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Kizumonogatari: analisi

Indice contenuti

Kizumonogatari

Questa è la prima serie che andremo ad analizzare, dato che, per ordine cronologico, si pone all’inizio di tutta la linea temporale.

Diretti da Tatsuya Oishi e prodotti dallo studio d’animazione Shaft, i tre film sono stati proiettati tra il 2016 ed il 2017. Adattano il terzo volume della light novel e narrano degli eventi accaduti durante le vacanze primaverili, dal 25 marzo fino all’8 aprile.

Trama

È la storia di Araragi, studente dell’ultimo anno delle scuole superiori, sopravvissuto ad un incontro paranormale con un vampiro.

Da qui, inizieranno a susseguirsi eventi che trascinano il protagonista in un vortice pieno di misteri, dove le paure e le incertezze delle persone che lo circondano avranno un impatto decisivo su tutta la narrativa. Un insieme di storie, il cui scopo principale è comprendere se stessi.

 

Tekketsu-Hen: Capitolo del sangue di ferro

 

Nekketsu-Hen: Capitolo del sangue bollente

 

Reiketsu-Hen: Capitolo del sangue freddo

25 marzo: l’incontro con Hanekawa

Si erano sparse delle voci sull’apparizione di una bellissima vampira dai capelli dorati, talmente ammaliante da poter gelare il sangue semplicemente con uno sguardo. Questa è la storia di come Araragi-Kun, il nostro protagonista, smise di essere un semplice e comune umano.

Scambio di sguardi, due figure all’apparenza diametricalmente opposte.
Sullo sfondo il liceo Naoetsu. Lui, chiuso, solo, privo di aspettative e deluso dalle proprie scarse capacità di interazione. Lei, in cerca di qualcosa, qualcuno, un modo per evadere dalla propria realtà.

È un incontro “strano”, imbarazzante per certi aspetti. Hanekawa si dimostra fin da subito una ragazza perspicace, il suo intuito la porta a voler stringere i rapporti con Araragi, una persona socievole, “alla mano” – come lo definisce lei stessa – che però preferisce rimanere da sola.

Sono le parole di Araragi. Lo dice mentre distoglie lo sguardo, chiaramente non è ciò che vorrebbe realmente, ma è una scusa a lui comoda per difendere la sua scarsa fiducia in se stesso. I rapporti interpersonali influenzano molto la vita di un individuo, ma è anche vero che l’essere umano non può vivere senza relazionarsi con qualcuno. Araragi lo sa bene, ed è per questo che alla fine, a modo suo, rimane soddisfatto da questo incontro.

Difficoltà adolescenziali a parte, è proprio Hanekawa ad avvisare Araragi della diceria che si sta diffondendo in città. La notizia di una possibile apparizione di un vampiro non dovrebbe destare molto interesse e infatti Araragi fatica a credere a quelle parole. Scettico di natura com’è, preferisce rimanere con i piedi per terra, al contrario di Hanekawa, che quasi ci spera.

L’ordinario annoia i più colti? Potrebbe essere, ma fatto sta che di ordinario in questa storia c’è veramente poco.

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25 marzo: scena rossa

Sangue. Un vampiro per vivere ha bisogno dell’energia fornitagli da un altro essere, in modo da ripristinare il proprio flusso vitale e prolungare così la propria esistenza nel corso degli anni. Questo è ciò che ci viene fornito dalla mitologia di queste creature, che, per certi aspetti, rimangono fedeli anche nell’opera di Nisio.

Per un vampiro sembra quasi logico pensare che un’entità inferiore, come un essere umano, debba aiutarlo e servirlo. La richiesta della creatura pare inizialmente un comando, un ordine. Tuttavia, nel notare l’indecisione del ragazzo, che lentamente indietreggia in preda all’ansia, l’espressione del vampiro muta e la disperazione prende il sopravvento.

Morire spaventa anche un essere vissuto per più di 500 anni. Questa visione rimarrà impressa nel cuore del protagonista, chiamato ora a prendere una decisione, la più importante della sua vita.

La difficoltà, per Araragi, è piuttosto chiara: combattere contro il proprio istinto. Essendo una persona che non si tira indietro nel momento in cui qualcuno ha bisogno di aiuto, rischia che il prezzo da pagare questa volta sia troppo alto.

Si parla della propria vita, rinunciare alla sua per salvare quella di uno sconosciuto. Folle? Eppure anche nella realtà ci sono persone che quotidianamente mettono a rischio la propria vita per aiutare il prossimo. Sono scelte che uno compie, consapevole di come potrebbe finire.

Araragi, dopo un lungo monologo, decide di sacrificarsi per salvare il vampiro. Da questo atto inizia la vera e propria storia di Monogatari.

Differenza con la light novel

La differenza riguarda il luogo ed il modo in cui Araragi incontra il vampiro, o per essere precisi, ciò che ne rimane: un corpo mutilato, completamente privo di arti e incapace di rigenerarsi.

Nella novel, l’incontro avviene sotto la luce di un lampione. A differenza del film, che per un fattore puramente estetico e scenico, lo ha spostato all’interno di una stazione metropolitana – luogo classico, dove moltissimi altri autori hanno fatto sbocciare l’aspetto paranormale nella propria opera.

28 marzo: Kiss-Shot Acerola-Orion Heart-Under-blade

Brucia. I raggi del sole non sono mai stati così caldi, così letali. Per un vampiro normale significherebbe morte certa, ma non per un sottoposto di Kiss-Shot, il quale, si andrebbe ad inserire in un ciclo infinito tra la vita e la morte. Il dono di possedere una rigenerazione quasi istantanea è ciò che differenzia meglio il potenziale tra colei che viene considerata “divina” ed un comune vampiro.

Araragi non è morto, è stato scelto per compiere un lavoro: Recuperare gli arti mancanti di Kiss-Shot e riportarla a pieni poteri. Infatti, quello che salta subito all’occhio, è l’aspetto fisico del vampiro, mutato in quello di una bambina. Il poco sangue del ragazzo è bastato solo a portarla in uno stato precario, sopravvivendo al peggio, ma privandosi della propria autosufficienza, in attesa di ritornare in possesso dei suoi arti.

Per far ciò, Araragi è diventato un suo sottoposto, un atto non propriamente comune per queste creature, che trasformano la persona scelta in un vampiro, donandogli tutte le caratteristiche tipiche della specie. Portare a termine questo compito, garantirebbe al ragazzo la reale possibilità di tornare ad essere umano, volontà, che per vari motivi, combacia con i piani di Kiss-Shot.

Ma come può Araragi riuscire a sconfiggere tre specialisti che hanno dato filo da torcere persino ad un vampiro leggendario? Riducendolo, tra l’altro, in fin di vita?

La chiave pensata da Kiss-Shot è semplice. Lei attribuisce la propria sconfitta ad un fattore puramente casuale, avendo in primis, abbassato la guardia e sottovalutato i tre.

Per garantire la vittoria ad Araragi, ritiene sufficiente fargli affrontare uno specialista alla volta. In quanto sottoposto creato da un essere del suo “calibro”, Araragi è molto più che un semplice vampiro, e non dovrebbe avere problemi ad eliminare singolarmente i suoi avversari.

Ma per lui, non sembrano esserci vie di uscita, dato che i tre specialisti si muovono sempre in gruppo, desiderosi di trovare il nascondiglio di Kiss-Shot per poter darle il colpo di grazia.

28 marzo: Oshino Meme

L’unica soluzione sembra essere quella di affidarsi ad una figura apparentemente estranea alla vicenda, uno specialista che si occupa di equilibrare il mondo dell’aldiqua con quello dell’aldilà.

Un intermediario, colui che cerca di bilanciare gli eventi senza prendere una posizione netta. Il compito di Oshino non è quello di prestare soccorso in maniera concreta a coloro che ne hanno bisogno, ma più quello di garantire le risorse necessarie per lo svolgersi di un combattimento equo.

Oshino è uno specialista, ma a differenza dei tre individui precedentemente menzionati, non caccia le anomalie, bensì, le studia. Il suo è un lavoro su più vasta scala e per il momento non ci vengono rivelati ulteriori dettagli.

Ma fatto sta che la forza di questo individuo è chiaramente al di sopra delle apparenze. Con una semplice mossa ha fermato un attacco combinato di 3 professionisti, i quali, successivamente, sono indietreggiati, quasi timorosi, o per meglio dire, rispettosi nei suoi confronti.

Nella novel ci viene spiegato un particolare su quello che potrebbe essere il reale potenziale di Meme. Kiss-Shot è sollevata dal fatto che Oshino non abbia intrapreso una strada da cacciatore, dato che persino lei, a pieni poteri, avrebbe avuto non poche difficoltà nel dover affrontare un individuo del genere.

Tra una sigaretta e l’altra – stranamente le sfoggia senza mai accenderne una – Meme si presta per dare il proprio contributo alla causa di Kiss-Shot. Ricordiamoci che è stato proprio lui a trovare il rifugio ed ereggere una barriera protettiva. Ora, ha il compito di contrattare con i tre specialisti e trovare una soluzione per non far pendere la bilancia da una parte sola.

In cambio vuole essere pagato, dal momento che (parole sue) “si tratta pur sempre del suo lavoro”. 2 milioni di yen, che ad oggi corrispondono a circa 16 mila euro, è il prezzo da pagare. Un budget che chiaramente uno studente delle superiori non può fronteggiare. Dato che non ci sono scadenze, Araragi, praticamente senza alternative, accetta e si accolla il debito.

31 marzo: Dramaturgy

Si tratta del primo sfidante, un tempo umano, ora specializzato nel cacciare i propri simili. Dramaturgy si presenta con una stazza imponente, una figura alta più di 2 metri, che sovrasta completamente quella di Araragi. La sua capacità è quella di trasformare le sue braccia in enormi lame da usare in combattimento.

La sfida tra Dramaturgy ed Araragi si svolge nel liceo Naoetsu, territorio che chiaramente avvantaggia quest’ultimo – opera di Oshino, il quale ha scelto personalmente il luogo dello scontro, ed ha cercato di colmare, almeno un minimo, la scarsa esperienza in battaglia da parte del ragazzo.

Dramaturgy già sapeva di essere inferiore per quanto riguarda le capacità rigenerative. Per lui ci vorrebbero giorni interi per ripristinare un arto, a differenza di Araragi, che in quanto sottoposto di Kiss-Shot, può contare sulle sue abilità curative quasi istantanee.

Grazie a queste ultime, in combinazione con una notevole forza fisica, il ragazzo riesce ad ottenere la resa del suo avversario, riprendendo così il possesso del primo arto mancante, la gamba destra di Kiss-Shot.

Da questo scontro, Araragi inizia a comprendere come sfruttare le proprie abilità in battaglia, ma nello stesso tempo, non può fare a meno di notare alcune incongruenze nella storia raccontata da Kiss-Shot.

Durante la battaglia, i suoi arti mozzati si sono rigenerati quasi istantaneamente, mentre quelli caduti sono evaporati. Allora perchè non è successo la stessa cosa a Kiss-Shot?

La risposta di Oshino lascia intendere che qualcosa è chiaramente andato storto. Kiss-Shot aveva perso quasi totalmente la propria immortalità.

I tre specialisti hanno voluto lasciare il suo corpo intatto, ma diviso in 5 parti, per poi rubarlo e tenerlo per loro. Ciò che hanno preso, più che i suoi arti, è la sua forza vitale da vampiro.

Differenze con la novel

Nella novel, Dramaturgy propone ad Araragi di unirsi al suo gruppo e diventare il loro leader. Il suo obiettivo primario è quello di riuscire a collaborare con il ragazzo e portare avanti la sua causa: bilanciare il sistema riducendo il numero di vampiri. Il suo è un lavoro, lui si muove esclusivamente per questo.

1 aprile: è tutta colpa mia?

Araragi, prima dello scontro con Dramaturgy, è stato costretto a troncare i rapporti con Hanekawa. Non voleva immischiarla in una faccenda pericolosa, ed aveva paura di dover farsi carico di troppe responsabilità.

Ma ciò che non aveva preso in considerazione è la forza di volontà della ragazza, la quale, avendo capito subito l’atteggiamento anomalo di Araragi, ha insistito nel voler cercare la causa di tutto. Hanekawa così scopre il segreto che si cela dietro il ragazzo, e decide di lasciarsi coinvolgere nella questione.

Hanekawa sentiva di aver raggiunto un punto morto e desiderava una svolta nella sua quotidianità – escapismo dalla realtà – e ciò l’ha portata ad incontrare una di queste creature. Un’anomalia, talvolta tradotta come apparizione o entità insolita e sgradita, è un termine generale per indicare un fenomeno soprannaturale che viene influenzato dalle persone.

Tutti gli esseri soprannaturali si classificano come anomalie, e prendono comunemente la forma di un animale di qualche tipo, in quanto consente loro di fondersi con la realtà.

Il concetto stesso di anomalia è molto vago. Queste creature possono esistere solo attraverso la presenza e la testimonianza dell’umanità. Prendono forma semplicemente perchè la gente ne parla, e le leggende continuano ad essere tramandate da generazioni.

A volte vengono descritte semplicemente come creature folcloristiche tradizionali come vampiri, fantasmi o fenici. Queste entità possono anche presentarsi attraverso una manifestazione di sentimenti e idee, ma nella maggior parte dei casi, sono miti che alla fine diventano reali.

4 aprile: Episode

Mezzo vampiro, mezzo umano. Anche lui, come Dramaturgy, è un cacciatore specializzato nell’uccidere le creature della notte. Il suo odio deriva dal fatto che i mezzi vampiri, come lui, non sono visti di buon occhio, sia dal mondo da cui proviene, che da quello degli umani. Pertanto, riserva un rancore verso il sangue di vampiro e nutre per loro un profondo disprezzo.

Dramaturgy svolge il proprio compito per lavoro, lui lo fa per interesse personale. Episode usa una croce come arma da lancio, d’altronde, un vantaggio nel poter appartenere ad entrambe le razze è quella di non avere i classici punti deboli che li contraddistinguono.

Infatti può camminare sotto la luce del sole, mantenere un’ombra e non ricevere danni attraverso il contatto con gli oggetti religiosi. La specialità di Episode è quella di potersi “teletrasportare” con estrema facilità. Per far ciò utilizza la propria abilità per cambiare forma e diventare nebbia.

Con l’intuizione di Hanekawa, Araragi riesce a bloccare l’abilità di Episode utilizzando la sabbia, elemento che lo appesantisce e non gli permette di cambiare stato, riuscendo così ad ottenere la gamba sinistra.

In questo scontro Hanekawa rimane ferita. Araragi è costretto ad aumentare il debito di 3 milioni di yen, inserendo la protezione della capoclasse nel contratto stipulato in precedenza con Oshino, dal quale, riceve un suggerimento per salvarla: utilizzare le capacità curative contenute nel proprio sangue.

5 aprile: Guillotine Cutter

A differenza degli altri due specialisti, Guillotine è un semplice umano, e proprio per questo è il più pericoloso. Nemico storico dei vampiri, l’uomo ha dato la caccia a queste creature da sempre, affinando le proprie conoscenze e decimando in malo modo queste entità

L’obiettivo di Guillotine è mirare al punto debole di Araragi, ovvero Hanekawa, prenderla in ostaggio e costringere il ragazzo alla resa forzata. Oshino dunque non è riuscito a tener fede alla parola data, o meglio, ha ritenuto che l’evolversi della situazione stesse andando nel verso giusto, ed ha preferito non intervenire, lasciando ad Araragi un ultimo consiglio: abbandonare la propria umanità ed accettare di essere un mostro.

Paradossalmente lo scontro finisce subito, Araragi apprende come mutare forma, riuscendo ad allungare i propri arti per salvare la ragazza.

6 aprile: equilibrio

Araragi ottiene tutti gli arti mancanti di Kiss-Shot, e sotto gli elogi di Oshino, il ragazzo inizia ad esporre i propri dubbi su tutta la faccenda. Innanzitutto, per Araragi è sembrato fin troppo facile battere i tre specialisti, considerando il fatto che non aveva avuto esperienze in battaglia ed era la prima volta che affrontava qualcuno intenzionato ad ucciderlo.

Le domande nascono in maniera spontanea: è lui ad essere troppo forte? Oppure sono gli altri ad essere troppo deboli? Ma soprattutto, come avrebbero fatto i 3 cacciatori a ridurre in quello stato una Kiss-Shot a piena potenza, quando lui stesso è riuscito ad uscirne illeso?

In risposta alla prima domanda, è indubbiamente confermato il fatto che, in quanto sottoposto di un vampiro così potente, Araragi ha ottenuto una forza che sovrasta completamente quella dei 3 specialisti. Tesi che però non trova appoggio negli eventi accaduti a Kiss-Shot.

È qui che Oshino rivela un dettaglio fondamentale: Kiss-Shot si trovava in uno stato precario fin dall’inizio, privata del suo cuore, è stata costretta a combattere senza di esso.

Perchè Oshino si sarebbe spinto a tanto pur di rubare in segreto il cuore del vampiro?

Nel film animato, a differenza della light novel, non viene esplicitamente menzionato. Meme, alla vista di una creatura tanto potente, non ha potuto non intervenire per indebolirla – d’altronde è il suo lavoro – lo sbilanciamento portato da Kiss-Shot, una volta giunta in Giappone, era tale da non poter permettere un evolversi della situazione. Così ha rubato il cuore a Kiss-Shot, con l’intento di scaturire una reazione a catena, atta a portare stabilità all’interno della città.

Araragi, arrivato a questo punto, avrebbe dovuto combattere contro Oshino. Questo sarebbe stato il suo quarto scontro, in modo da riottenere il pezzo mancante, il cuore, e riportare così Kiss-Shot alla sua forma completa.

Il “mancato soccorso” da parte di Meme, al rapimento di Hanekawa, è la scusante per far sì che il ragazzo non debba lottare contro di lui. In questo modo si raggiunge, pure in questo caso, un equilibrio. Oshino annulla il debito, consapevole del fatto, che da lì a breve, avrebbe ottenuto ciò a cui mirava.

6 aprile: risveglio

Kiss-Shot ritorna nella sua forma completa, mentre Araragi, quasi per timore di essere stato fregato, inizia a far leva sul suo desiderio di voler tornare umano il prima possibile.

La domanda di Oshino, postagli poco prima – “Ultimamente, non ti è venuta fame?” – ha forse innescato qualcosa nel suo subconscio e nel ragazzo, lentamente, si sta affacciando una realtà, che fino ad ora, ha cercato di nascondere a se stesso. Tuttavia, nei piani di Kiss-Shot, prima di esaudire il desiderio del suo sottoposto, c’è un’ultima cosa che vuole tentare, ovvero convincere Araragi a rimanere al suo fianco.

Nessuno aveva provato a salvarla, vampiri o umani che fossero, nessuno prima ad ora aveva cercato di sacrificare la propria vita per lei. Ciò che Kiss-Shot attualmente prova è un miscuglio di emozioni. Lei vuole conoscere meglio il suo servitore, approcciandosi per l’ultima volta con lui.

Con ben 500 anni sulle spalle, per lei, trovare un argomento da trattare è paradossalmente difficile. A seguito delle continue lotte, la sua esistenza era diventata sempre più monotona, priva di interessi, e vuota.

Ironia della sorte, sia il primo, che il secondo sottoposto di Kiss-Shot, sono giapponesi. Tuttavia, il primo servitore, buttandosi sotto i raggi del sole, si è suicidato, non reggendo la consapevolezza di essere divenuto vampiro.

Ci sarà tempo per approfondire questa storia. In Kizu ci vengono rivelate informazioni per poter costruire un contesto bene o male sensato. Il background di Kiss-Shot, e la vera storia della creazione del primo sottoposto, verrano ripresi in un arco narrativo successivo.

7 aprile: sangue

Dopo il dialogo, Araragi, direi quasi ingenuamente, si offre per andare a prendere da mangiare. Ciò che non tiene a mente è la sua nuova natura. Al ritorno infatti, trova Kiss-Shot atta a sbranare un essere umano – si tratta di Guillotine Cutter, ritornato in azione dopo aver avvertito la presenza del vampiro, ormai troppo potente per poter essere nascosto dalla barriera eretta da Oshino

Araragi apre gli occhi e si affaccia finalmente alla realtà. Lui ha salvato un vampiro. I vampiri uccidono le persone. Ciò che ha fatto finora è stato aiutare un nemico dell’umanità, andando contro i 3 specialisti, che altro non erano che un simbolo di speranza per l’intera popolazione. Araragi una volta realizzato questo, si lascia trasportare da una disperazione incontenibile.

Lui lo sapeva fin dall’inizio, ma come suo solito fare, ha preferito distogliere lo sguardo. Questo atteggiamento, alla lunga, gli si ritorcerà contro. Come conseguenza, ora si ritrova addosso la responsabilità delle vite di tutte le persone che, presto o tardi, finiranno divorate e smembrate da quel vampiro.

In assenza di un appoggio a cui aggrapparsi, l’unica figura in grado di trasmettergli un po’ di sicurezza, rimane la capoclasse. Ancora una volta, per merito di Hanekawa, Araragi riesce a non perdere lucidità. Lui è l’unico a poter fermare Kiss-Shot e l’unico a poter porre fine a questa storia.

Lo scontro finale avviene nel campo sportivo, due vampiri immortali, un unico esito a favore. Kiss-Shot tenta, per l’ultima volta, di riavvicinarsi al ragazzo, scusandosi per la poca considerazione avuta nei confronti degli esseri umani, ma sa anche lei, che ormai è troppo tardi per poter far marcia indietro.

In uno scontro reale tra i due, Araragi non avrebbe speranze contro la forma completa della sua padrona. Ma questo non è ciò a cui punta Kiss-Shot.

Quali sono le reali intenzioni di Kiss-Shot?

Lei era venuta in Giappone per poter cercare un posto adatto dove poter porre fine alla propria esistenza, ormai priva di reali stimoli e prolungata all’estremo. Nel momento in cui aveva sfiorato la morte, l’ansia e la disperazione sono saltate fuori, ed il timore di finire così, un’esistenza durata ben oltre 500 anni, la spaventava.

Tuttavia, il gesto di Araragi l’aveva colpita nel profondo, un umano che si getta in quel modo e si sacrifica per salvarla, fu abbastanza per ripagarla di ogni momento vissuto. In lei era nato il reale desiderio di ricambiare il favore, mettendo fine alla propria vita pur di riportare umano il ragazzo – facendo ciò che non era riuscita a compiere con il suo primo servitore. In questo ultimo scontro, Kiss-Shot si diverte, non ha più paura di morire, ha finalmente dato tutto quello che aveva.

Portata alla luce la verità, per Araragi diventa realmente impossibile uccidere Kiss-Shot, nonostante continui ad essere un nemico per l’umanità. Dunque, l’unico appiglio di speranza è chiedere aiuto ad uno specialista, una persona che sappia bilanciare la situazione in modo da ripristinare lo scorrere degli eventi: Oshino Meme.

Siccome non esistono finali in cui poter rendere tutti felici, esistono invece finali in cui poter essere tutti infelici, e per Araragi, l’unica soluzione è quella di privare Kiss-Shot della sua forza vitale da vampiro, riducendola ad un’entità incapace di sostenersi in maniera autonoma.

Per quanto riguarda lui, si allontanerà drasticamente dall’essere un vampiro completo, ma non potrà neanche considerarsi un umano a tutti gli effetti, e per il resto della sua vita, dovrà prendersi cura di lei.

8 Aprile – La fine di come tutto ebbe inizio

Se ti venisse voglia di uccidermi, fallo pure quando vuoi.

Comments

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  1. innanzitutto complimenti per l’approfondimento dovuto a una saga ancora poco conosciuta dalle nostre parti. Sicuramente avrò modo di leggerlo con calma ma di una cosa sono sempre stato convinto. La serie monogatari per me ha toccato uno dei punti più alti della storia dell’animazione giapponese, a me personalmente mi ha dato una sensazione di traguardo, come se la mia ricerca alla serie interessante vera e sincera, insomma quella che ti rapisce si è conclusa, e questo è pericoloso per chi guarda Anime xD ma credetemi ne è valsa la pena, scene, dialoghi, STORIE, soundtracks, personaggi, trip e un pò di sana ironia e eroticità tipicamente giapponese (quella un pò la dovete digerire se non la gradite, fa parte dello spezzare la “tensione/routine”)
    Spero le novità su questa saga non finiscano… così potrei continuare a godermi lo spettacolo!

    • Ti ringrazio per queste belle parole. Su Monogatari mi trovi pienamente d’accordo, è una produzione animata completa in ogni suo aspetto, e nonostante i numerosi episodi, continua a rimanere su livelli alti, mettendo la giusta dose di hype in ogni arco narrativo. Negli ultimi anni è diventato un titolo abbastanza conosciuto, anche merito del gusto stesso degli spettatori, che sta mutando e si sta spostando verso quelle serie che hanno una narrativa più profonda ed un alto tasso di ragionamenti, dialoghi e personaggi ben caratterizzati. In questo contesto monogatari è sicuramente un’opera molto valida.

      • Insomma, dai. Ritengo questa trilogia di film la parte più riuscita di tutte le monogatari series. Il resto l’ho trovato, seppur complessivamente interessante soprattutto a livello di introspezione psicologica dei personaggi, a tratti fin troppo logorroico e complesso, quasi snervante (senza tralasciare l’immane quantità di fan-service presente, che per il sottoscritto rappresenta sempre e comunque un punto a sfavore, comunque la serie la si guardi). Probabilmente Bakemonogatari è una delle più belle fra gli archi narrativi “normal”i, mentre questa trilogia è proprio l’apice di tutto, come fai giustamente notare nella tua ottima analisi: peccato perchè quando lo guardai all’epoca personalmente mi illusi molto, poichè pensai “se la trilogia è così figuriamoci il resto!”. Purtroppo è andata così, ma in ogni caso probabilmente avevo troppe aspettative.

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