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Cursed by light: il secondo film di Seven Deadly Sins

cursed by light

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Il 2 luglio è uscito in Giappone “The Seven Deadly Sins: Cursed by Light”, il secondo film tratto dal manga di Nakaba Suzuki (titolo originale 七つの大罪, Nanatsu no taizai). In Italia è sbarcato su Netflix l’1 ottobre 2021 ed era una delle attese uscite dell’autunno. Il film, diretto da Takayuki Hamana e scritto da Rintarō Ikeda, porta sullo schermo una storia originale dell’autore del manga, collocando gli eventi tra l’episodio 23 e 24 dell’ultima stagione dell’anime.

La trama

“La Guerra Santa è fatta per non finire mai.”

Si fa quindi un passo indietro rispetto all’epilogo dell’episodio 24. Sei mesi dopo la sconfitta del re dei demoni, Meliodas e Elisabeth intraprendono un viaggio prima di convolare a nozze, durante il quale incontreranno Zeldris, fratello di Meliodas, e la compagna Gelda. Nel contempo fervono i preparativi per altre attesissime nozze, quelle tra King, il re delle fate, e Diane, la regina dei giganti, che dei sette peccati capitali rappresentano rispettivamente  l’accidia e l’invidia.

I piani di entrambe le coppie vengono stravolti dallo scoppiare di nuovi e inaspettati conflitti in tutta Lioness ad opera di giganti e fate che sembrano essere soggiogati da uno strano potere. La loro missione si palesa dalle parole che ripetono in continuazione: “Dobbiamo punire i sette peccati capitali e quelli che con loro hanno interferito nella Guerra Santa”. Giganti e fate sono stati piegati dal potere ipnotico di Dahlia, il secondo re delle fate, e dalle potenti armi fornite da Dubs, mastro artigiano dei giganti. I sette peccati capitali vengono chiamati in causa per impedire la totale distruzione dell’intero regno. Il loro intervento porterà alla luce il vero colpevole del nuovo attacco.

Considerazioni e perplessità

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La trama può sembrare interessante ad un primo sguardo, ma quello che in realtà manca è un vero e proprio movente alla rivolta, senza contare che i sette peccati capitali hanno preso strade diverse e sono rimasti in sei dopo la morte di Escanor. Le battaglie non sono particolarmente ardue e anche il finale manca di mordente. Non si crea quella tensione e manca quella tenacia che invece ha permeato le stagioni della serie animata, così come il primo film intitolato “Prisoners of the Sky”.

In sostanza, non succede nulla che vada a cambiare le carte in tavola o che dia un valore aggiunto a quanto già visto in precedenza. I protagonisti scesi in campo sono Meliodas, Zeldris, e il loro legame fraterno che li porta ad allearsi nonostante la rivalità. Anche questo punto, però, non viene particolarmente approfondito e si spiana molto facilmente. I peccati capitali rimasti e i cavalieri sacri sono abbastanza sullo sfondo. Manca quel senso di unione e sostegno che ha permesso alla squadra di Meliodas di non demordere mai, e forse per questo non è ben chiaro l’obiettivo di questo nuovo film.

Prossimamente

Ora attendiamo il 10 novembre, data della nuova rivelazione su questa serie da parte di Nakaba Suzuki. Ricordiamo inoltre che l’autore ha da poco iniziato un nuovo manga che fa da sequel a Seven Deadly Sins, dal titolo Mokushiroku no yonkishi (黙示録の四<騎士lett. “I quattro cavalieri dell’apocalisse”).

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kazutora hanemiya

Kazutora Hanemiya

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