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Detroit Metal City: è nata una nuova stella del metal!

Detroit Metal City locandina

Indice contenuti

Satsugai satsugai seyo
satsugai satsugai seyo
(UCCIDI! UCCIDI! UCCIDI! UCCIDI!)
omoide wo chi ni some teyare
satsugai satsugai seyo
satsugai satsugai seyo
(UCCIDI! UCCIDI! UCCIDI! UCCIDI!)
mirai nado chi ni some teyare” 
Ritornello della canzone “Satsugai” dei DMC

Fra tutti i generi musicali ad oggi in circolazione, il metal è indubbiamente fra quelli di cui se ne parla di più… MALE!

Un genere da sempre gravato da accuse di fomentare condotte antisociali nei più giovani, di istigare violenza e persino di avere influenze di sette pagane. Cosa c’è di vero e cosa di falso? … una cosa è certa: in Detroit Metal City non troverete niente di tutto ciò.

Come tutto ebbe origine

Avreste mai pensato che si potesse realizzare un manga sulla corrente musicale dell’Heavy Metal?

Ideato dal mangaka giapponese Wakasugi Kimonori, il manga seinen di stampo umoristico è stata pubblicata dal colosso dell’editoria Hakusensha (Berserk) serializzata tra il 2005 e il 2010 sulle pagine del settimanale Young Animals.

Un adattamento animato prodotto dallo Studio 4°C è andato in onda sull’emittente TBS a partire dall’8 agosto 2018, composto da 12 episodi OVA della durata circa di 13 minuti ciascuno e disponibili anche da noi coi sottotitoli in italiano su VVVVID, che ne detiene i diritti streaming.

Nello stesso anno viene proiettato al cinema l’omonimo film, con la regia di Toshio Lee e la sceneggiatura firmata da Mika Omori.

Il Manga in Italia

Pubblicato per la prima volta nel nostro paese dalla Planeta De Agostini, la serie si interromperà con l’uscita del 6° volume, causando malcontento tra i fan che avevano iniziato a leggere l’opera. Sarà solo grazie alla linea editoriale della Goen, gruppo RW Edizioni, che il manga tornerà in commercio con una nuova ristampa di tutti e 10 i volumi (con non poche difficoltà).

Trama e Sviluppi

Soichi Negishi ha un grande sogno nel cassetto: sfondare come musicista del genere pop svedese e shibuya-kei, le sue due più grandi passioni. Decide così di abbandonare la sua modesta vita di aiuto agricolo a gestione familiare nella prefettura di Ōita per trasferirsi nella grande metropoli di Tokyo e completare il percorso di studi all’università. Qui conoscerà Yuri Aikawa, per la quale prenderà una bella cotta e che come lui condivide l’amore per lo swedish pop e Shibuya-kei. Sempre in ambiente accademico, stringerà amicizia con Hideki Saji, entrambi accomunati dalla passione per la “buona musica.”

Il tempo passa e l’evoluzione del suo sogno si trasforma in tragedia: egli infatti non ben consapevole delle clausole imposte dell’etichetta discografica che lo recluta, firma un contratto in cui gli si chiede di interpretare i panni del malvagio frontman Johannes Krauser II, vocalist e anima di Detroit Metal City (DMC), gruppo band in rapida ascesa nel panorama underground indie giapponese.

Caratterizzato da un sound potente e graffiante, l’imperatore del male (come ribattezzato dai fan) è decisamente un animale da palcoscenico. La trasgressione e la volgarità di movenze e testi, un’accozzaglia di turpiloquio, sono tali da creare una profonda spaccatura sulla dualità che intercorre tra Soichi e il suo alter ego, che sembra essere uscito da una caricatura.

Come può una persona che fino a poco tempo prima conduceva una vita spensierata da nerd sfigato, diventare colui che ha la fama di aver massacrato il padre e violentato la madre?

Qualunque sia il segreto del suo successo, su una cosa non vi sono dubbi: è un genio incompreso. Incompreso nella vita ordinaria come Soichi Negishi, ma amato come Johannes Krauser II.

Quando si alza il sipario la scena è tutta sua. Folle oceaniche in delirio disposte a tutto pur di assistere ai suoi concerti dal vivo e vederlo realizzare la famosa Krauser Teeth Guitar, un assolo di chitarra che esegue nientemeno che con i denti!

La sua popolarità tra i più giovani è infatti alle stelle, al punto che sono nate su internet alcune leggende metropolitane che raccontano di come alla nascita abbia spedito la madre all’inferno. Oppure che sarebbe capace di violentare 11 donne al minuto o che abbia inventato tutte le droghe al giorno d’oggi esistenti.

In più di un’occasione rischierà di essere arrestato per oltraggio a pubblico ufficiale e disturbo della quiete pubblica, tra i fan increduli che lo riprendevano col telefono.

Il suo look painting ricorda molto da vicino un’altra nota (e vera) band statunitense di matrice hard rock: I Kiss, a cui con molta probabilità l’autore si è ispirato per la realizzazione del manga/anime.

Cosa ha funzionato ✅

Reparto musicale di prim’ordine, in linea con la tematica e d’atmosfera. Memorabile l’opening “Satsugai” (Uccidi) e la ending pop “Warui koibito”.

Caratterizzazione eccellente, adeguata al tipo di storia raccontata, che gioca sul perenne conflitto su ciò che traspare dai nostri comportamenti a quello per cui vorremmo essere ricordati.

Scelta azzeccata adottare il formato short da 5 minuti ad episodio, al contrario una lunghezza maggiore avrebbe potuto appesantire la narrazione.

Cosa non ha funzionato❌

Troppo ripetitivo. Nessun climax, nessuno sviluppo.

Tecnicamente mediocre, animazioni e disegni votati al risparmio.

Considerazioni finali

La trasposizione animata ripercorre con fedeltà i primi 2 volumi (di 10) del manga, pertanto la storia dell’anime non è che un “assaggio” di un’opera certamente valida, ma che tende a soffrire di una certa ripetitività di fondo a causa di una struttura episodica altalenante che stenterà a decollare. Ma in fondo è il risultato che conta, no?

Come si ride di gusto in Detroit Metal City è oggigiorno raro negli anime. Tra cambi di registro repentini ed equivoci di cui si renderà protagonista il nostro eroe, la potenza espressiva di alcune scene è assolutamente devastante.

Esilarante come pochi, l’opera è anche un velato strumento di critica alla società contemporanea per il modo di etichettare le persone da come vestono o come si comportano.

Una serie “Detroit Metal City” che vive di stereotipi e ne fa vessillo orgogliosamente, senza vergognarsi, senza prendersi troppo sul serio.

Siate aperti di mentalità, se non volete fare la fine del “maiale del capitalismo”.

Andate in pace inferno!

GO TO DMC!

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