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Megalo Box: intervista a Minako Fujiyoshi

Minako Fujiyoshi è stata recentemente a Los Angeles per promuovere in anteprima la nuova serie Megalo Box al LA Femme Film Festival, dove hanno avuto la possibilità di farle qualche domanda su come fosse essere parte integrante di questo progetto incredibile.

Com’è stato portato questo progetto alla TMS?

Quest’anno si è celebrato il 50esimo anniversario dell’intramontabile Rocky Joe (Ashita no Joe). Circa 5 anni fa abbiamo iniziato a pensare sul come ne potessimo produrre una rivisitazione. Abbiamo iniziato a sviluppare la storia come un omaggio all’originale, ma siamo rimasti bloccati.

Quindi abbiamo deciso di avere un approccio diverso, ambientando la storia in un non lontano futuro, fu allora che il direttore Yō Moriyama iniziò a parlarne. Ora, abbiamo una nuova storia che è anche un omaggio. Ero con TMS, ma siamo stati contattati da Kodansha (il produttore originale del manga) circa cinque anni fa, che è quando il progetto ha avuto inizio.

Quanto tempo ci ha impiegato il tuo team per arrivare alla storia che vediamo in Megalo Box?

Cinque anni fa abbiamo iniziato lo sviluppo come una storia minore sempre nell’universo di Ashita no Joe, ma ci siamo resi conto che non poteva funzionare. Abbiamo quindi deciso di tornare indietro, impiegare più tempo per la pre-produzione e il processo di sceneggiatura, per un totale di quattro anni.

Di cosa parlava la storia originale e perché non poteva funzionare secondo te?

La storia era inizialmente incentrata su Toru Rikishi, un personaggio davvero popolare: il rivale di Joe. Era particolarmente simile a Yuri di Megalo Box. Abbiamo iniziato a creare una storia a parte incentrata interamente su Rikishi, ma ci siamo resi conto che era davvero difficile crearne una completa al di fuori del manga originale. Se volevamo rispettare veramente i fan della serie e il manga, questa non poteva andare in porto. Abbiamo quindi iniziato sviluppando nuove idee e qui è nato Megalo Box.

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Come produttrice di TMS, su cosa ti sei concentrata maggiormente durante la produzione?

Ovviamente, questo è un gran progetto. Il 50esimo anniversario di Ashita no Joe… È un gran titolo per i giapponesi. Il mio lavoro è stato quello di mantenere l’idea e il tema originale, lo spirito del “non mollare mai” del personaggio.

Questo spirito, nonostante le differenze generazionali e i cambiamenti estetici, è qualcosa che i fan di questa serie possono condividere. La mia missione era quella di portare quell’atmosfera dentro Megalo Box.

Quanto hai trovato complesso questo ruolo?

Ovviamente, non volevamo che questo spettacolo diventasse una parodia della serie, ma avevamo bisogno di una storia unica che rispettasse l’originale. La chiave era uno sviluppo indipendente del Joe in Megalo Box dal Joe originale in Ashita no Joe, una cosa difficile per una persona giapponese, incluso me.

Essendo cresciuti conoscendo il personaggio, l’intera storia — naturalmente senza accorgersene, mentre si scrive, il personaggio si avvicina sempre di più all’originale. Abbiamo voluto rendere indipendente lo sviluppo, abbiamo speso un sacco di tempo discutendo di ciò con lo scrittore e il regista.

— Cosa pensi che abbia reso perfetta la tua squadra per questo tipo di spettacolo?

Sono stata nella produzione per dieci anni, ma questo è il mio primo incarico come produttrice. Ero determinata a lavorare con le migliori persone con cui lo avevo già fatto. Regista, direttore artistico e sfondi… Ho selezionato specificatamente le persone migliori che ho conosciuto durante la mia esperienza lavorativa.

Immagini Megalo Box
Hai un momento preferito della produzione, e hai un episodio preferito della serie?

Comparato a qualsiasi altra cosa, ho speso molto tempo e sforzi (e soldi!) in questo show rispetto a qualsiasi altro sul quale ho lavorato. Ho speso un sacco di tempo per lo sviluppo dei personaggi e sono veramente affezionata ad ogni momento.

Non è una scena specifica o altro, ma il personaggio di Sachio è quello a cui sono più affezionata. È un ragazzino in mezzo a tutti questi adulti, ma la sua presenza porta momenti luminosi all’intera opera.

— L’opera ha un’estetica brillante e inusuale, come una sorta di patina CRT, un filtro che dà un’aspetto retro. Cos’ha portato a questa decisione?

Abbiamo voluto dare un approccio nostalgico all’intera opera, dal disegno al background. Il direttore artistico, Jirō Kōno, è specializzato in questo. Questo show ha tirato fuori il meglio del suo talento. Questo è quello che volevamo, far si che sembrasse una VHS registrata dalla TV.

È stato eseguito in maniera impeccabile. Oltre l’originale Ashita no Joe, quali sono state le influenze visive maggiori di questo anime?

Questo anime è stato diretto da Yō Moriyama ed è veramente bravo a dare un aspetto nostalgico senza riferirsi a specifici momenti o film.

Ti piacerebbe farne altri? Vorresti mantenere lo stesso team per lavorare ancora insieme, magari per un film?

Per me, e per l’intero team questo è un anime importante. A proposito di una seconda stagione se mai dovesse succedere, vorrei che si mantenesse la stessa squadra.

Joe di Megalo Box

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