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San Valentino in Giappone

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Ci siamo… Arriva San Valentino, festa degli innamorati e quindi un giorno felice o triste, a seconda del proprio status sentimentale.

Comunque sia, tutti subiamo il fascino di questa festa nelle sue mille sfaccettature: chi è in coppia inizia, settimane prima, la spasmodica ricerca di un regalo; chi è single, condivide sui social frasi sarcastiche sull’amore in generale.

In Giappone, la festa di San Valentino è molto importante, anche se ha sfumature particolari e quasi uniche rispetto al resto del mondo.

Per le coppie innamorate, infatti, la vera festa è la vigilia di Natale, quando si passeggia mano nella mano, si consumano cenette romantiche con tanto di torta panna e fragole e ci si scambiano regali.

Il 14 febbraio non c’è nessun appuntamento tra innamorati, ma tutto è legato esclusivamente allo scambio di un regalo di cioccolata, che solamente le ragazze fanno alla persona amata.

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La nascita della festa

Tutto è nato per puri fini commerciali nel 1936, quando la Morozoff Ltd., una compagnia di dolci confezionati e torte situata a Kobe, usò questa festa occidentale per una campagna pubblicitaria non andata però a buon fine.

Nel 1953 i grandi magazzini Isetan ripresero l’iniziativa, sponsorizzando la vendita di cioccolatini a forma di cuore realizzati appositamente per quella data. Subito, altre ditte dolciarie giapponesi seguirono con successo quell’esempio e, dal 1960, il 14 febbraio divenne una vera e propria usanza.

Alcune ricerche di mercato fatte recentemente hanno evidenziato che circa la metà delle vendite di cioccolata annuali avvengono nel periodo di San Valentino.

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Quale cioccolata regalare?

L’usanza giapponese vuole che sia solo la donna a donare la cioccolata alla persona amata, rendendo così espliciti i propri sentimenti. Tuttavia, per mascherare l’intraprendenza femminile in un Paese dove la riservatezza è molto importante, esistono vari tipi di cioccolato da regalare:

  • il giri choko, cioè la “cioccolata dell’obbligo”, regalata in confezioni economiche ai propri compagni di classe o colleghi di lavoro, quasi sempre per convenzioni sociali, specialmente se si vuole mostrare gratitudine o ringraziamento;
  • il tomo choko, la “cioccolata dell’amico”, è un regalo più sincero per le persone a cui si vuole veramente bene e che può essere scambiata anche tra amiche;
  • lo honmei choko, ovvero la “cioccolata del prediletto”, che si regala esclusivamente alla persona che si ama o di cui si è segretamente innamorati. Questa cioccolata viene preferibilmente preparata in casa e confezionata con cura oppure, comprata nei negozi scegliendo marche pregiate e costose confezioni. Regalare lo honmei choko non lascia dubbi sui propri sentimenti: una vera e propria dichiarazione d’amore.

Esistono poi altre varianti, come il famichoko che si regala ai membri della propria famiglia o il jibunchoko, il cioccolato che ci si auto-regala come premio per qualcosa o semplicemente per coccolarsi un po’.

Se qualche ragazzo non dovesse ricevere nessun tipo di cioccolata, niente panico! La ditta Morinaga, una delle più importanti industrie dolciarie giapponesi, ha istituito una lotteria sulla propria pagina Facebook: basta partecipare per essere fra i cinquanta fortunati vincitori di un premio di consolazione consistente in “cioccolata San Valentino”.

In ogni caso i più prestigiosi negozi di dolciumi, così come i maggiori centri commerciali, tipo Isetan e Mitsukoshi a Tokyo, o le centinaia di bancarelle che si possono trovare per l’occasione in ogni angolo di strada, vengono letteralmente presi d’assalto da una folla di ragazze e giovani donne, in nome dell’amore.

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Il parere di un esperto

Secondo il professor Andrea Pancini, insegnante di giapponese alla Scuola di Lingue Orientali del Comune di Milano, se in Europa la festa di San Valentino assume il valore della conferma nella coppia, in Giappone è una vera e propria occasione per provare a trovare un partner.

Sembrerebbe strano il fatto che tutto questo sia stato lasciato in mano all’intraprendenza femminile, ma il docente ha elaborato una spiegazione. Secondo lui, questo passo ardito deriva probabilmente dal fatto che nel momento in cui San Valentino divenne una festa popolare, gli uomini erano tutti ancora impegnati nella ricostruzione postbellica, mentre le donne avevano più tempo libero e potevano dedicarsi ad attività considerate “più leggere”.

Senza dubbio, il 14 febbraio è una festa indirizzata ai giovani, agli studenti tra le medie e l’università perché, a quanto sembra, una volta “accasati”, i giapponesi non festeggino più San Valentino.

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San Valentino nei manga e negli anime

È molto comune nei manga e negli anime, soprattutto negli shōjo, che venga dedicata una pagina o un episodio alla festa di San Valentino.

Si vede allora la protagonista alle prese con la preparazione di dolci e cioccolatini a forma di cuore che poi con cura avvolge in deliziose e colorate confezioni. Fa molta tenerezza poi vedere il suo imbarazzo nei vari tentativi, a volte anche comici, di far arrivare il suo regalo al ragazzo del cuore.

Spesso, schiere di studentesse rincorrono il “bello” della scuola per consegnargli il fatidico honmei-choko, oppure si vedono studenti depressi proprio per non averlo ricevuto. Sono scene molto comuni in questo genere di storie, come in Itazura na kiss o Kimi ni todoke.

Molte volte il giorno di San Valentino è momento per discussioni accese tra i protagonisti:

  • Lovely Complex, tra Otani e Koizumi nasce un battibecco proprio a causa del tipo di cioccolata da regalare: honmei o giri?
  • in Good Ending, Seiji fraintende la cioccolata di Yuki scambiandola per honmei, anziché considerarla giri.
  • in Maid-Sama!, invece, il giorno di San Valentino viene rivelata apertamente in classe la relazione fra Usui e Misaki. A fine episodio, lui la bacia nel cortile della scuola pubblicamente, di fronte all’intera classe.
Maid-sama!

Scene dedicate al giorno di San Valentino si trovano anche negli shōnen, come One Piece, o ancor di più nei manga BL, come Junjō Romantica.

White Day

Esattamente un mese dopo San Valentino, in Giappone si festeggia il White Day.

gentokyo.moe

Introdotto nel 1978 dal Zenkoku ame kashi kōgyō kyōdō kumiai (“Associazione nazionale delle industrie dolciarie”), voleva rappresentare un’estensione sull’intero territorio nazionale del marshmallow day, ideato nel 1977 dalla Ishimura manseido, un’azienda confettiera di Fukuoka che il 14 marzo vendeva agli uomini confezioni regalo di marshmallow da usare come risposta al cioccolato del 14 febbraio.

Nel 1980 la Japanese National Confectionery Industry Association lanciò, a scopo promozionale, una campagna associata al giorno di San Valentino, chiamandola White Day.

Da semplice trovata promozionale, è ormai oggi diventata usanza che il 14 marzo ogni ragazzo che abbia ricevuto cioccolatini da una ragazza, le faccia un dono per ricambiare i suoi sentimenti.

Dal ragazzo ci si aspetta un dono prezioso o almeno di un valore maggiore rispetto alla cioccolata ricevuta a San Valentino; non ricambiare è considerato segno di scortesia o rifiuto dei sentimenti.

Anche il restituire un regalo di pari valore alla cioccolata ricevuta può essere interpretato come rifiuto dei sentimenti o può addirittura mettere fine ad un rapporto, in quanto è come ridare indietro un regalo mostrando di non averlo gradito.

Sembra una cosa assurda, ma è quindi di estrema importanza che un ragazzo ricambi spendendo di più rispetto a quanto speso dalla ragazza un mese prima (almeno il doppio o il triplo).

I ragazzi devono accompagnare la cioccolata bianca, (da qui viene il nome “white day”), con grandi mazzi di fiori, peluche, gioielli o accessori di abbigliamento; qualsiasi cosa che valga molto di più dello honmei choko ricevuta il 14 febbraio.

Kimi ni Todoke scene romantiche
Kimi ni todoke

I tempi stanno cambiando in Giappone e con loro anche le usanze. Oggi le donne accettano doni anche non particolarmente costosi, ma che siano significativi per la coppia.

Chi ha visto la prima stagione di Working!! avrà notato che Takanashi, in occasione del White Day, regala un quintale di forcine per capelli ad Inami. Potrebbe apparire un regalo di poco conto, ma lei lo gradisce in modo particolare… Sarà perché le è stato fatto dalla persona di cui è innamorata?

Come si dice… Basta il pensiero!

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