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In Giappone è iniziata il 29 aprile la Golden Week, la settimana dorata, un periodo ricco di festività.
Nel 2019 è stata ancora più speciale perché celebrava la nuova era Reiwa (“periodo di bella armonia”).
Infatti, con l’abdicazione dell’anziano Imperatore Akihito e la conseguente salita al trono del figlio, il Principe Naruhito, il governo del Sol Levante ha proclamato, in via eccezionale, ben dieci giorni di festa nazionale.
Con l’occasione, sono state organizzate cerimonie e feste in tutto il Giappone, per augurare felicità e prosperità.
La nascita della festa
La Golden Week terminerà con il giorno di festa chiamato Kodomo no hi 子供の日 (giorno dei bambini). Questa festività veniva celebrata il quinto giorno del quinto mese del calendario lunare (o calendario cinese); con l’avvento del calendario gregoriano è stata fissata il 5 maggio ed è dedicata proprio ai bambini.
Originariamente era una festa solo per bambini maschi, ma oggi il Kodomo no hi è una festività in onore di tutti i bambini, per celebrare la loro indole e augurare una buona infanzia.
Infatti fino alla fine degli anni Quaranta, il 5 maggio veniva celebrata la Tango no sekku (festa dei primi di maggio) dedicata solo ai ragazzi, mentre il 3 marzo è la Hinamatsuri, cioè la festa per le ragazze.
Nel 1948, il governo giapponese decretò il Tango no sekku festa nazionale, cambiandone però il nome in Kodomo no hi, ovvero giorno del bambino, per far sì che tutti i bambini avessero un giorno di festa in comune.

Come si festeggia
Per augurare ai ragazzi uno spirito forte e coraggioso, in questo giorno nelle case si espongono delle statuette di samurai o i loro kabuto (elmo).
Vengono anche esposte le cosiddette gogatsu ningyō (bambole di maggio). Di solito su una piattaforma a tre gradini si trovano un’armatura, un elmo, un tamburo e altri oggetti di guerra. Questa è la rappresentazione della tradizione degli antichi guerrieri bushi. A volte viene esposto anche un cavallo perché anticamente la festa era detta “festa del cavallo”. Infatti questo animale ha le caratteristiche proprie del coraggio e della forza.
Sulle porte di casa vengono appese foglie di iris e di artemisia, poiché questa festa era chiamata anche shōbu no sekku, festa dell’iris.
Anche le vasche, preparate per bagni caldi, sono profumate con petali e foglie di iris. Questa pianta presenta una forma che ricorda quella di una spada e quindi l’augurio è sempre quello di formare uno spirito guerriero.

Nella prefettura di Hyōgo, nel Giappone centrale, con le radici di iris vengono formate delle corone verdi con due estremità simili alle corna di un toro. Queste corone venivano regalate ai figli maschi affinché le indossassero il giorno di festa per ottenere la forza di un toro.
Un’altra usanza vuole che si mangino polpette di riso avvolte in foglie di bambù (chimaki) e i kashiwa mochi, dolci di riso farciti con la marmellata di fagioli azuki.
Il significato delle Carpe
La tradizione vuole anche che le famiglie espongano fuori casa dei bambù ai quali vengono appesi i koinobori.
Infatti l’lemento tipico di questo giorno di festa è proprio il koinobori, un’enorme carpa di carta o stoffa dipinta con colori vivaci, fatta ondeggiare al vento, quasi a dare l’impressione che nuoti in cielo. Bisogna appenderne tante quante sono i figli di quella famiglia e di grandezza pari alla loro età.

La leggenda di Kintarō
A volte nelle case dove vivono figli maschi, viene esposto un Kintarō con il kabuto a cavallo di una grande carpa.
Kintarō è il nome del bambino mitologico divenuto famoso per la sua grande forza. Si narra che, sulle montagne, cavalcasse un orso e giocasse con gli animali.

Kintarō e il kabuto sono un auspicio perché il bambino cresca forte e sano; la carpa è il simbolo di una leggenda cinese secondo la quale questo pesce, che nuotava controcorrente, si trasformò in drago. Il vento muove i koinobori ricordando i movimenti di quel tipo di nuoto.
Proprio questa caratteristica fa della carpa un simbolo di resistenza e di forza. L’augurio è quello che i giovani la imitino per affrontare la vita con coraggio.
Le carpe colorate
Tradizionalmente i koinobori vanno legati a un pennone, detto fukinagashi; una carpa nera detta magoi rappresenta il padre; una carpa rossa chiamata higoi simboleggia la madre e carpe più piccole e colorate vengono appese una per ogni figlio.
Le carpe ondeggianti al vento vengono ammirate in tutto il Giappone, sia che siano di carta e di cotone dipinte a mano o di nylon stampate, come quelle più moderne.
I giapponesi considerano la carpa un pesce dotato di potenza e determinazione, qualità che la rendono in grado di superare molti ostacoli. Per questo è diventata il simbolo del coraggio e dell’energia necessari ai bambini per crescere e maturare, tenendo sempre presente i loro obiettivi. Con la “festa dei bambini”, i giapponesi augurano proprio questo ai loro figli.


Laureata in cinema, televisione e produzione multimediale con la tesi “La comunicazione artistica degli anime”. Questa passione ha sviluppato in me un forte interesse per la lingua e la cultura giapponese che ho studiato presso l’Istituto Giapponese di Cultura in Roma.
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