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Otaku’s Journal Consiglia: Enidewi – Eniale & Dewiela

Enidewi recensione cover

Indice contenuti

Cos’è Otaku’s Journal consiglia?

Otaku’s Journal Consiglia è una nuova rubrica che abbiamo ideato per proporre manga che sono stati licenziati in Italia e che sono ancora in prosecuzione o perle poco conosciute. Ovviamente, tra i manga in prosecuzione sono esclusi quelli più famosi o che hanno tantissimi volumi. Attenzione, gli articoli di questa rubrica anche se possono sembrarlo non sono recensioni dato che sono molto più corti e non possono prendere in considerazione alcuni lati del manga. Ovviamente, questo non vuol dire che valgano meno di una recensione, anzi, sarebbe più corretto dire che sono due cose distinte.

Detto questo, vi auguriamo una buona lettura!

Enidewi box

Enidewi – Eniale & Dewiela

La trama

Eniale è un angelo, Dewiela un demone, due entità completamente opposte, ma che condividono un vizio: immischiarsi nelle faccende degli umani. Tra le due è sempre guerra aperta per le faccende più disparate: la salvezza/condanna di un’anima, la trousse dei trucchi o un orecchino perso.

Introduzione

Nonostante questo sia il primo manga in assoluto scritto da Kamome Shirahama, pubblicato per la prima volta nel 2012, è arrivato da poco in Italia, dopo quel capolavoro di Atelier of Witch Hat. Personalmente l’ho comprato principalmente perché adoro le serie finite, soprattutto quelle raccolte in box da collezione.

La serie è composta di tre volumi in formato standard (tankobon) pubblicati da Panini Comics, sotto l’etichetta Planet Manga e raccolti in un unico box da collezione, anche se possono essere acquistati individualmente.

Enidewi volume 1 cover

Perché consigliarlo?

La storia decisamente originale

Partiamo dal presupposto che questo manga non centra nulla con Atelier of Witch Hat, se non per il fatto che in entrambi la protagonista o, in questo caso, le protagoniste sono appunto donne. L’autrice ha spiegato il come mai di questa scelta (riferita però all’altro manga) in un’intervsta che abbiamo tradotto e che potete trovare qui.

Enidewi pagina volume 1

Ritornando a noi, la storia è decisamente originale e divertente. La cosa che mi ha stupito di più è la sua scorrettezza o almeno per gli standard italiani, perché non credo che la religione in Giappone sia un tabù o almeno non quanto in Italia. La storia è piena di riferimenti ad alcune religioni, decisamente interessanti, soprattutto su quelle orientali. L’idea di portare angeli e demoni nel mondo moderno non è del tutto nuova, ma in questo caso è eseguita divinamente, la storia è genuinamente divertente e scorre decisamente bene. Alla fine per me il punto centrale di questo manga non è la storia, ma sono i disegni. Quello che mi è rimasto stampato in testa, più che la caratterizzazione dei personaggi o la storia, sono le tavole, senza togliere nulla agli altri due.

Disegni semplicemente spettacolari

A mani basse, i disegni di questo manga sono decisamente spettacolari. La maggior parte delle tavole si concentrano completamente sui personaggi le cui proporzioni sono ottime. Penso che una cosa importante per far si che dei disegni siano considerati davvero buoni è che la qualità rimanga costante e la cosa non è del tutto scontata. Le protagoniste incarnano l’ideale di angelo e demone in chiave decisamente moderna. Capelli ricci e biondi aureola e viso tondeggiante dalle punte dolci per l’angelo Eniale, mentre capelli lunghi neri, viso allungato e profilo affilato per il demone Dewiela. Vestiti morbidi e bianchi per la prima, mentre cuoio nero per la seconda, insomma il ruolo delle due è palese già al primo impatto.

Enidewi pagina volume 1 - 2

Rispetto ad Atelier of Witch Hat è decisamente evidente, ma è interessante vedere l’evoluzione dello stile della sensei, che migliora in maniera impressionante.

Conclusioni

In realtà non c’è molto da dire riguardo a questo manga, è veramente leggero, genuinamente divertente, ma penso che il pubblico a cui è diretto è quello dei collezionisti, soprattutto per il box, molto carino. Non mi sento di consigliarlo per la trama, quanto per i disegni o per il fatto che sia il primo manga della sensei Shirahama.

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