito, dovrà acquistare giochini di ogni sorta per tranquillizzare lei e suoi gatti irrequieti.

Sono pur sempre gatti.

Con il tempo, J imparerà a convivere  con i suoi simpatici diavoletti, studiandone il comportamento, i giochi e il modo in cui nutrirli.

Una scena che mi ha abbastanza colpito è senz’altro quella in cui J nutre Yon, facendogli succhiare il dito.

Lo so è strano, ma questa pratica è molto utilizzata dai padroni per simulare la nutrizione nei cuccioli di gatto, in modo che in seguito possano nutrirsi  con un vero biberon da latte.

Nelle fasi avanzate dell’opera compare un terzo gatto, appartenente ai suoceri di J. Non lo vediamo mai per intero, dato che è molto timido e per questo si nasconde.

Devo dire che ci sono anche parti molto divertenti, ad esempio J che fa a gara con la fidanzata per conquistarsi l’affetto di almeno uno dei due felini, arrivando quasi a picchiarsi o ad adottare tecniche “sporche“. Oppure, la raccolta dei loro regalini che saprà donarci stupore e orrore allo stesso tempo. Tutto questo contornato dalle espressioni facciali terrorizzate che sapranno regalarti più di una risata.

Immancabili sono i tentativi di fuga di Yon, che si concludono spesso con il suo ritrovamento. Per evitare ciò i padroni hanno la geniale idea di applicare nastri magnetici a porte e finestre, rendendo la casa un bunker di sicurezza.                                                                           

L’opera, nel complesso, risulta leggera e riesce a miscelare perfettamente l’horror con classiche situazioni da commedia.

I gatti sono creature imprevedibili ma anche amici fedeli ai loro padroni.

Una costante che mi ha tenuto incollato alle pagine di Junji Ito’s Cat Diary sono senz’altro i disegni. Riconoscibili anche a distanza di anni.

Disegni e tratti

Disegni Junji Ito’s Cat Diary

Devo ammettere che i disegni fanno veramente impressione, però messi in un contesto del genere danno un tocco unico all’atmosfera.

Il primo dettaglio inquietante che ho notato è la fidanzata senza pupille.                                       

J e A-ko, inoltre, quando si trovano in situazioni di pericolo o di forte eccitazione,      presentano una bocca mostruosa, la pelle deformata e gli occhi iniettati di sangue.

E non solo…

Quando J lavora  nel suo studio, Yon si trasforma in un Tsuchinoko: essere leggendario simile ad un serpente.                        

E infine l’oscurità  che invade le stanze, i corridoi, e sovrasta i volti dei personaggi regala una aura mistica a tutto ciò che circonda J.

Insomma l’autore gioca con le nostre paure, ma solo il tempo necessario.               

Curiosità 

CURIOSITA' Junji Ito’s Cat Diary

Eccoci giunti alla conclusione, questa è una sfilza di curiosità che ho raccolto sull’autore, che neanche io conoscevo:

L’idea di tale opera, è stata merito dell’editore che appassionato di gatti, come la moglie di Junji, ha dato carta bianca a Ito per creare finalmente una commedia sulla convivenza con i gatti.

Yon è la traduzione di 4 in giapponese. Muu è la traduzione di 6 in giapponese.  Il motivo è semplice, rappresentano l’ordine dei gatti che ha avuto la fidanzata A-ko.

Nelle pagine di intervista Junji racconta che, spesso, nella realizzazione delle sue opere è aiutato dalla madre e dalla moglie.

Sulla copertina dell’opera c’è scritto: “La differenza tra horror e commedia è molto sottile”.

Nel manga ci sono le vere immagini dei gatti da cui Junji Ito ha preso ispirazione per la sua storia, tra cui compare Yon che succhia proprio il dito a Junji, come raffigurato nel manga.

La sua esperienza di odontotecnico gli ha permesso di modellare non solo delle stupende protesi dentali, ma anche dei personaggi ben dettagliati.

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