Mob Psycho 100 è sempre stata una serie di difficile approvazione da parte del grande pubblico. Paradossalmente, l’opera rappresentava il progetto primario di ONE, l’autore di One-Punch Man, divenuto, poi, quel grandissimo successo mondiale, che, oggi, noi tutti conosciamo.
Pubblicata su Ura Sunday, l’avventura di Mob porta i lettori in un mondo poco più che scarabocchiato ma con profondissimi spunti di riflessione sociali e filosofici, talvolta talmente complicati e radicati nella psiche del suo creatore da risultare di complicata comprensione. Ma, è da diversi anni, che il mondo ideato dal geniale ONE ha iniziato a prendere colore mediante la trasposizione animata e il sostegno via via sempre più costante dei fan, che, attualmente, ne seguono ed elogiano la seconda stagione.
E’ facilmente denotabile che l’universo di Mob Psycho 100 sia stato plasmato da un autore minuzioso e meticoloso come ONE: un mangaka che dona dettagliatissime caratteristiche ai suoi personaggi e nei quali fa fluire una determinata psicologia che si rivelerà essere niente meno che lo specchio introspettivo e intrinseco dell’artista. Le opere di ONE sono costellate da tematiche derivanti da un profondo studio della società da cui è attorniato e intorno a cui gravitano elucubrazioni filosofiche molto solide e ben esposte, che sfociano, in alcuni punti, in spunti esistenzialisti, nichilisti e antropologici (come abbiamo potuto assaporare con il gemello più fortunato rispetto a Mob Psycho 100, One-Punch Man, e con il personaggio più famoso partorito dalla mente di ONE, Saitama).
Prima di iniziare l’intervista insieme a ONE e al direttore dell’anime di Mob Psycho 100, Yuzuru Tachikawa, scopriamo i variopinti personaggi di quest’opera:






L’intervista
ONE: Rimasi interdetto, hanno dato vita ai miei disegni attravero animazioni pazzesche. E mi hanno portato a rivedere il mio stile. Ho pensato tra me e me: “E’ giusto continuare a disegnare nel modo in cui disegno?”
Tachikawa: (Ride)
ONE: Dopo aver guardato il teaser, ho avuto la sensazione che, teoricamente, le mie tavole potrebbero divenire molto simili alle animazioni presenti in questo. L’arte ha colpito tutti gli angoli giusti e mi sembra un enorme miglioramento rispetto all’originale.
Tachikawa: Quando i manga vengono adattati, una delle critiche più presenti è quella rivolta all’atmosfera, o meglio, a come essa scompaia dall’opera originale alla traspozione animata. Uno dei problemi a cui abbiamo dovuto lavorare di più durante la produzione di Mob Psycho 100 è stata la realizzazione di Mob, che avremmo voluto rendere più attraente e a cui avremmo voluto togliere quel velo di monotonia presente nell’opera del maestro ONE.
ONE: Ho sempre avuto molte perplessità di fronte ai miei disegni, quindi, quando ho sentito per la prima volta l’annuncio di un futuro adattamento televisivo, rimasi preoccupato da come lo staff poteva affrontare il mio stile artistico. Avevo iniziato a pensare che, se avessi voluto, avrebbero potuto ridefinire meglio il personaggio di Mob, rendendolo più affascinante, ma…
Tachikawa: Ma siamo giunti alla conclusione che, qualora avessimo optato per questo cambiamento, avremmo commesso un grave errore. Quando leggevo il manga non riuscivo a levarmi dalla testa quant’esso fosse eccentrico, e ho voluto far trasparire quest’aspetto anche nell’adattamento animato. E a giudicare da quanto la fanbase fosse deliziata dopo la visione del teaser, mi vien da pensare di aver scelto la strada giusta.
ONE: Ed è grazie al duro lavoro dello staff se riusciamo a mantenere integri gli elementi presenti nel manga e a realizzare ciò che vogliamo.
Tachikawa: Dal punto di vista della produzione, avere un obiettivo così mirato avrebbe facilitato il nostro progetto. Avremmo dovuto semplicemente aggiungere capelli sbrilluccicanti, mettere in evidenza i loro occhioni e far scintillare il loro design. Siamo pieni di animatori in grado di svolgere questi compiti senza troppe preoccupazioni, ma, in realtà, tutto il gruppo adora l’arte di ONE. Quindi abbiamo deciso di seguire le linee che ONE aveva tracciato sulle pagine dell’Ura Sunday.
ONE: Mob doveva apparire come una figura riservata e distaccata. Se l’avessimo trasformato in un modello bellissimo avremmo dovuto cambiare praticamente tutta la storia.

ONE: Scioccato. Cioè, in realtà, no: prima l’ho saputo tramite l’email che il mio caporedattore mi ha inviato. Recitava: “L’anime di Mob Psycho 100 è stato approvato!” In quel momento dovevo terminare il mio copione e le mie tavole prima della scadenza imminente, per cui ho semplicemente risposto “Grazie.” La mattina seguente, tuttavia, mi sono alzato e avevo un vago ricordo di qualcosa che centrava con una mail e una traspozione animata, quando mi son ricordato della email sono rimasto tipo: “Oh, huh, sì. E’ qualcosa.”
Tachikawa: (ride) E quella è stata la tua reazione?!
ONE: Poi ho preso il cellulare perché volevo averne la certezza e volevo che qualcuno me lo dicesse a voce chiaro e tondo (ride). Una volta confermato, ho realizzato lentamente l’effettiva situazione. Non ci potevo credere! La notizia mi fece incredibilmente felice.
Tachikawa: Stavo leggendo il sesto volume di Mob Psycho 100 quando ho saputo della notizia. Sinceramente, l’annuncio mi gettò nell’ansia.
ONE: (ride)
Tachikawa: La domanda più importante era: come potevo rendere fedele l’adattamento alla fonte? Non sapevo che pesci pigliare; onestamente, penso che nessuno avesse una idea chiara e precisa su come dovesse essere la trasposizione animata. Tuttavia, mentre mi stavo preoccupando su come dovessi approcciarmi all’adattamento, sono giunto alla conclusione che lo show sarebbe stata una succulenta occasione per dare sfogo a molteplici idee.M
Tachikawa: Come accennato poco fa, volevo preservare quell’alone di mistero e di inesplicabile ignoto che caratterizza tutta la serie originale. Adoro il modo in cui ONE utilizza pannelli e come imposta le pagine, ma rappresentarlo su di uno schermo sarebbe stato molto più complicato. Ho speso moltissimo tempo pensando a come avrebbe reagito il migliore degli ingegneri, a come potevo trasporre alcune delle scene più di impatto nel manga e ho iniziato a testare un po’ di idee.
Tachikawa: Assolutamente. Penso sia un anime davvero ricettivo sui nuovi spunti. Penso che mi divertirò molto a giocare intorno ad esso.
ONE: L’unica cosa che dissi allo staff fu di mantenere l’anime più simile possibile alla mia opera. D’altra parte, però, l’adattamento può mostrare nuovi lati di vari personaggi, nel manga soltanto citati, e attendevo con trepidazione di vedere il prodotto finale e cosa lo studio avesse aggiunto in alcune scene presenti nel manga dove esse appaiono solo abbozzate.
Tachikawa: Non sbagli. Diamo molta attenzione al tempo e alle interazioni tra i personaggi. Ma anche lì, ciò che è divertente varia da persona a persona, per cui non posso espressamente dire che il pubblico riderà di una certa scena o no. L’unica cosa che ho da fare è lavorare con i registri di voce dei doppiatori.
ONE: Ho assistito alla sessione di registrazione del primo episodio e ho riso molto a tutte le scene divertenti. Penso che tutto il materiale assuma una forma più simpatica con la voce. Soprattutto con la performance di Takahiro Sakurai nei panni di Reigen – è interessante come sia perfetto per il personaggio.

ONE: E’ stato fantastico sentire le voci e vedere i personaggi parlare. Ho scritto il manga ma era come se stessi vedendo Mob Psycho 100 per la prima volta. Quando ho incominciato la serie, non ho nemmeno preso in considerazione le voci dei personaggi – non avevo nemmeno pensato alle loro età! Perciò, ascoltare le loro voci, ha reso più solida e cristallizzata l’immagine che avevo in mente di un certo personaggio.
Tachikawa: Volevo che nessuno riconoscesse la voce di Mob. Volevo un doppiatore che, così come Mob, sarebbe stato relativamente irriconoscibile e anonimo. Abbiamo avuto una vasta scelta di candidati ma alla fine Ito sembrava quello con la voce più adatta.
Ha davvero una voce comune. Nel senso buono. E ironicamente Ito non appariva sconcertato di fronte a voci celebri come quelle di Ootsuka e Sakurai. Mi aspetto un ragazzo angosciato e nervoso in mezzo a tutti quei doppiatori talentuosi e invece è rimasto impassibile. Sarà soltanto una “testa vuota”.
ONE: Avevo lo stesso presentimento durante la sessione, ma è apparso molto affine a Mob.
Tachikawa: Sì, come è stato per il nostro Reigen, messo in ombra da Mob, Sakurai aveva un’aria misteriosa quando pensava a lui, perciò abbiamo pensato che potesse valerne la pena.
Tachikawa: Sono sempre stato un grande fan di Ootsuka. Ma tolto ciò, volevamo un doppiatore la cui voce sapesse ricordare, con un convincente carico di realismo, il ruolo di un leader di un culto e, allo stesso tempo, una macchietta patetica. Tutti hanno pensato che un veterano sarebbe stata la scelta più azzeccata.
Tachikawa: Penso che la parte più interessante di Mob sia la sua attiva repulsione ai suoi superpoteri, dicendo: “Non mi servono”. Si vedono tantissime storie in cui i protagonisti sviluppano in modo ridicolo i loro poteri; Mob Psycho 100 sotto questo punto di vista è totalmente differente. Moltissimi personaggi desiderano avere superpoteri ed utilizzarli per accrescere le loro ambizioni, Mob no. Penso possa rappresentare una tematica interessante il divario tra il rifiuto dei poteri di Mob e l’assenza di essi in Reigen. Che intenzioni hai, ONE?
ONE: Volevo creare qualcosa improntata sulla “gentilezza“. Quando ho iniziato a pianificare il concetto originale dell’opera, sono arrivato a pensare ad un manga che presentasse il paradigma perfetto della “educazione” e dell’interconnessione tra gli individui. Volevo dar vita ad uno slice-of-life intorno a cui gravitano anche superpoteri ma è finito per diventare un manga action.

Tachikawa: Permettimi la domanda, hai dato a Mob qualche tinta autobiografica?
ONE: Ehm… no. Non l’ho fatto. (ride)
Tachikawa: Oh! Mentre leggevamo l’opera siamo frequentemente finiti in questo topic. Emani un’aria di semplicità, una connaturata vibrazione di spontaneità. Io sono l’opposto. Penso sia stato il nostro character designer, Kameda Yoshimichi, a darmi per la prima volta il soprannome di “losco” (ride). E immediatamente dopo abbiamo iniziato a parlare di quanto tu sia una persona squisita. Onestamente ti considero una bellissima persona, ecco perché credevo che Mob avesse alcuni tuoi tratti.
ONE: Davvero? Faccio del mio meglio per riuscire ad essere una buona persona (ride). Ma penso che Mob non sia bugiardo. Lui è genuinamente buono di cuore. Quasi come se fosse un protagonista ideale. Ogni tanto, quando vorrei scappare, voglio che il mio eroe mi protegga e fronteggi la minaccia e che quando vorrei gettare la spugna lui sia lì ad invogliarmi a perseverare. Sento di aver dato questi tratti a Mob.
Tachikawa: Ci sono un sacco di personaggi, ma, stranamente, nessuno mi fa percepire pensieri negativi. Inizialmente pensi di trovare un personaggio odioso ed antipatico, ma con Mob Psycho 100 non si è rivelata essere la previsione corretta. E’ un branco di idioti amorevoli.
ONE: In realtà Fossette originariamente è un tizio abbastanza insopportabile… volevo dare a Mob un compagno ultraterreno, perciò sono arrivato allo strampalato Fossette, con la sua forma “a fiammella”. E sì, tutto sommato, è riuscito a divenire una” persona” migliore.
Volevo che il protagonista cambiasse le persone. L’ammorbidimento di Fossette deriva soltanto dall’essersi imbattuto in Mob. Volevo rendere questa tematica cristallina attraverso le relazioni tra i personaggi, che siano Reigen, Ritsu o Teru. Le coppie interagiscono sempre in modi diversi, ma penso che tematicamente siano molto simili.
Tachikawa: Assolutamente sì. Gli abbiamo fatto pure supervisionare l’adattamento.
Tachikawa: Grazie a lui un gran numero di scene ha preso quella piega che solo lui riesce a dare.
ONE: Anche le espressioni facciali sono strepitose, una gioia per gli occhi. Non so come Reigen faccia a fare tutte quelle facce.
Tachikawa: Kamada si supera sempre. Offre sempre di più rispetto a ciò che chiedi (ride). Se, implicitamente, gli dici di dare il massimo e utilizzare il suo 100%, lui utilizzerà il suo 150%. Lavora in modo perfetto se gli chiedi di impegnarsi all’80%.
Tachikawa: Abbiamo il nostro compositore, Kenji Kawai, che ha creato qualcosa di meraviglioso. La soundtrack la ritengo fantastica. Abbiamo delle bellissime tracce a tema per il nostro “truffatore”, Reigen, e dei pezzi ispirati allo Showa. E’, inoltre, molto interessante la frammentazione dei generi che intercorre in questa colonna sonora.
ONE: No. Ascolto solamente band come gli Spitz.
Tachikawa: Visto? Anche la musica che ascolta non è nulla di così originale (ride). Pensandoci però, la cover del volume 2 mi ricorda un po’ la cover di un album degli Spitz.
ONE: Riceviamo un sacco di positività dai nostri fan oltreoceano.
Tachikawa: C’è così tanta pressione (ride). Ve lo prometto: lo show, più andrà avanti, più diventerà scoppiettante. L’adattamento vuol essere divertimento puro, qualcosa a cui poter ridere senza pensarci troppo. Ma, allo stesso tempo, vuole imprimere nuovi concetti non ancora ottenuti nella struttura degli anime precedenti. Mob Psycho è come aprire un pacco pieno di sorprese.
ONE: Penso che, con l’aggiunta dell’animazione, della musica e dei doppiatori, l’anime di Mob Psycho risulti ancora più incredibile del manga.

🌐Fonte: Crunchyroll