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Paidon: il nuovo manga di Osamu Tezuka frutto del lavoro di un’AI

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È, molto probabilmente, la notizia più discussa in questi ultimi giorni in Giappone e non, per tutto ciò che concerne il mondo del manga. Dopo 31 anni, il ritorno del Dio dei Manga, Osamu Tezuka, sulla rivista Morning. Il tranello è presto detto: si tratta del lavoro di un’intelligenza artificiale. Può una macchina far rivivere l’arte e lo stile di Tezuka? Ma soprattutto, questo progetto segnerà un passo indelebile per la storia del manga?

Può un’intelligenza artificiale diventare Osamu Tezuka?

Kioxia e il progetto TEZUKA2020

Kioxia è un progetto starburst partito dal conglomerato Toshiba, storica azienda giapponese specializzata in dispositivi elettronici e tecnologici, nato nel 2018. Il 18 Luglio del 2019 viene annunciato che Toshiba Memory Holdings Corporation (TMHC) cambierà definitivamente nome in Kioxia dal primo Ottobre dello stesso anno, venendo così ad includere ricavati e aziende sotto la Toshiba Memory e divenendo così un neonato colosso economico.

Come suggerisce il nome, Kioxia è una multinazionale incentrata soprattutto sulla computer memory, infatti il nome del progetto non è che una crasi della parola giapponese kioku (記憶), ovvero memoria, e della parola greca axia (ἀξία), che tradotta significa valore. Dal primo Ottobre, l’azienda ha iniziato a pubblicizzare i suoi piani specificando come essi fossero inerenti ad apparecchiature tecnologiche di elevata qualità ma che tutto dovesse garantire divertimento e innovazione.

La primissima iniziativa lanciata dal colosso è #FutureMemories, un progetto stabile che fa forza sul know-how che l’azienda ha nei confronti delle memorie. Il tutto si chiude con l’annuncio di TEZUKA2020, un progetto che vede come protagonista un’apparecchiatura tecnologica dall’intelligenza artificiale in grado di riprodurre lo stile del grandissimo mangaka ormai scomparso da 31 anni.

La resurrezione di Osamu Tezuka.
AI disegna una nuova opera per la prima volta dopo 30 anni.

La resurrezione di Tezuka?

Osamu Tezuka è il Dio dei Manga che ha saputo imprimere una forma d’arte giapponese che ha raggiunto la fama mondiale. Usando la memoria ad alta velocità e di grande capacità di Kioxia, le tecnologie avanzate di intelligenza arificiale creerarano memorie future a partire da immensi volumi del suo lavoro digitalizzato e porteranno per la prima volta la nuova opera di Osamu Tezuka dopo 30 anni.

Le parole di Kioxia sul progetto TEZUKA2020

La Tezuka Productions si è rivelata favorevole all’iniziativa lanciata da Kioxia. Ma come resuscitare il genio di Osamu Tezuka? Basta unire le forze, da quella umana a quella artificiale. Un programma deciso da Makoto Tezuka, il figlio di Osamu Tezuka nonché curatore di tantissimi degli omaggi rivolti al padre (ricordiamo Pluto di Naoki Urasawa), ha selezionato 65 opere tra le più iconiche del maestro. Tra i lavori scelti brillano di una luce particolare Black Jack e, soprattutto, La Fenice: rinomato lavoro di Tezuka lasciato incompiuto a causa della sua improvvisa scomparsa.

Tutte queste opere sono state filtrate ed analizzate dall’IA, attraverso un particolare memory chip, seguendo complessi algoritmi caratterizzanti ogni opera. L’intelligenza artificiale ha, quindi, assimilato precisamente lo stile del mangaka, le caratteristiche dei background e dei suoi personaggi, il modus operandi degli ultimi e anche l’atmosfera che emerge nelle opere dell’autore.

Inoltre il lavoro è stato coordinato da Satoshi Kurihara, professore alla Keio University e grande esperto di intelligenze artificiali e computer, da Hitoshi Matsubara, famoso consigliere tecnico del AI Toyko Lab e molti altri dietro di loro, coinvolgendo una vastissima mole di adetti ai lavori. Da quel momento in poi usciranno due video particolarmente importanti sul canale YouTube di Kioxia: un video introduttivo e un video, uscito il 26 Febbraio 2019, prima della pubblicazione del primo capitolo, che riassume l’esperienza vissuta.

TEZUKA2020: una fantasia avveneristica

Nel video in cui viene mostrato il Film Ufficiale di ciò che è stato TEZUKA2020 si entra nel dettaglio e si osservano aspetti mai indagati prima, lasciando spazio però, anche al tradizionale e duro lavoro del mangaka, in una perfetta commistione tra umani e macchine

Viene mostrata con chiarezza, la scrupolosa ideazione del personaggio e dell’ambientazione. Agli inizi del video appaiano dati sparsi, i quali dovrebbero rappresentare i limiti e le specificazioni di una trama generale: si intravedono i caratteri di “Grecia” (ギリシャ), di “nudo, spoglio” (裸), di “ibernazione” (冷凍睡眠) e moltissimi altri ancora. Dopo questa lunga sequela di ideogrammi, viene mostrata una consultazione tra Makoto Tezuka e i principali esponenti del progetto. Questa riunione è stata indetta allo scopo di confrontarsi con gli altri su un unico copione, nel quale risaltano in via generale le linee guida del manga (il sesso e il carattere del protagonista, il suo rapporto con il mondo, la storia e così via).

Ideare il protagonista è un lavoro impegnativo

L’ideazione del protagonista, del personaggio che accompagnerà il lettore per tutta l’avventura, non è mai cosa da poco e talvolta il lavoro risulta estremamente complicato per una persona sola, addirittura impossibile. Lo staff del progetto, riunitesi, è però riuscito a trarre qualche idea su come dovrebbe apparire l’individuo.

Ovviamente, ideare un personaggio significa concepire anche un universo in cui far muovere ed interagire quest’ultimo. Nel copione vengono presentati anche gli attributi essenziali che il mondo presentato nella nuova opera dovrà avere: sarà un realtà vera o immaginaria? Prenderà luogo nel passato o nel futuro? Ci sarà un’atmosfera ostile oppure no? La risposta a queste domande colpisce direttamente le accezioni del soggetto principale: così, dalla semplice fisionomia ed anatomia ricavata da una bozza del protagonista, si può dedurre il suo pensiero, la sua filosofia e la sua visione del mondo ma anche la realtà esteriore che gli gravita attorno.

Raffigurare il protagonista è altrettanto faticoso

Dopo aver scorto parte della trama, il video ci proietta alla creazione del personaggio vera e propria, trasponendo su carta ciò che è stato soltanto finora pensato. I risultati e gli effetti sono stupefacenti.
Uno studio sostenuto da moltissimi partecipanti ha letto ed analizzato accuratamente il vastissimo repertorio lasciatoci dal Dio dei Manga. Un compendio indecifrabile di personaggi, azioni ed emozioni.

Nel video spuntano i personaggi più memorabili ideati da Tezuka. Da Black Jack, a Hosuke Sharaku (Mitsume ga Tooru), passando per Pete e Il Capitano (La Nuova Isola del Tesoro). Shunsaku Ban e Ochanomizu, Michio Yuki (MW), Kimba, Kenichi Shikishima (Lost World) e moltissimi altri. Il compito sta nell’unire i diversi personaggi per formarne uno completamente nuovo. Mansione davvero complicata, perché difficile da gestire tra scelte ed algoritmi.

Ognuno di noi ha un tratto che lo differenzia dagli altri, e così è per i personaggi di Tezuka. I personaggi dell’autore spesso e volentieri prendono vita e diventano quasi palpabili. Scegliere in una commistione così articolata quali personaggi filtrare nel nuovo soggetto è davvero arduo. Il protagonista dovrà avere caratteri esclusivi ed impressivi. Dovrà apparire come mille altri personaggi per lo stile e le forme, ma dovrà essere una persona mai vista prima, completamente nuova, unica: un vero e proprio umano. L’intelligenza artificiale e il lavoro di squadra – aiutato da Kenichi Kiriki e Shigeto Ikehara – hanno fatto sì che venisse prodotto un personaggio inedito. Prima il viso, poi il corpo, i vestiti e poi i vari dettagli: il tutto partendo da personaggi già visti ed intravisti.

Questo è il risultato finale:

La scienza non deve dimenticare la natura e la umanità, mirando solo al progresso.

Da “Save the Glass Earth”, di Osamu Tezuka

Paidon: la palingenesi di Osamu Tezuka

Dopo estenuanti ore di progettazione ed ideazione, scambi di idee e sacrifici, degni di un’opera di fantascienza, è nato un nuovo personaggio: Paidon.

Il 26 Febbraio si è tenuta la presentazione dell’opera a cui hanno participato sia Makoto Tezuka che Tetsuya Chiba, il papà di un altro classico del manga, Rocky Joe. Nella conferenza è stata presentata l’intenzione editoriale e sono state mostrate molte delle pagine del primo capitolo. L’opera sarà breve e durerà pochi capitoli da quel che sembra, il che è giustificato dal duro lavoro che c’è dietro. Le pagine mostrate, però, sono straordinariamente evocative: l’inconfondibile stile di Tezuka sembra essere risorto. Sembra di avere tra le mani un’opera mai pubblicata dall’autore, ma, in realtà, è tutto lavoro di una macchina.

Queste sono state le parole di Makoto Tezuka:

Mi son sempre sentito triste quando i fan di mio padre mi dicevano che non avrebbero mai più letto e gustato nuove sue opere. L’intelligenza artificiale sta facendo il suo lavoro e sta creando esattamente il tipo di mondo, tecnologicamente avanzato, rappresentato con frequenza nelle opere di mio padre. Spero che questa tecnologia potrà venir applicata anche per la formazione di nuovi mangaka e che contribuisca allo sviluppo e alla diffusione di quell’arte inimitabile che è il manga giapponese nel mondo.

📖 Trama:

Tokyo, anno 2030. Un filosofo di nome Paidon gira per la città insieme ad Apollo, un uccellino robotico. Il protagonista, allontanatosi dalla società opprimente e progressista e divenuto senzatutto, si improvviserà detective ed inizierà ad indagare su alcuni efferati crimini.

Chi è Fedone?

Paidon ( ぱいどん) è il nome del nostro protagonista e il suo nome traslitterato dai kanji è un chiaro richiamo a Fedone. Fedone di Elide è stato un filosofo greco di cui si sono reperite pochissime notizie, spesso da fonti indirette come storici e studiosi latini. Tuttavia l’influsso del personaggio riecheggia nella storia siccome un dialogo platonico porta il suo nome. Il Fedone (Φαίδων) è uno dei dialoghi più ragguardevoli di Platone. Ambientato durante il suicidio di Socrate, il Fedone è incentrato sull’immortalità dell’anima e la palingenesi, ovvero la rinascita.

Attraverso l’onorevole morte di Socrate, Platone, sfruttando come narratore Fedone appunto, arrangerà un inno all’anima, arrivando a spiegare la sua immortalità. L’anima è il afflato trascendetale imprigionato nel corpo. Rifacendosi ai miti orfici e a Pitagora, Platone dirà che il corpo è la prigione dell’anima. Questa è impercettibile ed è strettamente collegata con il mondo delle idee, di conseguenza è immortale.

L’uomo saggio non ha paura della morte ma, anzi, vive per morire; vive sapendo di morire. La morte non è nient’altro che lo sfibramento del nostro corpo ma è anche innalzamento etereo dell’anima, che si libera e ricomincia il suo flusso. L’anima riempie l’individuo e lo alimenta, ma allo stesso tempo galleggia trasparente in un’indifferenza che ha del divino: è presente prima di noi e sempre ci sarà dopo di noi.

I punti sono presto collegati. L’anima di Tezuka è immortale: decontestualizzando la morale platonico-cristiana, l’eredità di Tezuka è immortale. Nonostante sia servita una macchina per portarlo di nuovo alla luce, senza il vastissimo repertorio e senza l’influenza del maestro impressa in ognuno di noi, Paidon non sarebbe mai potuto nascere. Da una parte il patrimonio lasciato da Osamu Tezuka e il suo estro artistico non scampariranno mai. Dall’altra, l’opera cristallizza la rinascita dell’autore, dopo 31 anni di silenzio. Il titolo dell’opera potrebbe non essere casuale.

La morte di Socrate, di Jacques-Louis David (1787)

Epitome dello Star System o arrogante presunzione?

Finalmente si deve come minimo citare l’impatto che l’idea di Kioxia ha avuto sull’opinione pubblica giapponese: TEZUKA2020 è un progetto utile, ingegnoso e generoso oppure ha varcato il solco, esagerando? Molti utenti hanno ritenuto il lavoro dell’IA come rappresentazione di una frontiera che per quanto avanguardistica non può competere con il genio umano. Altri hanno ritenuto Paidon la giusta e calibrata epitome dello Star System di Tezuka.

Lo Star System di Tezuka non è altro che l’estesissimo universo di personaggi creati dal maestro. Questi vengono talvolta riutilizzati in storie diverse e non è raro che ci siano dei soggetti che facciano apparizioni in titoli diversi. Tutto ciò ispirandosi chiaramente ad alcuni sistemi registici che si avvalgono spesso degli stessi attori. Paidon è una commistione opportuna oppure ha semplicemente rovinato l’eredità di Tezuka?

Dall’altra parte, i puristi dell’artista hanno sollevato diversi questioni su come la collezione di volumi e personaggi di Tezuka dovesse essere curata solo da Tezuka stesso. Il lavoro dell’intelligenza artificiale avrebbe quindi oltrepassato il limite, deturpando quella che era la filosofia di Tezuka e delle sue creazioni.

Parte dello Star System e alcuni dei personaggi più iconici creati da Tezuka: da Astro Boy a Hyoutan-Tsugi, passando per Ambassador Magma, Zaffiro, Hyakkimaru, Big X ed Acetylene Lamp.

Le macchine si andranno a sostituire ai mangaka?

Con Paidon si è osservato come anche un’IA riesca a riprodurre con una cura meticolosa il lavoro di artisti passati soltanto dal loro materiale lasciato. Leggendo le poche pagine che sono state presentate nella conferenza del 26 Febbraio, emergono precisamente alcuni principali caratteri della narrative di Tezuka. Un mondo futuristico immerso in un’ambientazione fantascientifica che ha dell’orwelliano e un protagonista che si “ribella” alla società.

E mentre è già stata chiarita l’intenzione di produrre una sorta di sequel di Paidon, ci si inizia a domandare se è così difficile creare una nuova opera di un artista scomparso. Oppure continuare un’opera lasciata inconclusa o che potrebbe rimanere incompiuta. Come ha affermato Makoto Tezuka, le macchine potrebbero rappresentare una parte del futuro editoriale del manga. Tutto ciò potrebbe favorire l’industria o finirebbe per eliminare la matrice umana del manga?

Il lavoro di Paidon ha trovato una giusta misura per calibrare sia il lavoro della macchina sia quello umano, ed è forse questo il canone più adatto per produrre nuovi manga. Sempre più pressante sarà l’incidenza delle macchine su uno dei sistemi di lavoro visceralmente più “umani”, ovvero il disegno. Moltissimi mangaka hanno iniziato a servirsi dei computer per disegnare intere opere o affinare alcune tavole, per esempio. La macchina, ovviamente, non deve eccedere e non deve assolutamente coprire l’estro e l’ingegno dell’uomo, che nell’arte esprime tutto se stesso.

Paidon è un passo avanti irreversibile ed ancora per anni si contesterà la sua appartenenza al compendio dei lavori di Tezuka oppure no. Possa piacere o non piacere come idea, il progetto per quanto faticoso, sembra essere stato un successo strepitoso. Makoto Tezuka e tutto il grandissimo staff dietro di lui hanno presentato un’idea innovativa, facilmente versatile a programmi futuri. Ci attenderanno nuove opere di Tezuka? Una conclusione al capolavoro incompiuto di Tezuka, ovvero La Fenice? Vedremo resuscitare qualche altro artista, come Fujiko F. Fujio, uno dei due papà di Doraemon? Oppure vedremo facilitati i lavori per molti mangaka in sospeso o a rilento con le loro opere?

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