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Kyoto Animation: Il capolavoro che sconfigge la tragedia

Kyoto Animation

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Giorno 18 luglio, ore 10:30, un uomo fa irruzione nello studio 1 di Kyoto Animation e dà tutto alle fiamme. Moriranno 35 persone (2 dei 33 feriti sono morti in ospedale), tutto il materiale distrutto e l’edificio solamente da abbattere. È la più grande strage mai avvenuta in Giappone per mano di un uomo dal dopoguerra a oggi. Anche la punta di diamante dello studio, il regista Takemoto Yasuhiro, morirà nell’incendio lasciando un vuoto incolmabile nel mondo dell’animazione nipponica. Uno studio che ha contribuito in maniera così determinante allo sviluppo dell’animazione giapponese nel giro di qualche ora ne è uscito sconvolto nel profondo. A pensarci bene è un’immagine a dir poco agghiacciante.

Kyoto Animation attacco

Opere immortali di artisti indimenticabili

Un’opera molto famosa del regista prima citato è sicuramente Miss Kobayashi’s Dragon Maid. Un anime che incarna perfettamente due degli aspetti più belli che hanno moltissime delle opere di KyoAni: la leggerezza e la semplicità. Scene di vita quotidiana arricchite dalla presenza di un drago e di tutti i suoi amici, con un’aggiunta di ilarità che non guasta mai. Quest’anime è di certo una piccola perla da non perdere. Un’altra opera che, di certo, rappresenta la leggerezza nella sua forma più pura è “K-On!“. Un anime serializzato come seinen e incentrato sulle protagoniste e la loro passione per la musica che le poterà a passare i loro anni di liceo insieme nel club di musica leggera. Pieno di scene che vi strapperanno di certo un “Kawaii!!” anche questo è qualcosa che nessuno dovrebbe perdersi.

Kyoto Animation attacco

Per non parlare del lato più “maturo” e “artistico” dello studio. Pochissimi anime possono vantare di avere una grafica che da sola può far emozionare come un quadro, e “Violet Evergarden” entra a pieno merito tra questi. Diretto da Ishidate Taichi, parla di una ragazza con delle abilità di combattimento spettacolari che cresce sul campo di battaglia senza avere mai la possibilità di vivere normalmente. Proprio per questo suo modo di vivere non svilupperà mai emozioni umane e guadagnerà il soprannome di “arma” proprio per la freddezza e il cinismo che mostra durante le uccisioni. Finita la guerra un suo ex commilitone la fa assumere in un’azienda per la scrittura di lettere. A quel punto il suo viaggio alla scoperta delle emozioni e del vero significato della frase “Ti amo” pronunciata dal suo adorato comandante. Tutte le emozioni che la protagonista scoprirà verranno trasmesse con una maestria impressionante allo spettatore che farà, a sua volta, un viaggio. Ma cosa ancora più spettacolare, come dicevamo prima, è proprio il comparto grafico che rasenta la perfezione. Di sicuro qualcosa che rimane impresso a vita, soprattutto per l’abbondanza di dettagli che arricchiscono un disegno già di per sé meraviglioso.

Kyoto Animation attacco

Ma non è finita qui, la sconfinata produzione dello studio include anche uno dei film, almeno a mio parere, più significativi e commoventi mai prodotti: “La forma della voce“. Il regista Yamada Naoko, attraverso questo lungometraggio, ci parla di uno dei temi che sicuramente sono tra i più discussi da sempre soprattutto nell’ambito scolastico: il bullismo e l’accettazione di chi, per un motivo o per un altro, viene considerato “diverso”. Shōko Nishimiya, una ragazzina di 11 anni, è quasi completamente sorda e per questo riesce a comunicare solamente attraverso l’utilizzo di un quaderno. Per riuscire a sentire le altre persone è costretta ad indossare dei costosissimi apparecchi acustici. L’altro protagonista di questa storia è un ragazzo della stessa età di Shōko, Shōya Ishida che fin da subito vesserà la ragazza seguito da tutti i suoi compagni. Una volta che la situazione verrà a galla la vittima verrà fatta trasferire dai genitori e Shōya verrà indicato come unico responsabile. Questa reputazione da bullo gli costerà davvero cara, tanto da accompagnarlo fino alle superiori. Esasperato dalla cosa il ragazzo tenterà il suicidio, ma non essendo abbastanza coraggioso non riuscirà nel suo intento. Da quel momento tornerà da Shōko per riparare agli errori fatti quando era ancora un bambino. Anche in questo caso Kyoto Animation mostra una maestria pazzesca nel trasmettere emozioni capaci di sciogliere il cuore e un comparto tecnico a dir poco invidiabile.

Kyoto Animation attacco

Uno studio che rinasce

Insomma, quello che possiamo dedurre anche da questi pochi esempi è che KyoAni è di certo uno studio immortale le cui opere trasudano professionalità e passione. Per questo non possiamo essere che felici nel sentire che le raccolte fondi lanciate in queste settimane raggiungono traguardi sempre più grandi, che il governo giapponese abbia tagliato completamente le tasse sulle donazioni proprio per dare una mano allo studio, che l’azienda incaricata di recuperare i dati dai server ci sia riuscita senza nessuna perdita e che molti medici estetici si siano offerti di aiutare i feriti che sono rimasti sfigurati dall’attacco a recuperare il loro aspetto. Il presidente dello studio ha inoltre assicurato che a sostituire il vecchio edificio ormai solamente da abbattere ci sarà un parco pubblico con un monumento in memoria delle vittime. La determinazione nell’andare avanti dimostrata dai membri in queste settimane e da tutti coloro che girano intorno allo studio ci fa sperare in modo ancora più forte nel ritorno di chi in questi anni ci ha ammaliato con le proprie opere e che di certo continuerà a farlo negli anni a venire.

L’immagine di copertina è stata disegnata da dishwasher 1910

Kyoto Animation: meraviglie da ri(scoprire)

Hakushon
Hakushon

Ricordando KyoAni: Full Metal Panic? Fumoffu

Correva l’anno 2003 quando la Kyoto Animation acquistò i diritti per realizzare un adattamento animato di alcune brevi storie dell’opera di Shoji Gatou. Full Metal Panic? Fumoffu è infatti una serie spin-off che condivide con il primo capitolo soltanto personaggi ed ambientazioni, calati in un’atmosfera scolastica demenziale irresistibilmente appassionante. Dimentichiamoci degli intrighi da fantapolitica e dei mecha con cui si contraddistingueva la prima serie, perché Full Metal Panic? Fumoffu non ha neppure una trama!

Il motivo di tale scelta è semplice:

1. A differenza di quanto già visto nella prima stagione, realizzata dallo studio Gonzo, Full Metal Panic? Fumoffu privilegia e approfondisce maggiormente i rapporti tra i vari personaggi (anche secondari).

2. Si tratta a tutti gli effetti di un ritorno alle origini, poiché Full Metal Panic è un’opera imperniata da situazioni comiche in un contesto drammatico, la trasposizione animata di KyoAni ha avuto il grande merito di ridare lustro a questo aspetto passato in secondo piano.

3. Il rapporto tra Kaname e Sousuke avanza e assistiamo ad un’evoluzione dei due personaggi, con influenze nella storyline principale.

Full Metal Panic? Fumoffu è, a parer mio, una delle migliori commedie scolastiche più divertenti che mi sia capitato di vedere negli ultimi anni. La qualità KyoAni è una garanzia di successo: cura certosina e confezionamento di un prodotto di altissima qualità dalle animazioni ai character design dei personaggi, prediligendo uno stile di disegno più morbido e meno spigoloso di quello mostrato dallo studio Gonzo nell’opera precedente.

Indimenticabili le tracce musicale eseguite da Mikuni Shimokawa, con l’opening Sore ga, Ai deshou? e l’ending Kimi ni Fuku Kaze.

Ricordando KyoAni: “La malinconia di Haruhi Suzumiya”

Kyoto Animation attacco
Vieilocean
Vieilocean

Non ho molto da dire sulla Kyoto Animation dato che ho visto poco della sua produzione. La mia opera preferita resta La Malinconia di Haruhi Suzumiya, oramai un cult dell’animazione giapponese. Oltre ad essere un bellissimo anime, lo ricordo con affetto per la saga Endless Eight presente nella seconda stagione. Un azzardo che pochi avrebbero avuto il coraggio di pubblicare, e sopratutto realizzare. Non farò spoiler, quindi a chi è interessato consiglio vivamente di andarlo a vedere, non se ne pentirà. Tanto di cappello alla Kyoto Animation, e spero in futuro di vedere altre “follie” da questo studio d’animazione.

Ricordando KyoAni: “Violet Evergarden” e “A silent voice”…

Il_Dam
Il_Dam

Cosa mi ha trasmesso questo studio d’animazione?

Personalmente, al momento ho avuto la fortuna di vedere soltanto due opere di questo studio: Violet Evergarden e A Silent Voice/Koe no katachi, che reputo due perle assolute.

Nella prima sono rimasto molto colpito dalla scrittura dei personaggi, soprattutto della protagonista Violet. Per me è stato veramente difficile non entrare in empatia con lei, il suo passato e la sua completa apatia iniziale. È stato letteralmente toccante vedere come, al tempo stesso, non provasse praticamente alcuna emozione nei confronti del prossimo, ma il suo cuore traboccasse di nostalgia e amore nel pensare all’amato. Il suo percorso interiore verso un’apertura nei confronti del mondo esterno, verso un suo iniziare a fidarsi delle persone che la circondano rende l’opera di una sensibilità che ha per me pochi rivali.

A completare il tutto vi è poi il genio della KyoAni e delle sue colonne sonore, che impreziosiscono questo già superbo gioiello.

Kyoto Animation attacco

Per quanto riguarda Koe no Katachi, sono stato immediatamente catturato dall’infinita dolcezza e tenerezza di Shoko, che pur con le difficoltà derivanti dalla sua invalidità, lotta con tutte le forze per farsi accettare dal mondo che la circonda. È stato molto interessante vedere l’evoluzione del rapporto tra lei e Shoya. Per quanto mi riguarda è stato un vero e proprio “viaggio emotivo”, che mi sono goduto fino all’ultimo.

Il fatto che Shoya passi dall’essere il bullo di Shoko a suo salvatore mi ha profondamente colpito; entrambi sono stati prima accettati dal gruppo e poi da esso violentemente respinti e rigettati; entrambi sono stati a un passo da un profondo “abisso” di solitudine e auto-commiserazione. Ma sono stati l’uno l’ancora di salvezza dell’altra, comprendendosi a vicenda e superando gli errori del passato: una sceneggiatura che per quanto mi riguarda ha colpito nel segno. Anche in questo caso KyoAni ha dimostrato di meritarsi la fama che la circonda.

Spendendo due parole sui tragici avvenimenti dello scorso 18 luglio, non ci sono parole per descriverli. Potrei dire che è stata un’immane tragedia, una profonda ferita nell’anima della produzione artistica giapponese e per tutti gli appassionati del genere. E ovviamente i miei pensieri vanno alle vittime e alle loro famiglie. Ma mi piace pensare che quanto accaduto altro non sia se non un’ulteriore possibilità che il popolo giapponese avrà per dimostrare al mondo la sua incredibile tenacia e capacità di superare disastri anche estremamente più gravi. Un popolo che non si arrende, un popolo di guerrieri… KyoAni tornerà a farci sognare con le sue meraviglie, ne sono certo.

Ricordando KyoAni: Hyouka

HATO
H A T O

Penso proprio che la Kyoto Animation resterà per sempre impressa nella mia mente. Grazie a questo magnifico studio, ho avuto il piacere di conoscere opere che mi hanno accompagnato negli anni e mi hanno aiutato principalmente nella mia maturazione. Tutti gli anime prodotti dallo studio di animazione dovrebbero essere ricordati, ma se dovessi citarne uno direi proprio Hyouka. Non ho nulla da dire su questo splendido (a parer mio) capolavoro. Ho cominciato a conoscerlo tramite la novel scritta da Honobu Yonezawa e che dire…me ne sono subito innamorato. Mi ha fatto vedere gli anime scolastici da tutt’altra prospettiva, il pizzico di giallo inserito nelle varie scene della storia calza a pennello e i personaggi sono completi sotto ogni criterio.

Non avrei nient’altro da aggiungere, spero solamente che questa tragedia non faccia crollare per sempre il destino della KyoAni, speranzoso di tornare ad ammirare suoi capolavori in futuro.

Ricordando KyoAni: Una vita a colori

 il_baghi
il_baghi

Cosa poter aggiungere a una tragedia di questa portata. Numerose opere dello studio sono già state citate e descritte più o meno dettagliatamente qui sopra, perciò non ripeterò pedissequamente il medesimo iter. Fiduciosi che ci si possa lasciare alle spalle lo spiacevolissimo evento, con la speranza che le vittime abbiano potuto condurre una vita piena, disegnata con colori così vividi come quelli replicati minuziosamente negli anime dello studio, ci stringiamo alle persone loro vicine con l’augurio che possano continuare a fare lo stesso. Una vita a colori.

Vioet Evergarden

Ricordando KyoAni: Uno studio unico

Crow
Crow

Kyoto Animation è uno dei miei studi preferiti in assoluto, non nascondo a nessuno di essere profondamente legato emotivamente a moltissime sue opere.

Da La Malinconia di Haruhi Suzumiya a K-on, da La forma della voce a Kyoukai no Kanata, da Violet Evergarden a Dragon Maid, da Hyouka a Nichijou, da Clannad a Lucky Star;

Io voglio solamente dirti grazie per avermi regato così tante emozioni ed avermi fatto piangere altrettante volte. Per essermi riuscito a strappare un sorriso nelle giornate grigie e per avermi fatto rilassare quando non riuscivo ad addormentarmi. Per avermi fatto conoscere personaggi che hanno cambiato il mio modo di vedere ed approcciarmi alle situazioni della vita ed altri che mi hanno insegnato ad aprire il cuore ed a vivere spensieratamente.

Tutto quello a cui hai messo mano è diventato un diamante, per cui non mi meraviglierei se da qui in avanti il cielo si riempisse di stelle.

A tutte le vittime, che mi hanno fatto vivere storie meravigliose in questi anni, auguro altrettante meravigliose storie, ovunque voi andrete.

Kyoto Animation attacco

Ricordando KyoAni: Violet Evergarden

Axel
Axel

Dato che credo di aver dedicato ampio spazio a cosa penso di KyoAni e delle sue opere ho deciso di dedicare quest’ultimo scorcio ad una delle scene più iconiche, emozionanti e ben fatte di Violet Evergarden. Per questo sono sicuro che non ci sia bisogno di commentarla.

Infine, vorrei dire un’ultima cosa a tutto lo staff di Kyoto Animation presente e passato: GRAZIE.

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