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Demon Slayer e La città incantata: paragoni e motivi del successo

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Analizziamo due film accomunati  principalmente da un solo particolare, il loro successo nei cinema

Lo sappiamo tutti, il film di Demon Slayer è riuscito a superare gli incassi del vincitore di un oscar La Città Incantata, considerata da molti l’opera simbolo del maestro Miyazaki, diventando così il film anime con il maggior successo economico di sempre.

Com’era prevedibile, questo ha fatto fioccare commenti dei fan da entrambe le parti. C’è chi, per esempio, paragona proprio il guadagno di Demon Slayer alla qualità dell’opera, andando a creare inutili confronti tra i due film.

Ma ora parliamo dell’argomento principale di questo articolo: il paragone tra i due successi. Cos’hanno in comune le due opere, e perché sono riuscite entrambe a scuotere il mondo dell’animazione giapponese?

Partiamo da La Città Incantata:
“È il miglior film d’animazione degli ultimi anni, l’ultimo lavoro di Hayao Miyazaki” diceva nel 2001 Roger Ebert, conosciuto dai veterani del settore come uno dei critici cinematografici più importanti di sempre.
Dopo questa premessa, possiamo passare alle qualità del film di Miyazaki, le quali avranno delle similarità con il film di Demon Slayer.

Cosa ha reso questi film unici

La Città Incantata Haku e Chihiro
Un frame del film di Miyazaki


L’animazioneLa Città Incantata

È cos’ha sempre distinto i film Ghibli dagli altri e li ha resi unici nel loro genere.
Parliamo di un film uscito nel 2001, e con nette differenze rispetto a ora, ma l’animazione delle sequenze iniziali, lo stile utilizzato e l’assurdo controllo di ogni particolare per qualsiasi scena lo rende superiore ai film anime più recenti e con un budget ben più ampio.

L’animazione – Demon Slayer

Se avete visto l’anime lo potrete confermare, la qualità d’animazione del film è pari se non superiore a quella della serie anime adattata dallo studio Ufotable. Gli scontri sono fluidi e, come già accennato, l’attenzione per i dettagli rimanda a quella dello Studio Ghibli. L’animazione di tante sequenze è fatta molto bene e rende alcune scene più godibili.

Passiamo ora a, probabilmente, un aspetto essenziale delle due opere.

Il targetLa città Incantata

Interpretabile in modi diversi, questo film non ha un target, perché non si rivolge a nessun tipo di pubblico in particolare e soprattutto affronta tematiche importanti da condividere con chiunque.
La storia di una ragazzina costretta a crescere e a costruire la propria strada verso la salvezza con le sue sole forze è una storia adatta a qualsiasi tipo di pubblico, con un occhio di riguardo perfino agli appassionati dei miti giapponesi, date le numerose citazioni a leggende folkloristiche del Paese.

Il targetDemon Slayer

Tenendo conto degli argomenti trattati dall’opera, il film non può essere adatto ai minori di una certa età, ma nonostante questo ha raggiunto qualsiasi tipo di pubblico giapponese.

Ma perché è riuscito a raggiungere tale estensione di target, un’opera come questa?

Il pubblico giapponese, semplicemente, è un appassionato di qualsiasi cosa abbia nella sua trama riferimenti ai periodi storici del loro Paese e alla sua mitologia, cosa fatta da entrambi i film.
La Città Incantata si concentra sulla mitologia, come i racconti degli Yōkai, gli spiriti giapponesi tipici del folklore orientale.
Demon Slayer non affronta temi particolari, ma l’essere ambientato in un Giappone del periodo Taishō – gli  anni ’10 e ’20 – è abbastanza per far breccia nella parte nazionalista del cuore degli abitanti.

Concludiamo con una parte molto sottovalutata, la quale però rappresenta uno dei punti cardine del successo dei due film.

La colonna sonoraLa città Incantata

C’è qualcosa da dire su questo? Una realizzazione ottima, adatta a qualsiasi scena e perfettamente calzante per ognuna di queste.
Il punto in più delle opere Ghibli.
Affidata alla composizione di Joe Hisaishi, il quale ha realizzato buona parte delle soundtrack per i film del maestro Miyazaki, e successivamente eseguita dalla New Japan Philarmonic Orchestra, ha vinto numerosissimi premi e ha consolidato il suo ruolo.

La colonna sonoraDemon  Slayer

Composta da Yuki Kajiura, le OST di questo film sono diventate famose per la loro sonorità e per il loro adattarsi soprattutto alle scene di lotta a cui hanno pensato e ritagliato uno spazio apposito.
È un altro esempio di come la colonna sonora possa essere importantissima per la realizzazione di una qualsiasi opera.
Chiaramente la soundtrack di Demon Slayer, complice la sua uscita recente, non è ancora entrata nel cuore dei fan com’è successo con l’opera di Miyazaki, ma calcolando l’affetto provato nei confronti dell’opera potrà sicuramente diventarlo.

In conclusione

Entrambe le opere hanno meritato in pieno il loro successo, grazie alla loro attenzione per i dettagli, alle loro scelte registiche per alcune scene e alla loro leva sui sentimenti dei giapponesi.

Nessuna delle due è, oggettivamente, migliore dell’altra, perché entrambe hanno avuto un impatto diverso sull’animazione giapponese, ma in entrambi i casi sono riuscite a farsi valere come opere rivoluzionarie.
La qualità di un’opera non è chiaramente dovuta a quanto ammonta l’incasso e tantomeno non è paragonabile la sua realizzazione a quella di un altro film per lo stesso motivo.

💭 Per approfondire nello specifico Demon Slayer qui di seguito potrete trovare la recensione dell’opera nella sua pienezza. Date un’occhiata se questo articolo vi ha incuriosito.
➡️ Demon Slayer: la recensione del manga

“Non penso che mi riguardi. È meglio se le persone non si preoccupino di cose come i record al botteghino e si concentrino invece sul rendere armoniosi i loro luoghi di lavoro. Va tutto bene finché si dà il massimo su ciò che si sta facendo. Non vale la pena preoccuparsi di questo genere di cose”

Hayao Miyazaki sugli incassi di Demon Slayer.

Comments

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  1. Dire che Demon Slayer non abbia target è alquanto sbagliato: caratterizzazione, sviluppo di una trama generica da shounen (per chi non comprendesse la differenza, rimarco sviluppo di trama e non trama stessa. Qualsiasi trama può essere sviluppata in modo tale da rendere un opera matura, bambinesca, trascurabile o degna di nota), presentazione delle scene e ritmo scelto sono elementi che mi hanno allontanato dalla serie, in quanto non rispecchiavano i miei gusti. A rendermela odiosa sono invece stati i fan, ma quella è un’altra storia di cui non parlerò qua. Un pubblico maturo, abituato a serie di altro calibro o semplicemente di altri generi, trova difficoltà ad apprezzare dei pilastri stereotipati, la ripetizione di cliché comportamentali, l’utilizzo smodato di cliché di trama e del background dei personaggi, raffazzonati in poco tempo. Onestamente l’unico paragone che mi sento di fare è l’incasso, aiutato dalla diffusione di questo genere di serie a livello mondiale, rivolto soprattutto ad un pubblico giovane. Ciò non toglie la realtà dei fatti, ovvero che questo pubblico ha apprezzato l’opera.

  2. Mi sono avvicinata da poco a questo mondo e ho letto con piacere l’articolo di confronto, chiaro e comprensibile anche ai neofiti. Ho notato con curiosità il riferimento al nazionalismo giapponese e ai riferimenti storici del paese nipponico.
    Perciò chiedo all’autore, uscendo fuori dai due film citati: posso trovare altre opere che riescano a rientrare nel genere (o target che dir si voglia) “fantapolitica” o in quello relativo a riferimenti storici nazionali?

    Grazie

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