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L’immaginazione e la fantasia di Anna dai capelli rossi

«Non è splendido pensare a tutte le cose che ci sono da scoprire? Mi fa solo sentire felice di essere viva, è un mondo così interessante. Non sarebbe così interessante la metà se sapessimo tutto di tutto, vero? Non ci sarebbe spazio per l’immaginazione, no?»

Ci sono storie che non si dimenticano e anche a distanza di anni continuano ad emozionare: è il caso di Anna, meglio conosciuta come Anna dai capelli rossi.
Era molto tempo che desideravo leggere questo manga e colgo l’occasione per condividere con voi le mie impressioni.


Non ho mai letto il romanzo originale di Lucy Maud Montgomery, scrittrice canadese e autrice di numerosi libri per bambini. L’opera è autobiografica, infatti rispecchia in parte l’infanzia dell’autrice, la quale perse la madre da piccola. In seguito, il padre l’affidò ai nonni che le diedero un’educazione piuttosto severa. Trascorse una vita molto solitaria che la portò a creare il personaggio dell’orfanella Anna.
Da questa storia Isao Takahata ideò l’omonima serie anime che ha riscosso un notevole successo in Italia negli anni Ottanta quando arrivarono i Meisaku, un genere dell’animazione giapponese basato sui romanzi classici della letteratura occidentale.

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Nel 2017 è uscita su Netflix la serie televisiva “Chiamatemi Anna” un adattamento nostalgico che è pura poesia grazie anche alle grandiose interpretazioni, alla scenografia e alle ambientazioni.

Il manga, pubblicato dalla casa editrice Kumon Shuppan nel 1997, è in tre volumi tankōbon, scritto e illustrato da Yumiko Igarashi che insieme a Candy Candy e soprattutto con Georgie aveva già raggiunto la notorietà internazionale. La trama ripercorre la storia dall’arrivo dell’orfanella Anna ad Avonlea fino alla sua partenza per la Queen’s School.
L’autrice ha realizzato inoltre due sequel manga pubblicati nel 1998: L’età meravigliosa e Il baule dei sogni. Questi due volumi autoconclusivi sono stati pubblicati in Italia solo nell’estate 2018 dalla Panini Comics, dopo una riedizione dei tre volumi della prima serie.

Collage by Elena Paoletta

Nel manga traspare la freschezza, il candore e la dolcezza di questa ragazzina alla quale ci si affeziona inevitabilmente. I disegni definiscono le ambientazioni con le caratteristiche tipici dei manga shōjo dell’epoca.


Anna dai capelli rossi è un manga che vi consiglio fortemente di leggere. Alleggerisce il cuore e i pensieri diventano meno pesanti, fa sognare con la fantasia e guardare il mondo con aria innocente. Fa riflettere sulle bellezze che abbiamo attorno ma che per mille motivi spesso non consideriamo, come l’importanza di saper vivere nel presente per gioire delle piccole cose.

La protagonista è Anna Shirley, una bambina della Nuova Scozia, orfana di genitori insegnanti scomparsi prematuramente. La sua storia inizia alla stazione di Avonlea, un paesino rurale dell’Isola di Prince Edward in Canada. Lì l’attende Matthew Cuthbert, un anziano agricoltore che insieme alla sorella Marilla aveva fatto espressamente richiesta all’orfanatrofio per tenere con loro un ragazzo da impiegare nei campi e nell’allevamento del bestiame. L’arrivo di Anna lo coglie di sorpresa e la vita dei due anziani alla fattoria di Green Gables cambierà completamente.

La ragazzina ha undici anni, è inquieta e sognatrice, vivace ed esuberante e trasforma la loro solitudine nonché la routine quotidiana in una fresca novità. Anna con i suoi capelli rossi, le simpatiche lentiggini, due profondi occhi grigio-verdi e una parlantina fuori dal comune, incanta subito Matthew, un uomo taciturno e introverso ma di animo sensibile. Conquista anche la severa e inflessibile Marilla, costringendola spesso a qualche sorriso. Dopo i dubbi iniziali, i due fratelli decidono di tenerla con loro. A differenza di Mattew, la rigida Marilla fatica a dimostrarle il bene che le vuole, nonostante si assuma la responsabilità della sua educazione.

Anna è una persona dal cuore puro, creativa, piena di inventiva e con una indole ottimista, però sa essere anche impulsiva, testarda, ostinata e orgogliosa per non essere inferiore a nessuno. Non è come i suoi coetanei e le persone che la circondano, ma la sua allegria e la sua gioia di vivere sono contagiose.

Sa essere molto curiosa, desiderosa di imparare per migliorarsi nonostante fino a quel momento la vita l’abbia messa a dura prova. Legge, studia e non sta mai zitta davanti a una qualsiasi ingiustizia, per poi rifugiarsi nel suo mondo a inventare appassionanti storie grazie alle quali riesce a vivere grandi avventure. La piccola orfana trascorre la sua infanzia a Green Gables dove comincia a capire cosa significa crescere e assumersi delle responsabilità. Scopre sé stessa e guarda al futuro confrontandosi e scontrandosi con la dura realtà, con chi vuole trattenerla nel ruolo che la donna ha in quei tempi.

La storia è piacevole, delicata e un po’ magica. La sua fervida immaginazione vi incanterà come pure la sua commovente e acuta sensibilità. Ho sempre amato Anna Sherley, una bambina che prima di arrivare alla fattoria di Green Gables ha sofferto molto, ma che grazie al suo modo di essere riesce sempre a trovare il bello in ogni cosa, facendo divertire, piangere e sognare chi le è accanto e chi legge la sua storia.

Anna ha il merito di ricordare, specialmente agli adulti, quanto sia grande il potere della fantasia e quante siano le potenzialità dell’immaginazione che le ha sempre causato tanti guai ma che l’ha anche aiutata ad affrontare le sfide quotidiane. Fantasia e immaginazione sono i più efficaci espedienti per evadere; potenti strumenti per sopravvivere e crescere, oltre che sinonimo d’intelligenza.

La piccola Anna mette in risalto i fastidiosi ma sempre attuali pregiudizi sull’essere diversi dagli altri. Ѐ capace di volgere a suo vantaggio quelle dolorose esperienze che però fortificano e le consentono di farsi benvolere da chiunque.

Lei rappresenta l’emblema della bontà d’animo che si deve confrontare sempre con la cattiveria, ma anche l’insegnamento che il saper volare con la fantasia aiuta a superare i momenti difficili. Ѐ proprio questa caratteristica della sua personalità che la porta a non tirarsi mai indietro davanti a qualsiasi ostacolo. Infonde sempre coraggio e una consapevolezza unica: la speranza in una vita migliore e la voglia di credere che ogni cosa avrà il suo lieto fine.

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