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Pop Team Epic: intervista a Kotarō Sudō

Intervista al regista di Pop Team Epic: la surreale, accattivante e selvaggiamente creativa commedia che ha posto sin dall’inizio di quest’anno le sue eroine Popuko e Pipimi sotto i riflettori.

Il regista Kotarō Sudō ha rilasciato un’intervista allo staff di Anime News Network riguardo lo show e il come sia diventato un fenomeno virale.

— Ha menzionato in interviste precedenti di aver giocato ad Undertale: la scena dove Pipimi accarezza Popuko e la sua testa si allunga è una reference al gioco. Di chi è stata l’idea di includere la scena nell’anime?

Sudō: Quella scena era nel manga originale e Ōkawa (l’illustratore) ama Undertale. Come ho già menzionato, anche io adoro la serie.

— Qual è il suo personaggio preferito in Undertale?

Sudō: Assolutamente Sans. È alquanto popolare in Giappone e spero che un giorno possa essere animato.

— Adattare un manga come Pop Team Epic all’anime non è impresa da poco. Come sono nate idee come BOBUNEMIMIMMI e l’adattamento a Hoshiro Girldrop?

Sudō: Avevo detto all’AC Department che potevano creare quello che desideravano e così è nato BOBUNEMIMIMMI.

— Sapeva già dal principio di voler avere due set differenti di voci per la parte A e la parte B?

Sudō: Originariamente, pensavo di far durare gli episodi 15 minuti, ma siccome le trasmissioni televisive ne ammettono un minimo di 30, ho deciso di dividere l’anime in parte A e parte B. Mi sembrava il miglior modo per usare le voci differenti dei doppiatori e fargli ripetere le stesse scene e frasi.

— Hellshake Yano è indubbiamente la più incredibile prodezza che siate riusciti a portare sullo schermo. Quante riprese ci sono volute per realizzarla al meglio e di chi è stata l’idea di costruirla in quel modo?

Sudō: In realtà, credo davvero che ci sia dietro molta pratica, sia prima di entrare in studio, che durante. Per non sforare i tre minuti della scena e renderla perfetta, i realizzatori si sono impegnati al loro massimo. Hellshake Yano esiste già nel manga, ma l’idea della scenetta e il succedersi dei fogli di carta è stata dell’AC Department.

— Alcune battute sono improvvisate, come Tomokazu Sugita che canta la propria ending al posto della canonica POPPY PAPPY DAY. Come avete integrato le voci improvvisate nello show?

Sudō: Sugita ebbe l’idea. Aveva iniziato a cantare Itsumo no ramen, che assomiglia molto a Born to Be Wild degli Steppenwolf. In background infatti, durante la ending, si può sentire una canzone simile. Abbiamo cercato il miglior modo per integrare improvvisate le voci nella serie e devo dire che ci siamo riusciti molto bene.

— Qual è la sua scena preferita dell’anime?

Sudō: La prima è il salvataggio a cura di Shōta Aoi, nell’ultimo episodio. La seconda è la scena dove io stesso vengo inquadrato e i doppiatori mi urlano contro.

Quando ha proposto l’idea ai doppiatori, come hanno reagito?

Sudō: Quando gliene ho parlato, le loro reazioni sono state “Non ho mai fatto una scena così fino ad ora”. In realtà, molti di loro non volevano farla.

Mascotte Pop Team Epic

Durante gli intermezzi, Pop Team Epic viene pronunciato sempre diversamente. Ha dovuto dare istruzioni ai doppiatori sul come usare la propria voce, magari indicandone la durezza o la dolcezza?

Sudō: Dopo aver registrato le parti principali, ho chiesto ai doppiatori di pronunciare Pop Team Epic in otto differenti modi. Non ho dato precise istruzioni, ma ho poi usato quelli che mi sembravano essere più d’impatto e riusciti.

— Secondo lei, cosa farebbero Popuko e Pipimi se venissero in America?

Sudō: Nell’episodio nove, sia del manga che dell’anime, si recano a New York. In modo similare, probabilmente si divertirebbero come sono solite fare, magari andando da Pink’s Hot Dog, a Los Angeles.

— Ha qualche messaggio per i fan di tutto il mondo?

Sudo: Non sappiamo se ci sarà una nuova serie, ma se il pubblico mai la vorrà, mi piacerebbe occuparmene. Per favore continuate a supportare l’anime.

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🔗 Fonte e Crediti

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