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Asadora!: la ragazza nel cuore della tempesta

Indice contenuti

Introduzione

Asadora!“: il nuovo manga di Naoki Urasawa, uno degli autori più celebri grazie alle sue storie avvincenti e mai banali. Sicuramente un’opera diversa dalle precedenti. Il mangaka cerca di inquadrare la trama in maniera differente, rendendola un vero e proprio documento storico.

📖 Trama

Asa Asada, chiamata così proprio perchè nata in mattinata (Asa=朝=mattina), è una bambina alquanto vivace nonchè protagonista di “Asadora!”. Viene spesso confusa con le sue sorelle più grandi Muzuki, Satsuki e Yayoi: tutti nomi bellissimi secondo la ragazza, a differenza del suo.

La storia comincia con un breve flashforward. Nel 2020, proprio l’anno delle Olimpiadi di Tokyo, una figura che sembra essere fuoriuscita da un film di Godzilla minaccia la tranquillità dei giapponesi. Successivamente Urasawa esegue un salto nel passato: ci troviamo nella Nagoya del 1959, in un periodo dunque post-bellico.

La trama ci mostra quelle che sono divenute oramai le giornate tipiche di Asa, fra un evento e l’altro la bambina cerca sempre di mantenere la sua espressione solare, il che si contrappone con l’introduzione, in cui è ben visibile quello che sembra essere un tifone.

Un giorno, la giovane nota per puro caso un individuo apparentemente losco svignarsela da una finestra portando con sé una sacca piena di oggetti “rubati”. Cominciando a dare l’allarme, la bimba sarà in seguito rapita dall’uomo e portata in un magazzino. Qui i due si conoscono meglio, approfittando di un blackout improvviso: la figura che in un primo momento pareva un ladruncolo è in realtà un ex-pilota di aerei d’assalto della Seconda Guerra Mondiale.

Il rapporto fra i due andrà mano a mano ad intenerirsi. A seguito di quest’incontro, Asa Asadora intraprenderà la carriera da pilota, seguendo le orme di quello che oramai era divenuto il suo punto di riferimento.

🇯🇵 2020: le Olimpiadi di Tokyo

Che belle sono le Olimpiadi, un evento a livello mondiale dove atleti provenienti da ogni paese si sfidano in molteplici gare sportive. Bella è stata anche l’idea di Urasawa, infatti l’autore decide di inserire nella sua nuova storia un episodio proveniente dal futuro, che non si è ancora verificato, inserendolo in uno scenario del tutto apocalittico (speriamo però che ciò non porti iella).

All’interno dell’opera è presente un ragazzo: Sho-chan (chiamato così dalla protagonista), un personaggio dal fare molto convinto e determinato. Lo vediamo per la prima volta correre fra i casolari di Nagoya nel bel mezzo della tempesta. Egli viene in seguito notato da Asa, la quale decide di affiancarsi temporaneamente a lui nella corsa.

Se c’è una cosa che il ragazzo “odia”, è quella di essere battuto o in un qualche modo essere sottovalutato da Asada; nonostante infatti Sho abbia un talento naturale per raggiungere il titolo di podista, la nostra piccola protagonista non è da meno. Capiamo subito però che fra i due vi è una stretta amicizia (e chissà, forse in futuro potrà evolversi in un qualcosa di più). Resta il fatto che già mi immagino una possibile scena in cui il ragazzo, oramai divenuto adulto e un partecipante delle Olimpiadi, si prepara a scattare per i 100 metri davanti agli occhi di tutto il mondo, mentre la nostra piccola (grande) Asa sventaglia un grosso manifesto per celebrare l’inizio dei giochi a bordo del suo aeroplano.

🌪 “The man who invokes the storm”

Sappiamo che Urasawa ha un debole per la musica, una passione talmente sviluppata che ha deciso di introdurla persino nei manga (nonostante questa non si possa sentire). “The man who invokes the storm“, il pezzo musicale che compare in “Asadora!“, non è il primo brano che vediamo nelle opere dell’autore. In questo ambito possiamo citare ad esempio “20th Century Boys“, dove il mangaka inserisce delle vere e proprie citazioni in ambito pop/rock (lo stesso Kenji Endo si è ispirato al conosciuto musicista pop giapponese dal nome omologo).

La canzone, precisamente “L’uomo che invoca la tempesta“, è apprezzatissima dalla nostra giovane pilota. Purtroppo, però, Asa non è mai riuscita ad ascoltarla per intero: sia ad inizio manga, nel momento in cui incontra il ragazzo con la macchina, sia durante il suo rapimento nel magazzino.

Questo dettaglio crea una piccola analogia con “20th Century Boys“. Nell’opera citata, infatti, il protagonista Kenji sogna da sempre una vera e propria chitarra per poter strimpellare qualche nota qua e là. Il messaggio lanciato da Urasawa è piuttosto evidente: la musica contiene più di mille parole, ha sempre significati differenti e ciò non è determinato in base ai suoi generi. Vi è una forza misteriosa che spinge i personaggi dei suoi manga ad andare avanti e a guardare in faccia la realtà.

✈️ The hero of the skies

Come già detto, “Asadora!” è ambientato in un’epoca fragile, di povertà. Nel 1959 il Giappone era da poco uscito dalla Seconda Guerra Mondiale, un conflitto che, come ben sappiamo, provocò enormi versamenti di sangue e povertà in tutto il mondo. Urasawa non perde mai l’occasione di citare eventi storici nelle sue storie e benchè meno i particolari che li caratterizzano. Quella di Asa Asada è una vera e propria Odissea storica, un viaggio tra passato e presente.

La figura dell’ex-pilota (Kasuga), un personaggio che fino ad ora non si è mai lasciato troppo andare al sentimentalismo, potrebbe rappresentare uno dei personaggi meglio descritti da Urasawa. L’evoluzione del suo rapporto con la ragazzina va man mano ad intenerirsi: partito nel peggiore dei modi, la sua storia verrà in seguito rivelata così come la sua enorme determinazione ed il suo coraggio.

Una licenza per guidare un aeroplano. Questo è tutto ciò che gli serve, un brevetto per volare via nei cieli azzurri di una terra nuda e povera. Per farlo, però, Kasuga necessita di denaro, un qualcosa di fin troppo prezioso per un uomo a cui è stato sottratto tutto.

☈ Il pianto del tifone

Una biografia, una storia che si dirama sulla base di eventi storici realmente accaduti; mancava solo una cosa tipica del maestro Urasawa, un qualcosa di misterioso e stravagante, un dettaglio che doveva fare rabbrividire il lettore: un fattore irreale.

Appena il tifone cessa, Asa e Kasuga escono all’esterno per controllare la situazione, ma il panorama è drastico, Nagoya è ridotta in macerie e tutti i casolari a pezzi. Ciò però non è nulla in confronto a quello che i due protagonisti stanno per osservare: dinanzi a loro, in mezzo al disastro, un’enorme orma di una gigantesca creatura è impressa.

Un colpo di scena allucinante, a parer mio alquanto somigliante al genere di tensione che troviamo anche in Pluto, legata ai misteriosi omicidi. La trama va avanti e sempre più indizi vengono a galla: altre prove dell’esistenza dell’apparente mostro, uomini appartenenti ai servizi segreti. Ciò che notiamo è di come questo strano avvistamento trasporti improvvisamente la ragazzina e l’ex-pilota nel bel mezzo di un’indagine top-secret. Che cos’è questa creatura? Quali sono le sue origini?

📌 Conclusione

Per concludere queste mie personali prime impressioni definirei “Asadora!” un’opera ben pensata. È ancora presto per dare un giudizio completo, essendo la trama arrivata solamente al capitolo 19. Lo stampo è molto simile ad altre creazioni dell’autore ma allo stesso tempo molto differente, è proprio questa imprevedibilità e questa sua magnifica creatività che fanno di Urasawa uno dei mangaka più validi. Continuerò a seguire le vicende di Asa Asada con estrema curiosità, e, ovviamente, non vedo l’ora che queste arrivino anche in Italia.

Asa Asada, 17 years old. From the sky, her grand return.

Comments

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  1. Non ho ancora cominciato Asadora!, ma sicuramente lo farò quando l’opera uscirà anche qui in Italia. Di Urasawa non ho letto granchè, se non Monster e 20th Century Boys e volevo chiedere un piccolo parere: se dovessi scegliere fra Yawara o Happy, quale consiglieresti/e? Grazie.

    • Ti ringrazio prima di tutto per aver letto le mie prime impressioni. Concordo con te, quando l’opera uscirà in Italia mi precipiterò ad acquistarla immediatamente. Venendo ora ai consigli: Monster e 20th sono praticamente i pilastri di Urasawa, il grosso l’hai letto in pratica e spero ti siano piaciuti; fra Happy! e Yawara! comunque a me è piaciuto di più Happy!. Chiariamoci, sono entrambi due validissimi spokon, ma essendo l’ultimo uscito dopo il primo citato, è sicuramente più “ricco” stilisticamente. Senza nulla togliere a Yawara!, ma Happy! l’ho apprezzato tantissimo.

      P.S. hai mai pensato di leggere anche altre sue opere come Billy Bat, Master Keaton o Pluto?

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