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Cosplay: fenomenologia di un successo internazionale

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Che cos’è il Cosplay?

Con questo termine entrato nel linguaggio comune negli anni, si sottintende la pratica di indossare e identificarsi in un personaggio di fantasia e/o reale imitandone gesti e comportamenti, unito ad un outfit che ne riprende fedelmente lo stile. Dall’unione delle parole costume e play, si forma la parola macedonia cosplay.

Origini del Cosplay

È opinione comune che il movimento, dietro al quale si sono gettate le fondamenta di quello che sarebbe diventato il cosplay, abbia avuto i natali in Giappone. Tesi rispedita al mittente secondo invece le ricostruzioni storiche, che indicano come patria del kosupure (コスプレ) gli Stati Uniti d’America, nel lontano 1939.

Il “padre” del cosplay sembrerebbe essere un certo Forrest J. Ackerman: nome importante, perché grazie a lui si deve la coniazione del termine “sci-fi” per definire il genere fantascientifico di un’opera. Inoltre, nella sua carriera, è stato agente letterario di grandi esponenti di primo piano della letteratura mondiale di fantascienza: Ray Bradbury, Isaac Asimov, A.E. van Vogt, Curt Siodmak e Ron Hubbard.

Ad Ackerman, in coppia con Myrtle R. Douglas (Morojo) viene riconosciuto l’essere stati la prime persone (documentate) a travestirsi indossando quello che loro chiamavano il “futuristicostume”, un completo tratto dal film La vita futura di William Cameron Menzies durante la World Science Fiction Convention.

Soltanto sul finire degli anni ’70, si formò il concetto di “cosplay” alla giapponese, neologismo coniato nel 1984 dal reporter Nobuyuki Takahashi. L’exploit si verificò circa 10 anni dopo, nel 1995, dopo il successo internazionale avuto dalla serie anime dello studio d’animazione GAINAX, Neon Genesis Evangelion.

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Cosplay in Italia: numeri e fatturato

Non è stato il mondiale di calcio 2006 l’unica occasione in cui l’Italia è salita sul tetto del mondo.
Prima ancora, nel 2005, si è distinta al World Cosplay Summit sbaragliando le altre nazioni in gara e vincendo il prestigioso riconoscimento all’evento annuale dedicato al cosplay allestito per promuovere lo scambio internazionale attraverso la cultura giapponese.

L’edizione 2005 infatti, è stata vinta da Giorgia Vecchini, Francesca Dani e Emilia Fata Livia. Stesso risultato accadrà nuovamente nel 2010 e 2013.

E’ importante sottolineare come il nostro paese continui ad avere un trend in costante crescita da metà degli anni ’90, periodo in cui iniziò a diffondersi il fenomeno fra i più giovani. Da allora, è stato un escalation senza precedenti.

Secondo Jfc, una società specializzata in indagini di mercato sul turismo, nel 2017 il fenomeno cosplay in Italia ha portato alle casse dello stato un afflusso economico di ben 147 milioni di euro.

“In forte maggioranza femminile (83,3%) e con 24 anni e 8 mesi di età media, i cosplayer italiani sono in prevalenza residenti in Lombardia. Cosplayer che partecipano in media a 4,7 eventi all’anno e che spendono circa 113 euro per realizzare il loro costume, ma che in alcuni casi sostengono una spesa anche superiore ai 600 euro per il singolo travestimento.”

– Massimo Feruzzi, amministratore unico di JFC e responsabile della ricerca.

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